Articolo a cura di Metella Orazi.
Forse il nome Jane Sydney Auer non lo si associa ad alcun libro, perché la scrittrice di Piaceri semplici, pubblicato da Racconti edizioni scelse di adottare il cognome del marito Paul Bowles, celebre autore del Il tè nel deserto, con il quale visse tra New York, il Messico e Tangeri, diventando nel panorama letterario Jane Bowles, talentuosa e originale voce della narrazione breve.
Piaceri semplici
Piaceri semplici è una raccolta di racconti scritti in un arco temporale che va dalla seconda metà degli anni Quaranta a verso la fine degli anni Settanta.
L’universo narrativo dei racconti è popolato da figure femminili particolari, eccentriche, descritte in un lampo di luce che si spegne presto, per tornare in ombra; il conflitto non viene indagato, ma solo raccontato e superato.
“Mi piacerebbe davvero” continuò la SeñoraRamirez, “ stare da un’altra parte, nel suo paese o in Italia. Vorrei essere da qualche parte in cui la vita è stupenda. Mi importa parecchio se la vita è stupenda o disgustosa. Alla gente che vive qui non importa molto. Perché non pensano. ” Si toccò la fronte con le dita. “Mi piacciono le cose belle. Quando ero una ragazzina ero pazza di gioia: andavo qua e là, facevo, pensavo. Ero così felice che mia madre aveva paura che sarei caduta e mi sarei rotta una gamba o avrei avuto qualche incidente.”
Ci si chiede, leggendo, se le donne che Jane Bowles racconta siano simili all’autrice, se ognuna di loro presenti un aspetto del suo carattere, dall’imbarazzo di Alva Perry del racconto che dà il titolo al libro, alla capacità di innamoramento infantile della Señora Ramirez, all’oculatezza estrema e calcolatrice della Señorita Còrdoba e ancora l’attaccamento morboso di Sadie per la sorella Harriet o la seduzione di Zodelia.
Tutte sono presentate con precisione, Bowles è maestra nel mettere in rilievo senza clamori ma con ironia le fobie, le paure, le ossessioni le insoddisfazioni che affliggono l’animo umano.
“In realtà non vivo con mio marito a causa del mio caratteraccio” disse la McEvoy. “Non mi piacciono le relazioni lunghe. Non fanno per me. Mi viene la tristezza. Nella mia vita non voglio nessuno troppo a lungo. Mi fa venire i brividi. Gli uomini impazziscono per me. A me piacciono i cocktail e i complimenti. Dopo un po’ però mi fanno rivoltare lo stomaco.”
Le donne di Bowles sono molto forti all’apparenza ma subiscono invece le situazioni contingenti e faticano a dire no perché troppo buone e caritatevoli, come Julia di Una giornata all’aria aperta che continua a comprare orchidee anche se non le vuole e non se le può permettere perché gliele offrono.
Lo stile particolare di Bowles, composto da una sintassi insolita può rappresentare una piccola sfida per entrare in sintonia con il mondo della scrittrice che comunque ci ha lasciato dei racconti che, anche a distanza di molto tempo, continuano a parlare ai lettori e alle lettrici.
un libro per chi: ama i racconti e cerca una raccolta con uno stile diverso
autrice: Jane Bowles
titolo: Piaceri semplici
traduzione: Paola Moretti
editore: Racconti
pagg. 239
€ 17