In questo periodo si parla tanto di girl power, di femminismo, di indipendenza, di #metoo e di condizione femminile.
Sarà per questo che ho ripreso in mano il classico di Simone de Beauvoir e negli stessi giorni ho voluto leggere anche le memorie di Annie Ernaux.
Due scrittrici francesi, nate a meno di quarant’anni di distanza, così vicine nel pensiero e così importanti per tutte noi, donne e lettrici.
Due storie, la prima scritta nel 1958, la seconda ambientata in quello stesso anno, che dopo sessanta anni hanno ancora tantissimo da dirci.
Memorie d’una ragazza perbene di Simone De Beauvoir
L’autobiografia della de Beauvoir è un pilastro della letteratura. Non femminile, non sociale, non storica.
Letteratura e basta, senza classificazioni schematiche o indirizzata a particolari bacini di pubblico.
Memorie di una ragazza perbene racconta con cura quasi maniacale l’infanzia e la giovinezza di de Beauvoir, fino all’incontro con Sartre, il filosofo che sarà l’amore della sua vita.
Simone fin da bambina sa di essere diversa dalle altre: non sogna il matrimonio, non ambisce alla tranquilla vita agiata di moglie e madre, non pensa a se stessa come a una donna che deve fare la donna.
Simone sa che vuole studiare, emanciparsi, essere donna in un modo che a quel tempo non è considerabile.
Vuole essere qualcuno e non un qualcuno dietro a un uomo.
Peraltro, non rinnegavo la mia femminilità. Quella sera, mia sorella ed io avevamo fatto una toeletta accuratissima. Vestite, io di seta rossa, e lei di seta azzurra, eravamo in realtà assai mal combinate, ma le altre non erano molto più brillanti. A Montparnasse avevo incontrato delle eleganti bellezze, ma avevano una vita troppo diversa dalla mia perché potessi sentirmi schiacciata al loro confronto; e d’altronde, una volta libera e coi soldi in tasca nulla, mi avrebbe impedito di imitarle.
Essere donna ed essere individuo, ecco cosa vuole Simone de Beauvoir, che riuscirà nel suo intento, non senza difficoltà e sofferenza.
un libro per chi: crede nel femminismo e vuole approfondirne le primissime origini, ma anche per chi ama Parigi e la Francia e vuole sentirne i profumi, i rumori, l’essenza.
autrice: Simone de Beauvoir
titolo: Memorie di una ragazza perbene
traduzione: Bruno Fonzi
editore: Einaudi
pagg. 384
€ 13
Memoria di ragazza di Annie Ernaux
La giovane Ernaux nel 1958, a soli 18 anni, partì dalla sua piccola realtà familiare per fare l’educatrice in una colonia estiva.
Lontana dal suo mondo rassicurante ma anche bigotto, la ragazza si lancia a capofitto nella vita, avanzando con incoscienza verso nuove scoperte, commettendo errori, trangugiando con foga la libertà appena conosciuta, fino a farne una dolorosa indigestione.
Annie Ernaux, in questo libro che non si può non definire un vero capolavoro autobiografico, parla di sé in terza persona, per mantenere il distacco necessario a non cadere in facili approssimativi giudizi e rimanere lucida e consapevole di fronte agli accadimenti di quegli anni giovanili.
Ignoro quale sia il momento in cui lei, più che rassegnarsi, acconsente a perdere la verginità. Vuole perderla. Collabora. Non mi ricordo quante volte ha provato a penetrarla e, poiché non ci riusciva, lei gliel’ha preso in bocca. A un certo punto lui ha ammesso, quasi per scusarla: “Lo so, è largo”. Ripete che vorrebbe farla godere. Ma lei non può, le strapazza il sesso con troppa foga. Forse ci riuscirebbe se usasse la bocca anche lui. Non glielo chiede, una ragazza non può domandare una cosa simile, sarebbe una vergogna. Fa soltanto ciò di cui è lui ad avere voglia.
È totalmente disarmante la capacità di Ernaux di raccontarci una verità senza filtri, senza edulcorare ciò che è stata la sua vita, il suo tempo da ragazza. La radice dei suoi mali. Il rifiuto di H, quel ragazzo che mai dimenticherà.
Un mettersi a nudo in maniera totalitaria, con quel pizzico di spietatezza tipico di chi ora non ha più questioni irrisolte, di chi non ha più nulla da nascondersi. Da quell’estate del ’58 derivano scelte e fallimenti che hanno poi condizionato la sua vita di donna, ai quali la scrittrice riesce a dare un senso profondo solo dopo la lucida e schietta analisi della memoria e la scrittura feroce del romanzo.
Il suo ritrovarsi, tardivamente e con un sincero stupore, nel personaggio che la Bardot interpreta ne La ragazza del peccato – spontanea, leggermente impacciata, sregolata e sensuale – ne denota, ancora una volta, lo zelo nel mettersi a nudo, di fronte al lettore. Questa è stata Annie, questa è ancora Annie (?).
Memoria di ragazza è un romanzo autobiografico intimo, potente e graffiante, a tratti addirittura imbarazzante.
Una storia che fa male, che stringe lo stomaco, che ci toglie per un attimo la voce prima di farci emettere un grido.
Un romanzo così vicino alla vita di ogni ragazza di ieri e di oggi, da diventare un classico da leggere e rileggere.
un libro per chi: crede che l’educazione sentimentale non abbia mai fine e che si possa imparare la vita anche leggendo un libro.
autrice: Annie Ernaux
titolo: Memoria di ragazza
traduzione: Lorenzo Flabbi
editore: L’Orma
pagg. 256
€ 18