La similitudine di oggi racconta storie d’amore e passione, tra un uomo e una donna ma anche tra musicisti e musica.
Passioni travolgenti e viscerali, di cui non si può fare a meno.
Due libri che amerete, perchè raccontano le fragilità umane con occhio lucido ma anche con tenerezza e complicità.
Gli innocenti di Paola Calvetti
A lezione col maestro di musica le ore volavano come uccelli affamati e io mi sentivo libero dal peso del tempo, sollevato e felice di leggere le note. Tenevo il violino fra le mani con una nuova emozione, mi ci aggrappavo come un naufrago che ha trovato una boa galleggiante tra le onde. Muovevo l’archetto e infilzavo una nota dietro l’altra come se corressi in una strada senza destinazione, non aspettavo più la musica, ero io a cercarla, ostinato come un mulo. E più ripetevo un passaggio, più sentivo crescere in me una sensazione di pace, che zittiva il caos che mi rombava in testa. Riuscivo a controllare l’intensità del suono, a smorzarlo quando si ribellava o sottolineava delusioni, magoni, paure. Lo amavo quando diventava rauco, un po’ come se entrando in un bosco si perdesse nel fogliame della mia rabbia.
A parlare dell’inizio della sua storia d’amore con la musica è Jacopo, violinista di chiara fama, orfano abbandonato subito dopo la nascita e accolto dall’istituto degli Innocenti, noto orfanotrofio fiorentino.
Jacopo ha il cuore ferito dall’abbandono della madre naturale, ma anche dall’abbandono della madre adottiva. Una mancanza d’amore materno che s’è trasformata in rabbia silenziosa, trovando un esiguo pizzico di quiete solo imbracciando il violino.
Dasha è una giovane violoncellista albanese, che nel 1991 si trova a sbarcare a Brindisi, con tanti connazionali in fuga dal regime. Anche la sua è una storia difficile, smussata però da un carattere solido, perchè cresciuta in una famiglia amorevole.
L’ossessione del cinquantenne Jacopo per il proprio passato graffiato e interrotto, gli impedisce di andare fino in fondo nella relazione con Dasha, che invece sogna di costruire una famiglia e di occuparsi del nipotino rimasto orfano. Due amanti innamorati che non riescono a comprendersi, che vanno in direzioni diverse, anche se accomunati dalla musica, magica arte che sa unire più di qualsiasi altro potere supremo. Ed è il doppio concerto per violino e violoncello opera 102 di Brahms che ci accompagna tra le eleganti pagine scritte da Paola Calvetti, in questo romanzo breve che si conclude con un atto d’amore così semplice tanto quanto risolutivo e profondo.
La musica continua e va oltre.
autore: Paola Calvetti
titolo: Gli innocenti
editore: Mondadori
pagg. 132
€ 17
Una musica costante di Vikram Seth
“Ti amo, Julia. Non ha senso dirlo, forse, ma è così. Ancora.”
Sospira, non di felicità. Le sue dita massaggiano un anello immaginario. Tornare a innamorarmi di lei, che non avevo mai dimenticato, a me non costa nulla. Per lei, che è riuscita a eliminarmi dalla sua mente, che ha perfino cambiato nome, potrebbe essere una cosa estremamente costosa.
“Io te”, dice infine con una voce così carica di rimpianto che potrebbe quasi significare l’opposto.
Non ci tocchiamo nemmeno, per confermare ciò che abbiamo detto. Poi, con delicatezza, con leggerezza, la sfioro e le bacio il collo. Lei respira lentamente, ma non dice niente.
“Allora?” le chiedo.
Lei sorride, un po’ tristemente. “Fare musica e fare l’amore… è un’equazione un po’ troppo facile.”
Michael è un violinista, Julia una pianista. Si sono amati in gioventù, a Vienna, e si sono persi, come spesso accade, per scelte non condivise.
Si rincontrano a Londra dopo anni e si ritrovano casualmente a suonare, l’uno accanto all’altra, fino a ricostruire quell’amore sospeso. Michael ha una relazione con un’allieva, Julia ha un marito, un figlio e un terribile segreto che pregiudica la sua salute e il suo futuro musicale.
Cosa accadrà alla loro passione, che si confonde con quella per le note, in questo romanzo magnifico e doloroso, scritto da un autore capace di dare tantissimo ai suoi lettori?
Seth racconta la musica come pochi altri hanno saputo fare, facendo comprendere fino in fondo anche a noi, comuni mortali senza talento, quel legame fisico e intellettuale che unisce il musicista al proprio strumento.
Si sente tutto e non si dimentica mai più.
autore: Vikram Seth
titolo: Una musica costante
traduzione: Massimo Birattari
editore: TEA
pagg. 462
€ 10