Omicidio sul Danubio di Beate Maly

Sulla copertina di Omicidio sul Danubio di Beate Maly c'è una grafica che rappresenta dei fuori in stile Liberty

Con Omicidio sul Danubio torna per la terza volta la strana e adorabile coppia di investigatori per caso, Ernestine e Anton. Questa volta, l’autrice austriaca Beate Maly li mette a bordo di un piroscafo a vapore in viaggio sul Danubio, tra Vienna e Budapest.

Omicidio sul Danubio

L’ex professoressa Ernestine e il farmacista in pensione Anton, già sopravvissuti a due avventure con tanto di omicidi, continuano a essere amici e a frequentarsi, nella Vienna del primo dopoguerra che cambia vorticosamente e si apre a un nuovo mondo, in cui il cinema prende sempre più piede.
È proprio tornando a casa da una proiezione che Ernestine annuncia ad Anton di aver ricevuto in dono due biglietti per un breve viaggio sul fiume, da Vienna a Budapest.

“Ernestine,” Anton si fece serio e abbassò la voce, “ormai sono convinto che la famiglia Rosenstein sia perseguitata dalla sfortuna.” Si fermò di nuovo a riflettere, aggrottando la fronte. “O dalla fortuna, in realtà. In fondo si sono sempre sottratti a tutto il caos. Si sono risparmiati il corso di tango e anche lo spettacolo teatrale con il finale a sorpresa.”
“Anton, la prego,” lo rimproverò Ernestine nel tono severo dell’insegnante di latino. “Non sarà diventato superstizioso alla sua età? Sarebbe davvero ridicolo. Se in quelle due occasioni siamo incappati in qualche decesso è per puro caso.”
“Ci tengo a ricordarle che in entrambi i casi avevamo preso il posto dei coniugi Rosenstein.”
“Ma perché i Rosenstein si muovono in cerchie sociali interessanti. Non ci saremmo mai potuti permettere un fine settimana al Grand Hotel Panhans, e anche la traversata sullo Jupiter costa una piccola fortuna.”

Nonostante la resistenza iniziale, Anton, segretamente innamorato di Ernestine, non può che cedere e salire a bordo dello Jupiter, un veloce piroscafo moderno, la cui clientela è alquanto variegata: c’è il conte Alfonse von Jesenky, accudito dall’infermiera Mila Marinkovic e accompagnato dai figli Thomas e Adam, quest’ultimo sposato con l’antipatica e arrivista Anna; ci sono i coniugi Andrej e Margarita Hodul con la figlia Theresa, abile caricaturista; a bordo c’è anche il dottor Simon Kandell, un giovane psichiatra in viaggio per andare a trovare la madre; c’è la medium in sedia a rotelle Karoline Gardner con la sua dama di compagnia, la riservata Erna Stein; ci sono l’avvocato Hubert Radatz e la figlia Marlene, ex paziente del dottor Kandell; infine, non mancano i coniugi Kattany, con la moglie logorroica e sonnambula.

La prima cosa di cui Anton si accorse al risveglio furono i raggi del sole che gli colpivano gli occhi. Il dettaglio successivo fu l’insolito silenzio, l’assoluta assenza di rumori di sottofondo, e infine la mancanza del dondolio. La nave era ferma all’ancora.
Con gli arti anchilosati, si tirò su a sedere sulla sdraio e si strofinò gli occhi, strizzandoli alla luce intensa del mattino. Davanti a lui si apriva la distesa dei tetti rossi di una città sconosciuta.
Erano approdati a Budapest. Le facciate di eleganti palazzi fiancheggiavano le rive del Danubio. Più indietro svettavano le guglie e le cupole delle chiese. Scorse dei ponti sia a destra che a sinistra. Il porto brulicava di persone. Operai, ma anche domestiche e monelli di strada, mendicanti e marinai si affrettavano per le vie. Alcuni si salutavano prima di proseguire di buon passo.
Accanto ad Anton, Ernestine si svegliò lentamente e sbadigliò, mentre qualcuno tossicchiava piano in sottofondo.

Mentre l’intraprendente e curiosa Ernestine si gode il viaggio, corteggiata dal’insistente e vanesio comandante Markus Freiberg, il goloso Anton assaggia con gioia tutte le prelibate pietanze preparate in cucina; nel frattempo, emergono screzi e segreti tra i passeggeri, tutti con qualcosa da dire e molto altro da nascondere, fino a quando, una sera, uno strano malessere li coglie, e qualcuno non si risveglia più.

Beate Maly questa volta si dilunga un po’ troppo fino a rendere quasi noioso il viaggio di Ernestine e Anton ed eccede forse un tantino nel raccontare il preludio dell’assassinio, il cui mistero sarà svelato nel finale, liquidato in poche pagine.
D’altra parte, però, Omicidio sul Danubio oltre a regalarci un intreccio giallo ben costruito, approfondisce aspetti storici interessanti, grazie all’accurata ricostruzione che riesce a fare Maly.

Nonostante qualche pecca, la terza avventura di Ernestine e Anton scorre veloce ed eccoci qui, ad aspettare la prossima.

Sulla copertina di Omicidio sul Danubio di Beate Maly c'è una grafica che rappresenta dei fuori in stile Liberty

un libro per chi: prova ormai affetto per la coppia Ernestine e Anton, ma anche per la Vienna dei primi del Novecento

autrice: Beate Maly
titolo: Omicidio sul Danubio
traduzione: Rachele Salerno
editore: Emons
pagg. 26t
€ 15,50

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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