Ti ricordi di Sarah Leroy? di Marie Vareille

Sulla copertina di Ti ricordi di Sarah Leroy? di Marie Vareille ci sono due ragazze di spalle, in bikini bianco su una spiaggia

Ti ricordi di Sarah Leroy?, appena pubblicato da Rizzoli, è certamente un romanzo page turner, uno di quelli che acchiappa immediatamente l’attenzione di lettrici e lettori che non vedono l’ora di scoprire cosa sia successo a tutte le figure femminili messe in scena dall’autrice francese Marie Vareille.

Ti ricordi di Sarah Leroy?

È innegabile che questi siano tempi in cui il crime, true o fiction, sia una potente attrattiva per il pubblico, e Marie Vareille cavalca sapientemente quest’onda, costruendo un romanzo a più voci che pare muoversi su diversi piani temporali, mentre emerge la storia di Sarah Leroy, scomparsa a sedici anni senza lasciare traccia.

Vent’anni dopo la sparizione della ragazza, sta per essere scarcerato colui che è stato ritenuto colpevole della sua morte, ed è per questo che la giornalista Fanny Courtin, che ha conosciuto personalmente la vittima, si ritrova a dover mettere la testa su quel fattaccio legato alla sua gioventù, quando prima di trasferirsi a Parigi e scrivere in una prestigiosa rivista di moda e costume era solo una studentessa del nord della Francia, impegnata a farsi strada nella vita.

A Fanny viene commissionata una serie di articoli da pubblicare sul nuovo sito web della rivista, e controvoglia la donna è costrette a partire con la figliastra Lilou, con cui dire che non corre buon sangue è un pacato eufemismo, per tornare a Bouville-sur-Mer, piccola località turistica che affaccia sulla Manica, in cui è cresciuta con la sorella Angélique, in una famiglia molto più che disfunzionale.

La bella e problematica Angélique, che proprio ora ha dovuto contattare Fanny per comunicarle la morte della madre, era stata da bambina la migliore amica di Sarah, rimasta orfana in tenera età.

Sarah e Angélique hanno costruito la loro amicizia sulle gioie e i piccoli problemi che sembravano così futili agli adulti, ma che costituivano tutta la loro quotidianità. All’inizio di ogni anno scolastico, sulla prima pagina dei loro diari, scrivevano una citazione di Montaigne sull’evidenza della sua amicizia per Étienne de La Boétie, trovata su una vecchia cartolina: «Perché era lui, perché ero io». E in effetti la loro amicizia era altrettanto semplice e indiscutibile.

Per buona parte del romanzo non sappiamo perché Fanny sia così restia a rimestare in quella vecchia storia e a scrivere articoli che ridiano smalto e luce a ciò che è stato; allo stesso modo, non ci appare chiaro come sia stato possibile che un’amicizia forte e leale come quella di Sara e Angélique sia potuta terminare in un attimo, all’inizio della prima superiore.

Sappiamo invece che l’elemento femminista è alquanto evidente nelle pagine di Ti ricordi di Sarah Leroy?, che il motto “Sorella, io ti credo” compare a dare un senso alle rotture di legami fortissimi e alle disperate intemperanze delle vittime di abusi e violenze.
Ed è davvero brava Marie Vareille a mettere in bocca ad alcuni dei suoi personaggi femminili ciò che ogni ragazzina dovrebbe sapere fin da subito nella vita, per non sentirsi sola, per capire certi meccanismi, per muoversi verso la sorellanza, andando contro a un percorso già deciso da anni di patriarcato.

«Sai è così…» ha continuato Nicole con tono gentile. «Alle ragazze si insegna a boicottarsi tra loro. È una cosa che comincia fin dalla culla, con le fiabe: Cenerentola, tormentata dalle sue sorellastre, Biancaneve, avvelenata dalla matrigna…» Si è alzata in piedi, di colpo agitata, spargendo la cenere della sigaretta sul tappeto del salotto. «Tutto quel che vediamo sono donne gelose, in competizione tra loro, non per chi sarà la più generosa o la più intelligente, no, fin dalla notte dei tempi siamo gettate in una gara sfrenata a chi è la più bella, perché sarà la più bella, quella che meglio si adatta al modello dell’ideale femminile che nella mente delle bambine è rappresentato dalla principessa delle fiabe, a ottenere la ricompensa finale…»

Quando Angélique incontra Morgane e Jasmine, che da quel pensiero comune non sono afflitte, sente di potersi fidare ancora dell’amicizia, ed è così che nascono le Disincantate, una sorta di mutuo soccorso privo di giudizi e di competizione.

E Sarah?
Sarah scompare in una notte di fine estate, forse proprio vittima di quel patriarcato, della cultura dello stupro che affligge l’intera società.
Tocca a Lilou, orfana di madre come la scomparsa, riaccendere una piccola fiammella in Fanny, affinché la verità venga a galla e sia una liberazione per tutte le persone coinvolte.

Lilou aveva la sensazione di essere legata a Sarah dallo stesso dolore, era convinta che, se si fossero incontrate, si sarebbero capite. Sarah Leroy doveva essere cresciuta come lei, con un vuoto nel cuore, un dolore fantasma che diventava più forte nei giorni tristi e la domenica sera. Poi qualcuno le aveva fatto del male. Qualcuno l’aveva fatta sparire e non le aveva lasciato nemmeno la possibilità di essere sepolta al suo posto, lì, accanto alla sua mamma di fronte al mare.

Se inizialmente ci si può stranire nel tentare di seguire i diversi punti di vista che svelano il racconto, progredendo con la lettura viene naturale muoversi nell’alternarsi delle voci e dei piani temporali, e non si può fare a meno di voler andare avanti, pagina dopo pagina, per rimettere insieme i pezzi di questa storia così contemporanea, che denuncia non solo chi personalmente abusa, stupra e giudica, ma l’intera società plasmata su un pensiero ormai marcio e obsoleto, purtroppo ancora così difficile da estirpare, da annientare.

Ti ricordi di Sarah Leroy? è anche soprattutto la celebrazione dell’amicizia femminile e della sorellanza, in qualche modo sempre salvifiche di fronte all’orrore della violenza.
Un romanzo da scoprire, per qualche ora di vero intrattenimento che lascia il segno.

un libro per chi: ha amato le serie tv Pretty little liars

autrice: Marie Vareille
titolo: Ti ricordi di Sarah Leroy?
traduzione: Francesca Bononi
editore: Rizzoli
pagg. 336
€ 18

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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