Articolo a cura di Metella Orazi.
Che cosa è un matrimonio e cosa si deve considerare nel raccontarlo? La scrittrice inglese Elizabeth Jane Howard nel romanzo Quel tipo di ragazza edito da Fazi concentra la sua riflessione intorno a esso e ad alcuni aspetti interessanti dei legami amorosi.
Quel tipo di ragazza
Edmund e Anne Cornhill hanno entrambi quasi quarant’anni e da circa dieci sono felicemente sposati senza figli, ma con una gatta vistosamente incinta di cui si prendono cura.
I due vivono soddisfatti e appartati in una casa di campagna lontano da Londra inseriti nel tessuto sociale delle classi medio benestanti. Rispettano tante piccole routine quotidiane, ogni giorno Edmund va al lavoro nella City, dove svolge l’attività di agente immobiliare e torna la sera dalla moglie, che nel frattempo si è divisa tra lavoretti in giardino e la preparazione di prelibatezze per lui.
Chiamava isola la loro intensa e privatissima vita coniugale. Ad Anne sembrava un po’ affettato, ma ormai aveva accettato quella metafora perché era semplicemente calzante: le loro vite insieme costituivano davvero un’isola con qualche sporadica incursione su questa o quella terraferma per esigenze sociali o domestiche.
I problemi che sorgono nella coppia sembrano sempre essere di poco conto: fare o non fare colazione a letto, accettare o no i consigli su che cravatta indossare, inezie di questo tipo che si risolvono con semplicità e non lasciano risentimenti.
È questa l’essenza del matrimonio? La tranquilla armonia che provano è sinonimo di amore?
Forse nessuno dei due si era reso conto che, là fuori, ci sono persone di ogni genere, e così, una volta impegnati l’uno con l’altra, si erano semplicemente accontentati. Che poi forse era l’unico modo di ottenere il meglio dalle situazioni: un po’ come quando immagini di andare su un’isola deserta, solo che prima devi scegliere bene l’isola; quando si vive in un luogo così remoto, riuscire a trarre il meglio dalle situazioni diventa una necessità.
Un giorno una telefonata interrompe la tranquillità agreste della famiglia Cornhill: è Clara, l’ex matrigna di Edmund, una ricchissima giramondo che cambia mariti come la biancheria e con loro anche grado e status sociale. Clara ha bisogno di un favore dal figlioccio di un tempo, cioè ospitare la figlia poco più che ventenne, Arabella, alle prese con un periodo difficile.
Arabella è giovane, bella e provocante, in fuga da un amore finito male con un attoruncolo sposato con figli che era costretta a mantenere a causa della sua indigenza. Fin da bambina è stata sballottata in giro ovunque saltasse in mente alla madre che non si è mai curata molto di lei, neppure quando subiva le molestie del padrino di turno.
La giovane ha grandi mezzi economici ma nessuna amicizia con cui condividerli, per questo è una persona in cerca di costante approvazione, piena di desiderio di approdare a qualcosa di stabile che possa darle un po’ di serenità. La paura atavica di rimanere isolata nel suo mondo dorato rappresenta la spinta per la ragazza a conquistare entrambi i coniugi, che non rimangono indifferenti e fanno saltare tutti gli equilibri interni alla loro relazione.
Howard ha il dono innato di raccontare con stile impeccabile cosa si muova all’interno degli animi umani quando deviano dai binari della consuetudine e di quanto possa essere precario l’equilibrio in ogni rapporto a due. La scrittrice inglese ha una naturale propensione a scavare nella psicologia dei personaggi che rimangono impressi anche grazie ad un lessico acuto ed elegante che li rende in poche battute molto reali.
Quel tipo di ragazza del titolo è colei che sacrificherebbe tutto per essere amata, senza capire che a essere la prima sacrificata in nome di qualcosa che non garantisce la felicità – l’essere amati – è soltanto sé stessa.
un libro per chi: ha il blocco del lettore e vuole sconfiggerlo
autrice: Elizabeth Jane Howard
titolo: Quel tipo di ragazza
traduzione: Manuela Francescon
editore: Fazi
pagg. 336
€ 20
coincidenza vuole di aver appena finito questo libro che mi è piaciuto, come tutti quelli scritti dall’autrice, Howard ha il dono innato della scrittura, si parla “della vita di tutti i giorni”, ma poi si scopre che ci riguarda da vicino perchè i sentimenti, le emozioni, a volte le situazioni di ognuno di noi vanno a coincidere con quanto viene scritto, e c’è sempre un punto di vista non unilaterale questo mi fa sempre riflettere ed è stimolante, non c’è solo la saga dei Cazalet di questa autrice c’è molto altro, se psso consigliare c’è anche una suo biografia che riguarda molto quanto poi troviamo nei suoi romanzie