Articolo a cura di Paola Migliorino.
In Ombre sul Naviglio, nuovo e felice romanzo giallo di Rosa Teruzzi, autrice della Fioraia del Giambellino, ritroviamo Milano sul finire di un’estate piovosa e – soprattutto – un trio di detective male assortite: Libera, ex libraia e ora fioraia specializzata in bouquet per matrimoni, sua madre Iole, ribelle quasi settantenne fasciata in tutine lurex indossate con Converse e Chiodo in similpelle, e Irene la Smilza, giornalista sempre a caccia di notizie di cronaca che possano soddisfare il capocronista del quotidiano del pomeriggio La città.
Ombre sul Naviglio
Milano è da qualche tempo preda di una serie di rapine che non meriterebbero gli onori della cronaca, se non fosse per il travestimento indossato dai tre rapinatori: il Gatto con gli stivali, la Fata Turchina e Zorro stanno infatti mettendo a segno una serie di colpi inspiegabili e insignificanti, dal ben misero bottino, che di certo non giustifica l’impresa.
L’ultima rapina in realtà è avvenuta a Cesenatico, ma il travestimento usato e la miseria della refurtiva la ricollegano senz’altro alla serie che interessa il capoluogo lombardo.
Libera, Iole e Irene si mettono così a indagare per scoprire cosa si celi dietro questi colpi da poveracci, in cui il dato comune è la simpatia che istintivamente si prova per i rapinatori: cosa accomuna un’agenzia immobiliare, uno scalcinato studio dentistico o un circolo ricreativo?
È impossibile che i tre rapinatori rischino così tanto per poche centinaia di euro!
Immergersi in questa pseudo-indagine, parallela a quella ufficiale delle forze dell’ordine, aiuta inoltre Libera a non pensare alla propria vita sentimentale, così deserta e desolata dopo la morte del marito: l’attrazione che prova da tempo per Gabriele sembra infatti destinata a soccombere di fronte all’improvviso matrimonio dell’uomo con la giovane fidanzata, e solo gli appostamenti a caccia del Gatto & company paiono concederle un po’ di tregua, tra un’insonnia e l’altra.
In questa Milano fatta di bar di periferia e di Comitati Inquilini Case Popolari conosciamo così un’umanità diversa, solidale, che non si rassegna e che, anzi, ci diverte.
“Libertà è partecipazione”, cantava Giorgio Gaber nel 1973, e il Gatto ne era sempre stato convinto. Per questo si era messo a disposizione di Gioia e del suo Comitato, quand’era tornato in città, ed era lì che aveva incontrato la donna che, con la sua storia, aveva riaperto una vecchia ferita e gli aveva suggerito l’idea delle rapine.
ll Gatto intanto si barcamena tra un colpo e l’altro e vive la sua storia di quasi amore con la Fata, bellona attempata dal seno che sfida le leggi della fisica, ma che – banalmente – sogna di trascorrere con lui la vecchiaia in qualche paradiso tropicale.
Il futuro dei nostri amici è destinato a intrecciarsi non solo a causa delle indagini in corso, ma grazie a qualcosa che si nasconde nel passato: riusciremo a scoprirlo in tempo per l’edizione pomeridiana de La Città?
Ombre sul Naviglio è una lettura piacevole, perfetta per allentare la tensione dopo una lunga e stressante stagione di impegni e pensieri.
un libro per chi: adora i gialli conditi con un pizzico di umanità
autrice: Rosa Teruzzi
titolo: Ombre sul Naviglio
editore: Sonzogno
pagg. 160
€ 14
Questa indagine sembra interessante, e la vostra descrizione mi ha fatto venire voglia di saperne di più… me lo procurerò. Grazie 🙂
È davvero un bel romanzo d’intrattenimento, scritto con grande cura dalla sempre brava Rosa Teruzzi.
Buona lettura!