Articolo a cura di Paola Migliorino.
Franco Faggiani con Tutto il cielo che serve, pubblicato da Fazi, torna ancora una volta fra le amate montagne per farci conoscere la protagonista del suo ultimo libro: Francesca Capodiferro, ricca geologa arruolata fra i Vigili del Fuoco, si ritrova a esplorare i Monti della Laga, al centro della catena degli Appennini, in un momento decisamente particolare per la storia del nostro territorio, l’agosto 2016, pochi giorni prima del disastroso terremoto che rase al suolo le cittadine di Amatrice, con le sue oltre 60 frazioni disseminate fra le valli, ed altre meno note di quella meravigliosa area distribuita fra Lazio, Abruzzo e Marche.
Tutto il cielo che serve
Francesca ha scelto un lavoro duro, che richiede coraggio e che da molti è considerato decisamente “maschile”, pur di non dover occupare un posto di rilievo nell’impresa di costruzioni paterna, chiusa in un ufficio al centro di Roma; lei ama la libertà, forse ancora di più la solitudine e la bellezza della natura.
Gli unici compagni delle avventure cui dedica il poco tempo libero, sono due cani, diversissimi fra loro, ma decisamente adatti per una vita così insolita e difficile.
Questo amore per la natura lo deve alla madre, la castellana, una donna solida e ricca, che alterna gli aperitivi e lo shopping con le amiche snob al centro di Roma, ai ritiri sulle Alpi svizzere, dove possiede e dirige – con piglio teutonico – una catena di alberghi.
Quando ero piccola, mi portava a camminare nei suoi boschi; avevo imparato a conoscere i sentieri, le luci, le sfumature dei colori lasciati sui campi e sui rami dal finire delle stagioni, e sapevo distinguere gli alberi, mi parevano amici da andare a trovare ogni tanto.
Francesca ha dovuto misurarsi con il sessismo da caserma, e fatica ogni giorno per farsi rispettare e meritarsi il ruolo di caposquadra in una squadra composta da uomini duri, ruvidi, di poche parole e forse un po’ straniti da questa donna tenace. Ma per affrontare i drammi a cui li espone la professione, è necessario essere concreti, pratici e coraggiosi. E il coraggio, ogni tanto, viene meno.
Forse solo chi ha vissuto il dramma del terremoto riesce a comprendere la sensazione di angoscia e di impotenza di fronte alla devastazione totale, l’imprudenza di chi ha perso tutto e rimane attaccato ai muri pericolanti della propria casa, il coraggio e la tenacia di chi si ostina a risalire sui monti per accudire i propri animali, fonte di sostentamento e amore.
Quel territorio è magico ed è impossibile dimenticarlo; le immagini delle macerie rimangono per sempre scolpite nella memoria a fianco di quelle dei cavalli che galoppano per i pendii erbosi; è indelebile il ricordo di quelle persone semplici e accoglienti, di quei piccoli borghi, talvolta poche case a un quadrivio, di quella natura imponente e varia.
Spesso, in quei frangenti, avvertivo la solitudine, ma il più delle volte, ero contenta di affrontarla, di possederla o almeno di comprenderla, visto che nessuno o quasi la ama.
Francesca avverte il richiamo di quei luoghi, sente il bisogno personale oltre che professionale di rendersi utile per far sì che quei piccoli borghi non rimangano dimenticati e non si vadano ad aggiungere alla lista dei paesi abbandonati.
Assieme a lei si muove un intero mondo di specialisti e di volontari, che non sentono il sonno e la fatica, ma rispondono solo all’impulso di aiutare gli altri, di fare in fretta, di fare bene.
La macchina della solidarietà è immensa e, paradossalmente, è veloce; purtroppo, a un certo punto subentreranno le lentezze e le complicazioni della burocrazia.
Ma questa è un’altra storia.
Tutto il cielo che serve è un libro che ci aiuta a non dimenticare.
un libro per chi: sente forte il bisogno di fuggire dalle città e rifugiarsi in luoghi primitivi e perfetti
autore: Franco Faggiani
titolo: Tutto il cielo che serve
editore: Fazi
pagg. 280
€ 18