Miss Marple al Bertram Hotel

Dopo essere statta in vacanza nei Caraibi, Miss Marple esce ancora una volta dal suo tanto amato – quanto piccolo e pullulante di pettegolezzi – villaggio.
In Miss Marple al Bertram Hotel ritroviamo la detective amatoriale che ne sa sempre più della Polizia in visita a Londra, in un opulento e nostalgico grand hotel in stile vittoriano.

Miss Marple al Bertram Hotel

Nella sua decima avventura, Miss Marple sceglie di soggiornare nel vecchio Bertram Hotel a Londra quando la nipote Joan, moglie dello scrittore Raymon West di cui la vivace anziana si vanta spesso, le offre un soggiorno lontana dal villaggio di St Mary Mead.

È la nostalgia per l’epoca vittoriana a muovere la signorina Jane, nonostante i tanti acciacchi del corpo, che le impediscono di viaggiare e uscire dalla routine quanto vorrebbe; al Bertram nulla è cambiato da allora, tranne per qualche segno dovuto alle guerre.

Questo era dunque il Bertram, l’albergo preferito dai più alti esponenti del clero, dalle vecchie dame dell’aristocrazia e dalle ragazze di passaggio a Londra di ritorno da costosi collegi europei.

Nell’hotel Miss Marple ritrova un’amica d’infanzia, Selina Hazy, con cui spettegola osservando il passaggio dei diversi avventori: c’è il canonico Pennyfather, così sbadato da dimenticare persino dove tiene la testa; ci sono il colonnello Luscombe, tutore della giovane futura ereditiera Elvira Blake, una ragazza che non ha mai conosciuto la madre, destinata a diventare molto ricca allo scoccare dei ventun anni; ci sono poi due personaggi che non possono non essere notati, come la controversa Bess Sedgwick, donna di mezza età molto indipendente e di certo altrettanto rampante, e quello che si presume essere il suo nuovo ultimo amante, il giovane pilota automobilistico Ladislaus Malinowski.

Basta poco a Miss Marple, acuta osservatrice, per sospettare che qualcosa di poco trasparente accada in quell’albergo pieno di prelati e di turisti stranieri, perlopiù americani.
Quando il canonico Pennyfather, atteso a Lucerna per partecipare a un convegno, sparisce misteriosiamente, i sospetti di Jane Marple iniziano a prendere forma, e sarà la caparbietà dell’ispettore capo Fred “papà” Davy a dare una mano alla sagace vecchietta per rimettere insieme tutti i pezzi di un puzzle alquanto complesso.

Miss Marple non trovò difficoltà a divertirsi durante il suo soggiorno a Londra. Fece un mucchio di cose che non aveva avuto tempo di fare prima, durante le sue brevi visite alla capitale. C’è da notare con rammarico che non approfittò in alcun modo delle ampie possibilità culturali e mondane che le venivano offerte. Non visitò alcun museo o mostra di pittura. L’idea di partecipare a una sfilata di moda non le passò neanche per la testa. Le sue visite furono dedicate interamente ai settori di cristallerie e porcellana dei grandi magazzini e ai reparti dedicati alla biancheria per la casa, e annotò con attenzione alcune accostamenti di stoffe per arredamenti.

Come sempre Agatha Christie dissemina indizi fin dalle prime pagine, sta alle lettrici e ai lettori metterli insieme per capire, un attimo prima che venga svelata, quale sia la soluzione del mistero.
Non mancano nemmeno la consueta ironia, che si trasforma in un occhio giudicante che non risparmia nessuno, nemmeno le stessa Miss, rea di non cercare cultura ma solo vezzi e pettegolezzi.

Pubblicato nel 1965, il decimo romanzo che vede protagonista Miss Marple inizia forse a mostrare un poco di stanchezza nella sua trama fin troppo arzigogolata.
O forse, e questa è una mera opinione personale, quando la detective si allontana dal suo villaggio, l’atmosfera suggestiva che accompagna le sue storie viene meno, rendendole quindi di minore interesse.

un libro per chi: sogna di prendere un tè delle cinque all’inglese in uno splendido hotel

autrice: Agatha Christie
titolo: Miss Marple al Bertram Hotel
traduzione: Maria Mammana Gislon
editore: Mondadori
pagg. 202
€ 12

Un anno con Miss Marple

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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