Parti e omicidi di Murata Sayaka

Articolo a cura di Metella Orazi.

Se la legge del taglione venisse applicata nella nostra società anche quando si tratta di omicidi, cosa succederebbe? Murata Sayaka nella raccolta di racconti Parti e omicidi, pubblicato da edizioni e/o, ci regala la sua visione, tanto possibile quanto agghiacciante.

Parti e omicidi

Tokyo è la città dei quattro racconti che compongono la raccolta ed è del tutto simile a quella di oggi, anche se alcune cose sembrano appartenere a un futuro prossimo. Piccoli dettagli inquietanti si insinuano nella mente di chi legge, scavando una nicchia di sottile disagio, perché s’intuisce che ciò che accade è plausibile e totalmente in sintonia con il presente.

Nel primo racconto, che dà il titolo alla raccolta, il governo ha adottato il Sistema di Parti e Omici, che cerca di ovviare il problema del calo demografico con la scelta dei cittadini di diventare “gestanti”, il cui compito è mettere al mondo dieci bambini, per poi ricevere in cambio la possibilità di togliere la vita di un individuo a scelta che da quel momento, informato che verrà assassinato, si chiamerà il “morente”.

«Al di là degli eventi e della situazione, purtroppo il sistema funziona perché fondamentalmente per ogni persona che muore ne nascono dieci. Aumentano le condanne al parto? Bene, aumentano anche le nascite… È tutto studiato, chi ci governa non lascia nulla al caso».
«Dove vuoi arrivare? Qual è la logica?».
«La logica è che attualmente l’umanità vuole continuare a riprodursi perpetuando la vita sul pianeta».

Dieci vite per un omicidio, questa etica legislativa permette alla società di rimanere in equilibrio e continuare a prosperare.
Ikuko, la protagonista del racconto, è scettica riguardo questa pratica, perché ha vissuto in un tempo in cui l’omicidio era ancora condannato e non veniva visto come una possibilità di accrescimento della società.

Il mondo cambia sfumatura a poco a poco, all’interno di un tempo sconfinato, e, per quanto il passato sia agli antipodi rispetto al presente, tutto resta sempre collegato come milioni di tonalità in una stessa cartella di colori. Ecco perché la “normalità” del mondo di oggi non è altro che un istante.

In Triade una ragazza scopre la Troppia, l’alternativa più attuale alla coppia che le nuove generazioni tendono a preferire. In una contrapposizione di giudizi tra chi fa parte di una coppia e vede come una perversione il rapporto a tre e chi è felice solo con altre due persone e non concepisce che possano esistere ancora legami a solo a due, Murata fornisce una prospettiva inedita sui rapporti amorosi.

C’è poi la coppia di Un matrimonio pulito che è sposata ma non fa sesso tra loro, perché così hanno deciso al momento di sposarsi. Quando però decidono di avere un figlio si pone loro il problema di come fare.

In Ultimi momenti di vita l’autrice giapponese affronta il tema della fine della vita, in una società che in pratica ha sconfitto la morte, la protagonista sente di volersi accomiatare e procede per questo a sbrigare tutte le incombenze. Paradossalmente i casi di suicidio aumentano con la consapevolezza che la vita potrebbe continuare all’infinito.

Parti e omicidi parla di noi, della nostra società, inventandone una gemella ma con caratteristiche estreme: vita, morte, sesso e legami sono temi grandi e nel contempo comuni, che la scrittrice giapponese mette sul piatto con uno stile clinico, forse persino freddo, che lascia il lettore – a volte stupito, se non addirittura scioccato – ad aggiungere le proprie riflessioni più profonde.

In poche pagine Murata riesce a dipingere un mondo simile a quello che rischia di diventare il nostro e per questo è importante leggerla.

un libro per chi: con i piedi nel presente getta un occhio nel futuro

autrice: Murata Sayaka
titolo: Parti e omicidi
traduzione: Gianluca Coci
editore: edizioni e/o
pagg. 148
€ 17

Chi ha scritto questo post?

Marchignola (marchigiana+romagnola), vive al mare, che ama in tutte le stagioni.
Per quasi vent'anni è stata libraia e ora, pur senza libreria, continua a pensare e agire da libraia: parla di libri, fotografa i libri che vorrebbe e quelli letti per ricordare di averli letti e continua a impilare libri su libri che forse un giorno leggerà.
Ama i gatti, i viaggi, la storia dell’arte, il cinema e il teatro, insomma, tutto ciò che racconti il mondo.
Crede fermamente nel potere delle storie e della condivisione, perché se la lettura è un atto solitario, i libri sono fatti apposta per creare connessioni. Non chiedetele di scegliere un libro preferito, potrebbe entrare in crisi, cambiando idea di continuo.

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