Articolo a cura di Metella Orazi.
In Un giorno di festa di Joyce Maynard, pubblicato da NN Editore, un uomo adulto racconta il momento in cui, a tredici anni, la sua vita è cambiata inaspettatamente incrociando il destino di un evaso di prigione.
Un giorno di festa
Henry Wheeler vive nel New Hempshire con sua madre Adele, una bella donna che amava ballare ma che ora è paralizzata dalla depressione.
Il naufragio del matrimonio, sfociato in un penoso divorzio in cui la donna ha avuto la peggio, le ha fatto sviluppare un’avversione ai luoghi aperti e affollati. Adele non esce quasi più di casa, spesso accompagna il figlio in macchina in città e mentre lui fa la spesa o va in farmacia resta ad attenderlo. Le poche volte che scende, fa scorte incredibili di cibi precotti o in scatola, per non essere costretta a rifarlo presto.
Da quando mio padre se n’era andato, eravamo rimasti solo noi due, mia madre ed io. Lui diceva che dovevo considerare parte della mia famiglia anche la nuova bambina che aveva avuto con la nuova moglie, Marjorie, e il figlio di Majorie Richard, che aveva sei mesi meno di me, eppure era bravo in tutti gli sport in cui io ero una frana. Ma la nostra famiglia eravamo mia madre Adele ed io, punto. Avrei preferito contare il criceto, Joe, piuttosto che includere la bambina Chloe.
Madre e figlio sono soli: lei per sua volontà lontana dal mondo, con solo una specie di amica, una donna con un figlio mentalmente disabile che ogni tanto la va a trovare, e Henry che è ai margini della socialità scolastica e ha come migliore amico un criceto.
Adele è una persona originale e con Henry fa grandi discorsi, in macchina mentre lo accompagna o a casa a cena e ogni volta; anche se le storie sono tristi, Henry prova un piacere immenso a starla ad ascoltare.
A volte mi domandavo se il problema dipendesse da quanto aveva amato mio padre. Avevo sentito di persone tanto innamorate di qualcuno che, quando questo qualcuno moriva o se ne andava, non riuscivano a riprendersi. Era questo che intendevano quando parlavano di cuore spezzato. Una volta, mentre ci mangiavamo la nostra cena surgelata e mia madre si era appena versata il terzo bicchiere di vino, avevo preso in considerazione di chiederglielo. Mi domandavo se, per arrivare a odiare una persona nel modo in cui ormai lei sembrava odiare mio padre, bisognava averla amata in egual misura.
Alle domande su come gli adulti conducano la vita si aggiungono per Henry quelle sul suo corpo che comincia a cambiare, altezza, voce, tutto muta e i pensieri hanno uno sfondo sessuale sempre più insistente, che non sa bene come controllare.
Ero un ragazzino cresciuto da una donna. Un ragazzino cresciuto da una donna che degli uomini credeva questo: gli uomini sono egoisti. Gli uomini sono infedeli, inaffidabili e crudeli. Prima o poi un uomo ti spezza il cuore. E io, il suo unico figlio, un ragazzino, che posto occupavo in tutto questo?
Una risposta sembra arrivare a sorpresa quando nel week end del Labor Day in una corsia di supermercato un uomo gentile ma sporco di sangue si affianca e chiede aiuto. Henry e Adele lo accolgono in casa e anche se scoprono subito che Frank è un evaso, per loro – nello spazio di pochi giorni – sembra ricostituirsi una sorta di famiglia.
Frank allena Henry con i lanci, prepara crostate e si prende cura di Adele e il microcosmo casalingo diventa un luogo felice.
La sensazione strana e un po’ spiacevole che mi procurava era in parte dovuta al fatto che non avrei mai potuto essere sicuro al cento per cento di chi Frank rappresentasse per noi. Sembrava che lo avessimo invitato noi, che fosse un ospite venuto da fuori, ma d’altro canto, sapevamo bene tutti e tre com’era finito a casa nostra.
Un gesto di fiducia ha innescato il cambiamento e posto Henry di fronte all’esperienza della gelosia, dell’amore e della crescita. Frank ha un passato pesante, ma non è il solo, anche Adele ha sofferto smisuratamente e nel corso della lettura capiamo il perché.
Maynard racconta con grazia il mondo di un adolescente che con paura e tentennamenti scopre cosa sia diventare grandi.
Un giorno di festa regala una storia di destini incrociati che mostra come alle volte sia possibile che dal male scaturisca il bene e nulla sia perduto per sempre.
un libro per chi: pensa che per l’amore valga sempre la pena
autrice: Joyce Maynard
titolo: Un giorno di festa
traduzione: Federica Merani
editore: NN Editore
pagg. 236
€ 19