Articolo a cura di Paola Migliorino.
Regina rossa di Juan Gómez-Jurado è stato il libro più venduto in Spagna nel 2020 e nel 2021, anno in cui Fazi editore ha deciso quindi di pubblicarlo nella collana Darkside anche per il lettori italiani.
Per l’autore, il romanzo non appartiene a un genere determinato, ma è un miscuglio di noir, romanzo d’avventura, commedia, talvolta horror, creato con un unico obiettivo: divertire il lettore.
E ci riesce senz’altro.
Regina rossa
Primo capitolo di una trilogia che comprende Lupa nera e Re bianco, sempre pubblicati da Fazi, Regina rossa ci presenta una coppia di protagonisti che difficilmente riusciremo a dimenticare, Jon Gutierrez e Antonia Scott, personaggi che si contendono la scena.
E ogni lettore scelga, se può, chi preferisce.
Iniziamo da Jon Gutierrez, figura inserita nella trama da Gómez-Jurado per aiutarlo a comprendere Antonia, a spiegarla, a entrare nella sua mente complessa: poco più che quarantenne, controverso ispettore di polizia di Bilbao, omosessuale, quasi un fashion victim che vive con l’amatissima madre, fisico massiccio ma assolutamente non grasso.
Gutierrez è in un grosso guaio, lo scopriamo sin dalle primissime pagine del libro: circola un video da cui si capisce chiaramente che ha costruito delle false prove per incastrare un protettore e liberare una giovane prostituta. La polizia non è nuova a trucchetti del genere, ma Gutierrez ha commesso un errore, si è fatto incastrare e ora la sua faccia appare in tutti i telegiornali di Spagna, decretando la fine della sua misera carriera.
Ma qualcuno gli offrirà un modo per riscattarsi.
Mentor, personaggio misterioso e sinistro che appartiene a un’organizzazione che opera ai margini della legge, darà a Jon l’opportunità di far dimenticare lo sbaglio commesso e di continuare a fare l’unico mestiere che può fare. Così, alla classica domanda sul perché sia diventato un poliziotto, Gutierrez risponde “Perché non mi facessero del male”.
Lo so, lo so. Un uomo grande e grosso come lei, e tutte quelle cazzate. Non mi ammorbi con la psicanalisi. Mio padre ci ha abbandonato, mi piace il cazzo, vivo con mia madre. Conosco già tutte le battute e i commenti da due soldi. La verità è che… ho paura. Ho sempre avuto paura.
Paura di cosa?
Di tutto. Degli attentati, quando era un’adolescente. Che mi accoltellassero quando tornava da scuola. Degli incidenti, che mi attacchino l’Aids, che ne so. Lavorare come poliziotto aiuta. Stare vicino a tutte queste cose, vedere le disgrazie degli altri. Ti dà una specie di scudo magico. Come se non ti toccasse.
Antonia Scott è la donna più intelligente del pianeta; la sua mente elabora talmente tanti pensieri in pochissimo tempo, che lei spesso ha bisogno di ricorrere a vari espedienti per depotenziarsi, per placare il proprio cervello e consentirgli di concentrarsi su una cosa alla volta.
Antonia è la Regina Rossa, e le sue incredibili risorse richiamano molto il protagonista del film Limitless, con la differenza che Antonia prende delle strane pillole rosse per diminuire la potenza strabordante dei suoi pensieri.
Secondo una teoria evolutiva, è necessario un adattamento continuo per mantenersi a livello dei predatori, bisogna correre per rimanere fermi, come suggerisce la Regina di Alice nel paese delle meraviglie.
I criminali si muovono rapidamente, senza regole, invisibili, e per poterli prendere è necessario correre alla loro stessa velocità, non restare indietro.
Ad Antonia Scott però è successo qualcosa e da un po’ di anni vive rintanata in cima ad un vecchio palazzo nel quartiere multietnico di Lavapiés, nel cuore di Madrid.
Ed è lì che Gutierrez la va a cercare.
I due insieme dovranno indagare su un caso di omicidio e su una scomparsa, fra una sequenza di colpi di scena e di intuizioni miracolose di Antonia.
Se non ci si lascia travolgere dalla trama incalzante, sicuramente si nota qualche incongruenza nella sequenza degli eventi, qualcosa che neanche con l’incredibile q.i. di Antonia si riuscirebbe a comprendere.
Ma, dicevamo, lo scopo del romanzo, è divertire: e il divertimento non manca.
In una nota conclusiva, l’autore spiega a cosa si è ispirato per costruire il personaggio di Antonia, non così improbabile come si potrebbe pensare, e ci descrive i koan, gli esercizi di logica senza soluzione utilizzati dai maestri zen per accantonare la logica occidentale e accompagnare i loro discepoli verso diversi schemi di pensiero. Ai koan Antonia ricorre nel silenzio del suo appartamento per ritrovare un po’ di tranquillità e ingannare la sua stessa mente.
I lettori e le lettrici, senza bisogno di koan, con Regina rossa trascorreranno sicuramente ore stimolanti e molto piacevoli.
un libro per chi: cerca una lettura avvincente e con una buona dose di divertimento.
autore: Juan Gómez-Jurado
titolo: Regina rossa
traduzione: Elisa Tramontin
editore: Fazi
pagg. 430
€ 18
Devo essere sincero: non so perché ma questa trilogia mi sembra una potente operazione commerciale. Ho scaricato gli incipit da Amazon e ho l’impressione, fin dalle prime righe, di trovarmi davanti ad uno scrittore che ha come primo obiettivo quello di “(com)piacere” e non realmente di raccontare qualcosa. Magari (anzi, sicuramente) è un problema mio… grazie comunque per il vostro articolo. Saludos 🙂
Ciao Nicola, è vero, probabilmente si tratta di una potente operazione commerciale, ma chi ha detto che il raccontare qualcosa non possa avere come fine ultimo anche quello di com-piacere il lettore?
Diciamo che come quasi tutti i romanzi di questo genere, riesce discretamente nell’impresa…
Ciao Paola, lo sto leggendo! E mi sta piacendo. Una scrittura secca, dura, a tratti (fin troppo) violenta, ma non priva di un certo senso dell’umorismo <3