È decisamente fuorviante il titolo del romanzo d’esordio di Alice Prina, che ci fa immediatamente pensare a quel filone narrativo ormai strabordante di storie in cui nelle piccole librerie accade qualcosa di magico che aiuta a trovare il senso della vita tra carta e incontri speciali.
La libreria tra due fiumi, pubblicato da Piemme, è infatti tutt’altro: una storia decisamente non edulcorata, che vede al centro i legami familiari, che siano di sangue o d’anima, e nella quale i libri compaiono come mezzo di comunicazione tra diverse generazioni e per ricordarci che ognuno di noi deve trovare una propria strada, nonostante le difficoltà della vita.
La libreria tra due fiumi
Con una scrittura misurata e battente, priva di eccessivo sentimentalismo, Alice Prina mette in scena il dramma che nasce dal lutto.
Greta, italiana trapiantata a Lione, ha perso la sua amica e socia Sophie, morta dopo un’implacabile quanto rapida malattia.
Sophie le ha lasciato non solo la libreria che avevano aperto insieme, ma anche una figlia adolescente, Lena, che non ha mai conosciuto il padre e che nell’assenza della madre si chiude in una silenziosa e oscura indifferenza.
L’incomunicabilità tra le due sopravvissute è un macigno che pare impossibile spostare anche solo di un millimetro, soprattutto perché la stessa Greta è caduta in una profonda depressione, causata anche dalla fine della sua relazione con il fidanzato e da un groviglio di traumi familiari difficile da sbrogliare.
Il gelido rapporto con la madre, psicologa tanto apprezzata come professionista ma quasi del tutto anaffettiva con Greta e il fratello, è una stalattite che di momento in momento cresce e rischia di staccarsi e trafiggere; la relazione con il padre, andato via di casa quando i figli erano piccoli, non è mai andata oltre qualche sporadico incontro condito da poche parole.
Come può Greta trasformarsi in figura materna amorevole per Lena se lei stessa non ha mai conosciuto quel tipo di affetto?
La sua discesa verso l’inferno passa anche attraverso la privazione di cibo e l’abuso di alcool e sigarette, atteggiamenti che non passano inosservati agli occhi acerbi dell’adolescente, che non riesce a comprendere come mai la madre l’abbia affidata a una persona così fragile e problematica, incapace di vedere – com’è giusto che sia per una tredicenne inesperta – una certa somiglianza di carattere con la donna e un’opportunità di sentirsi compresa nel suo profondo dolore.
Non vuole piangere, Lena. Non davanti a lei. Piccole serpi si attorcigliano intorno alle budella e le stritolano lo stomaco. Una deve averle dato un morso in pieno cuore, tanto è il dolore che le sta lacerando il petto. La mancanza della mamma la sente sulla pelle, nella carne e dentro le ossa. È un tormento continuo che non le dà pace, tranne nei rari momenti in cui riesce ad annebbiarsi la mente. Con le amiche, con i videogiochi, con i social. E con il fumo.
In questo scontro generazionale e affettivo si fa largo una sottotrama che lentamente prende il sopravvento e appassiona: Greta indaga sulla vita della propria bisnonna, ricostruendo una tragedia che potrebbe essere il filo conduttore del dolore latente che vive nelle donne della sua famiglia e che sta alla base dell’incrinatura affettiva che blocca il fluire di sentimenti positivi.
«Nessuna donna affiderebbe la propria creatura a un’altra se non la sapesse in grado di occuparsene e amarla come avrebbe fatto lei». Un colpo al cuore. È proprio quello che ha appena avvertito Greta in mezzo al petto. Un colpo secco, una botta, un tonfo.
Alice Prina maneggia abilmente una scrittura priva di inutili orpelli e che trasmette parecchio di ciò che scorre tra le sue protagoniste, anime ferite molto più simili di ciò che possano ammettere.
L’autrice riesce anche a compiere un incantesimo, catturando l’attenzione di lettrici e lettori nonostante sia inizialmente difficile, se non addirittura impossibile, affezionarsi alle protagoniste.
La libreria tra due fiumi è un romanzo maturo e introspettivo, che proprio per questo lascia in eredità a chi lo legge ben più di qualche ora di svago.

un libro per chi: vuole scoprire un’esordiente talentuosa che non ha scelto facili e ammiccanti vie per arrivare al cuore di lettrici e lettori
autrice: Alice Prina
titolo: La libreria tra due fiumi
editore: Piemme
pagg. 349
€ 18,90