Da Una catastrofe divina di Thomas Montasser, pubblicato da Feltrinelli, non aspettatevi chissà quale storia capace di stravolgervi la vita, ma di certo troverete, in questo romanzo breve che si legge in poche ore, una via di fuga dalle brutte notizie che ci opprimono, una sorta di angolo di pace e benessere capace di regalare i buoni sentimenti di cui abbiamo sempre più bisogno.
Una catastrofe divina
A Bleaumont, Borgogna, c’è una piccola abbazia, Notre-Dame-de-Bleau.
Un tempo il monastero ospitava una florida comunità di monache, ma si sa che al giorno d’oggi la morigerata vita di chi sposa Dio richiama sempre meno donne colpite da una vocazione sincera.
Così, nel momento in cui si svolge il racconto, sono solo tre le suore che vivono in quell’oasi sperduta tra campi e vigne: suor Madeleine, che con le sue mani d’oro coltiva un rigoglioso giardino di erbe aromatiche, suor Sophie, che nonostante sia in sedia rotella con un piede rotto, suona l’organo con grinta e passione, e suor Lucie, erede di un compito tanto prestigioso quanto difficile, ovvero portare avanti la produzione del Bleu di Bleaumont, un formaggio che ha fatto la storia del convento e che oggi, a quanto pare, ha perso qualcosa del suo antico splendido sapore.
Sulla faccia della terra non esistono molte regioni che il Signore abbia plasmato con maggiore dedizione della Côte-d’Or, il cuore della splendida Borgogna. Anche se da secoli largamente ignorata dal resto del mondo, i borgognoni conoscono i tesori della loro terra natia. Se ne prendono cura con l’amorevole nonchalance di cui solo i francesi sono capaci, e mostrano il loro apprezzamento con l’amore noncurante di coniugi viziati che non nutrono alcun dubbio sulla reciprocità del loro affetto.
L’eta media di chi abita al monastero non scende sotto i 75 anni, fino a quando arriva Louise Prevost, detta Lou, figlia di Serge, il fratello pecora nera di suor Madeleine.
Lou ha poco più di vent’anni e vive a Grigny, a meno di un’ora da Parigi, e fin da subito appare chiaro che non sia stata una sua libera scelta quella di arrivare a Bleaumont.
La giovane donna ha combinato un pasticcio e, come tanti giovani d’oggi, non sa come comunicare con chi ha parecchi anni più di lei; eppure, nonostante la sua evidente reticenza e una malcelata supponenza, viene accolta al monastero con grande entusiasmo dalle tre anziane monache.
Non c’è molto da fare al monastero per una ragazza di vent’anni abituata al ritmo e alla multiforme vivacità di una banlieu parigina.
Una notte, però, accade qualcosa di letteralmente incredibile per Lou. Qualcosa che cambierà la sua vita e quella delle monache, ma anche quella di tante altre persone che incroceranno la propria strada con queste spose di Dio, piene di vita e di speranza.
Volgeva così al termine un’altra giornata nel monastero di Bleaumont, una giornata che era andata molto diversamente da come avrebbe potuto immaginare la giovane donna di Grigny. Per quanto la vita in quell’angolo ai confini del mondo scorresse monotona, i giorni si rivelavano sorprendenti – e anche le notti, come avrebbe presto scoperto.
Thomas Montasser riesce con una trama leggera e per nulla impegnativa a lasciare qua e là qualche riflessione (scontata ma spesso dimenticata) sulla vita e sulla diversità, che è sempre una grande ricchezza.
È solo aprendosi agli altri e al mondo intero che si può vivere davvero, dando ancora più valore a ciò che si è che si ha, ma soprattutto scoprendo ciò che si può essere quando si esce dai confini del proprio sentiero.
Suor Madeleine constatava con stupore che in quell’enorme casermone apparentemente così anonimo sembrava esserci invece una comunità tutta particolare; quelle persone tanto diverse tra loro – almeno quelle che erano venute a festeggiare il successo delle nuove vicine di Bleaumont – costituivano il campionario più variopinto che avesse mai visto.
A fuoco e decisamente suggestiva la descrizione della Borgogna e dell’atmosfera tipica della campagna francese, che fa venire voglia a lettrici e lettori di prendere un’auto e partire immediatamente per un viaggio on the road.
Tenendo sempre a mente che si tratta di puro intrattenimento, Una catastrofe divina si legge con quel piacere sincero che spesso manca di fronte alla letteratura più alta.
un libro per chi: ha un pomeriggio libero e vuole svuotare la mente con una storia-coccola
autore: Thomas Montasser
titolo: Una catastrofe divina
traduzione: Gloria Cecchini
editore: Feltrinelli
pagg. 172
€ 16