Reno di Federica Caladea

Sulla copertina di Reno c'è un bicchiere che contiene acqua rossa e blu, colori che richiamano Bologna

Reno, il secondo romanzo di Federica Caladea pubblicato da Gemma Edizioni, riprende il personaggio dell’affascinante e arguta avvocata Diletta Valli, che ne La memorabile difesa di una figlia di buona donna si opponeva con coraggio e determinazione al cinismo e alla cupidigia di una casa farmaceutica.

Reno

Dopo aver combattuto per ripristinare il buon nome di un gruppo di pazienti malati di Parkinson, questa volta l’avvocata Valli deve vedersela con quello che pare essere un omicidio travestito da suicidio.

Ho come un déjà-vu. Sento di nuovo ardere quel fuoco dentro, quello che si accende quando riconosco un caso rognoso, uno di quelli che non vuole nessuno perché ti leva la salute fisica e mentale, uno come il caso Ferapevin. Rivedo Marisa Cocchi seduta su quella sedia, fragile, ma determinata. Le mani tremanti, il dito indice che batte sul foglietto illustrativo di un farmaco, la rabbia che incendia gli occhi. Mi tornano in mente la paura e lo smarrimento di fronte a un caso che vedevo troppo grande, troppo complesso per me e poi la sete di verità e il senso di rivalsa che mi hanno trasformata, facendomi tirare fuori un coraggio che nemmeno credevo di avere. Guardo quei due poveri genitori, devastati dal dolore, lasciati soli a gestire dinamiche della giustizia che richiedono freddezza e lucidità. Hanno bisogno di una figura che li assista, che li guidi, che sappia dire loro cosa fare.

Ormai pronta a lasciare la professione per dedicarsi a tempo pieno alla gestione della pasticceria che ha aperto con sua madre Anna, Diletta si trova davanti i coniugi Gamberini, genitori di Sabrina, una giovane e bellissima donna trovata senza vita sulle rive del Reno.
Non era questo il futuro prossimo che Diletta aveva in mente: avrebbe dovuto (ma forse non voluto) fare altro, godersi il tempo libero, nuotare in piscina ogni giorno, chiacchierare con le Fantastiche Quattro “ragazze” agée avventrici abituali della pasticceria, trascorrere le serate con l’amore della sua vita e coccolarne l’adorata figlia, ma il suo istinto e la sua profonda empatia le risuonano dentro, fino a convincerla ad accettare un caso non certo facile.

Sabrina era fidanzata con Edoardo Bovi Zambeccari, rampollo di una nota e ricchissima famiglia bolognese, che fin da subito diventa il sospettato numero uno di Diletta.

Questa volta l’avvocata bolognese si farà aiutare da Cesare Montanari, investigatore privato golosissimo e paterno, una vera manna dal cielo per risolvere questo caso che si rivela più intricato del previsto; non manca nemmeno il tenebroso ispettore Corrado Capuano, che rischia di minare la relazione amorosa della nostra eroina.

Cesare Montanari a malapena distoglie lo sguardo dal banco-frigo. Sembra il segugio che ha fiutato la preda. Posso vedere le sue narici che si dilatano per accogliere i profumi provenienti dal laboratorio mentre i suoi occhi scansionano ogni centimetro del bancone. Lo osservo meglio e noto che veste in maniera trasandata. Una brutta cravatta, con il nodo lento, pende avvilita sulla camicia stropicciata. Le maniche della giacca coprono oltre metà dorso della mano. L’orlo dei pantaloni, liso in più punti, poggia su scarpe da tennis sporche e consunte. Se l’abito fa il monaco, non partiamo benissimo.

Federica Caladea è abilissima nel tratteggiare il carattere di ogni personaggio, rendendo facile ai lettori e alle lettrici affezionarcisi o, al contrario, detestarli come meritano.
E tra i personaggi non si può non annoverare anche Bologna, con il suo clima umido, con i portici infiniti e quei vicoli affascinanti, con la musica di Lucio Dalla che risuona in ogni angolo e riempie gli spazi, anche quelli interiori.

Diletta Valli, con i suoi misteri da risolvere, le sue fragilità comuni a tante di noi e il suo altissimo senso di giustizia, è un personaggio che ben si presta a diventare protagonista anche di una serie televisiva da seguire con entusiasmo.
Reno, così come il precedente La memorabile difesa di una figlia di buona donna, sono romanzi da leggere se cercate un buon giallo che non dimentica qualche pennellata di rosa.

Sulla copertina di Reno c'è un bicchiere che contiene acqua rossa e blu, colori che richiamano Bologna

un libro per chi: ama i gialli di Chiara Moscardelli ed è alla ricerca di un nuovo personaggio femminile a cui affezionarsi

autrice: Federica Caladea
titolo: Reno
editore: Gemma Edizioni
pagg. 286
€ 18

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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