Proseguendo la lettura in ordine cronologico dei romanzi che Agatha Christie ha dedicato al personaggio di Miss Marple, appare subito evidente che in Polvere negli occhi la più nota scrittrice di gialli faccia un approfondimento notevole nella caratterizzazione della nostra amata protagonista.
Polvere negli occhi
Questa volta siamo lontani dai piccoli villaggi a cui ci siamo abituati con il classico giallo inglese.
La scena si apre a Londra, nell’ufficio di Rex Fortescue, anziano uomo d’affari dal passato non proprio integerrimo; qui le diverse dattilografe sono solite turnarsi per preparare il té del mattino, una miscela semplice, diversa da quella speciale che la signorina Grosvenor, segretaria personale di Fortescue, è solita preparare per il grande capo.
Peccato che quel giorno, alle primissime pagine del romanzo e proprio dopo aver bevuto il té, il signor Fortescue stramazzi al suolo e, dopo poco, muoia in ospedale.
A indagare su questa morte misteriosa e sospetta è l’ispettore Neele, un poliziotto molto attento, pronto ad ascoltare chi ha di fronte. Dalle prime analisi sul corpo della vittima emergono dei particolari niente affatto scontati: Fortescue è stato ucciso dalla tassina, una sostanza velenosissima che si estrae dai cespugli di tasso e che agisce in qualche ora, quindi non può essere stato il tè il veicolo della sua morte; inoltre, nelle tasche della giacca che l’uomo indossava vengono inspiegabilmente trovati dei semi di segale… tutto davvero molto strano, se non fosse che la lussuosa residenza di famiglia si chiama proprio Villino dei Tassi.
Rex Fortescue viveva con la seconda moglie Adele, una donna molto più giovane, interessata al denaro e a lezioni molto private di golf da parte di Vivian Dubois, con il figlio Percival, detto Val dalla moglie Jennifer, con la figlia Elaine, una zitella dalle idee molto progressiste, con la religiosissima sorella della prima moglie, la signorina Ramsbottom, che resta isolata in un piano della grande casa, e, infine, con una servitù guidata dall’ineccepibile governante Mary Dove, personaggio alquanto algido e malizioso.
Dovrei piuttosto rimanere relegata in un ufficio? O compilare schede per qualche ministero? Mio caro ispettore, questa è l’occupazione ideale. La gente è disposta a pagare qualsiasi… ripeto, qualsiasi… stipendio pur di vedersi sollevare dal peso degli impegni domestici. Trovare, e assumere, il personale di servizio è enormemente fastidioso. Scrivere alle agenzie, mettere annunci sul giornale, parlare con gli interessati, fissare gli appuntamenti per vederli, e infine organizzare il lavoro domestico perché tutto fili liscio… Occorrono capacità che la gran parte della gente non possiede.
Poco dopo la disgrazia, torna dall’Africa anche Lancelot, altro figlio di Rex, la pecora nera esiliata dopo una faccenda poco chiara con un assegno falso; l’uomo dice di essere stato richiamato a casa dal padre, e arriva al Villino con la sfortunata ma molto innamorata moglie Pat.
Il provvidenziale e spontaneo arrivo di Miss Marple avverrà solo in seguito all’omicidio di Adele, uccisa da una piccola dose di cianuro nel tè, e all’assassinio della sciocca e credulona cameriera Gladys, vecchia conoscenza della cinica e spiritosa investigatrice.
Miss Marple confermò che, in effetti, per un uomo la cosa era diversa – e lo disse senza il minimo rimorso perché ne era pienamente convinta. “I signori uomini”, nel suo modo di vedere, appartenevano a una categoria del tutto a parte; avevano bisogno di due uova, oltre la pancetta, a colazione, tre pasti abbondanti e sostanziosi al giorno e non dovevano mai essere contraddetti o costretti a discutere prima di cena.
Alla nostra amata protagonista saltano subito in mente alcuni particolari degli omicidi, che riconducono a una vecchia filastrocca sui merli.
Si nasconde qui il movente di questi omicidi? O c’entra forse una vicenda del passato poco chiara, legata a una vecchia miniera d’oro in Africa?
Come sempre Agatha Christie dissemina per tutto il romanzo diversi indizi, che è un piacere notare e raccogliere pur intuendo già chi sia l’assassino che ha portato scompiglio al Villino dei Tassi.
Non mancano le solite critiche alla società degli uomini e alle frivolezze delle donne, nonché il consueto snobismo di classe, ma questa volta, come si scriveva all’inizio, colpisce l’emotività di Miss Marple, sinceramente addolorata per la morte della giovane e ingenua cameriera.
Scritto nel 1953, Polvere negli occhi è sicuramente il romanzo di svolta per il personaggio di Miss Marple, forse perché scritto in una fase di maturità anche emotiva di Christie, o forse solo perché tutti, anche i personaggi di carta, prima o poi sono costretti a fare i conti con il cuore.
un libro per chi: vuole scoprire una Miss Marple più emotiva
autrice: Agatha Christie
titolo: Polvere negli occhi
traduzione: Maria Grazia Griffini
editore: Mondadori
pagg. 216
€ 12