Che vita c’è dopo il carcere?
Alberto Schiavone con Non esisto, romanzo breve pubblicato da Edizioni Clichy, racconta la storia di Maria, una dei tanti invisibili che, usciti di prigione, cercano di rimanere a galla in una vita che forse non ha più ragione di esistere.
Ne parleremo durante l’incontro del 18 aprile del gruppo di lettura Babele.
Non esisto
Maria è ancora abbastanza giovane per ricominciare, dopo gli anni trascorsi in carcere.
Ne è appena uscita e non sappiamo quale sia stata la sua condanna, perché non è questo ciò che importa.
In un’estate torrida e accecante, Maria lascia quella che è stata la sua dimora per anni e prova a infilarsi nuovamente negli scomodi angoli della vita.
Certo che uscire in piena estate, caldo d’inferno di afa di insetti, non è l’uscita da ricordare che si vede nei film.
Non c’è nessuno ad aspettarla e nessuno che l’aspetta a casa.
Non c’è la casa.
Non c’è niente.
Che brutto film.
Odio amo rido piango ma non ricordo più come si fa a vivere, la mia vanità ha ormai troppi spifferi e nessuno specchio.
Sono sola.
Non esisto.
La famiglia – un padre, una madre, una sorella con figli – non vuole sapere più nulla di lei.
Una mazzetta di poche centinaia di euro e una bicicletta, ecco quello che possono e vogliono darle, prima di dirle addio per sempre.
Che atroce reato avrà commesso Maria, per essere messa alla gogna, per non essere in alcun modo amata da chi l’ha messa al mondo?
Esiste davvero la libertà per chi porta con sé una simile croce?
Maria ci prova, ci prova davvero.
Dorme per strada, poi in una scuola abbandonata.
A volte qualcuno è gentile con lei – è davvero possibile che ci siano persone che vogliono aiutarla, senza chiedere nulla in cambio, si domanda Maria? – mentre più spesso viene attaccata, derisa, insultata, picchiata, ferita.
Ai barboni succede sempre qualcosa di brutto, anche se i più pensano siano delle comparse del mondo che permettono ogni tanto a tutto il resto della popolazione di accentuare i propri difetti. Come se i barboni appena non li vediamo si alzassero e raggiungessero le proprie auto parcheggiate e se ne tornassero a casa, che mica è vero che non hanno la casa, fingono per rendere meno decorose le città.
Maria però non molla.
Trova un lavoro, prima lava le macchine poi fa la netturbina, e condivide casa con altri invisibili reietti come lei.
Con uno di questi ha una fugace passione, da cui si sgancia in tempo prima di essere trascinata ancora più giù.
Salva e accoglie un uomo ritrovato in un cassonetto, perché la voglia di amare ed essere amata è più forte di ogni ribrezzo, ma soprattutto perché Maria sa cosa vuol dire far parte degli ultimi, degli invisibili, e non può temere i suoi simili.
Con parole che sanno essere taglienti, febbrili, visionarie e poi anche altrettanto morbide e avvolgenti, come a voler proteggere la protagonista, Schiavone racconta la storia di una donna come tante, una reietta che, dentro o fuori dal carcere, non riesce mai veramente a fuggire dalla prigionia, perché la libertà è anche uno stato dell’anima che non può certo appartenere a chi non riesce più a esistere.
Non esisto è un romanzo di denuncia brevissimo e potente, che lascia il segno.
un libro per chi: si fa delle domande ogni volta che incontra per la strada un senzatetto
autore: Alberto Schiavone
titolo: Non esisto
editore: Edizioni Clichy
pagg. 170
€ 18.50