Claudia Schreiber, giornalista e scrittrice tedesca, è sugli scaffali delle librerie italiane con il suo romanzo d’esordio La felicità di Emma e l’ultimo Dolce come le amarene, grazie all’editore Keller.
Nei suoi romanzi dal respiro bucolico si affrontano i grandi temi della vita – l’amore, la famiglia, il diventare adulti, la morte – con la lievità che di solito appartiene a chi ha profonda sensibilità.
La felicità di Emma
Emma alleva maiali nella campagna tedesca, nella fattoria di famiglia in cui ormai vive da sola e dove può non dare peso alla pulizia e all’ordine.
Emma però sogna anche di avere un uomo e una bella storia d’amore, anche se l’amore non è qualcosa che ha mai conosciuto, nemmeno in famiglia.
Poi sogna anche di trovare anche un tesoro in denaro, per saldare i tanti debiti che la assillano giorno e notte.
Un giorno accade qualcosa d’incredibile: nella sua fattoria arrivano in modo rocambolesco Max e una grande borsa piena di denaro.
Chi è questo uomo dall’aspetto per nulla salubre?
E quel denaro da dove arriva?
Era la prima volta che Emma abbracciava un essere umano. Lo aveva fatto sempre e solo con gli altri animali.
L’eccentrica, intraprendente e testarda Emma farà di tutto per tenere con sé l’uomo e anche il denaro, doni arrivati inaspettatamente per colmare la solitudine e le paure che l’accompagnano fin dall’infanzia.
Lo farà anche a costo di trattenerlo contro la sua volontà, fino a quando tutto andrà esattamente come doveva andare in questa fiaba dolce amara e alquanto stravagante.
Emma lasciò la stanza senza dire neanche una parola.
Era tutta sottosopra. Non perché lui la giudicava una sciattona e nemmeno perché l’aveva rimproverata. No, il motivo era un altro: all’improvviso qualcuno era gentile con lei. Era una cosa impegnativa. Qualcuno faceva qualcosa per lei. Per Emma questa era una situazione assolutamente nuova.
La felicità di Emma è un libro bellissimo e commovente, che sa strappare ben più di un sorriso e che rimane per sempre nel cuore di chi lo ha letto.
Da non perdere!
ATTENZIONE! Il libro contiene pagine forti per chi è particolarmente sensibile al sangue e alla macellazione degli animali.
un libro per chi: vuole stare bene
autrice: Claudia Schreiber
titolo: La felicità di Emma
traduzione: Angela Lorenzini
editore: Keller
pagg. 240
€ 15.50
Dolce come le amarene
Annie è un’adolescente che vive in campagna con una mamma piena di traumi infantili e un nonno decisamente sopra le righe.
Vivono coltivando amarene in un frutteto capriccioso, che va curato come un figlio e che spesso non ripaga del tanto impegno.
Annie però sa come non abbattersi e prendere il meglio di questa vita non sempre facile: corre su e giù per il campo suonando un fragoroso tamburo per allontanare gli uccelli, a volte non deve nemmeno preoccuparsi di indossare dei vestiti e spesso dorme su un letto di fieno all’aperto, leggendo giornali e libri.
Quasi tutti conoscono l’odore della propria infanzia: forse è quello dei panini freschi che c’erano sempre a colazione, oppure quello del metallo arrugginito dell’altalena scassata al parco giochi, dipende. O quello dell’asfalto nuovo, se si è cresciuti in uno di quei posti dove le strade devono essere sistemate di frequente; l’odore delle scale pulite con acqua e aceto o delle soffitte ammuffite in cui si potevano trovare vecchi tesori o dar da mangiare alle colombe del nonno. Il suo odore preferito, quello che sempre le avrebbe ricordato il luogo dove era nata, era l’aroma di quel fieno che aveva appena finito di bruciarsi al sole, un miscuglio di erba, trifoglio, acetosa e camomilla, con un pizzico di menta.
Nella sua vita così diversa da quella delle altre ragazze della sua età, sono pochi gli amici veri: c’è un farmacista saggio e generoso, c’è Bile, lo scemo del villaggio, e c’è Fritzi, coetanea sempre alla moda e connessa ai social, che mena come un fabbro e parla in uno slang tutto suo.
Non è mai facile essere adolescenti e men che meno può esserlo se improvvisamente i pochi punti fermi che hai se ne vanno altrove, così un giorno Annie si ritrova sola a dover gestire il frutteto e la raccolta di amarene, dando il via a una serie di avvenimenti bizzarri e sempre più surreali ma quasi del tutto normali in quel paesino di campagna tedesco, dove gli instinti più basici prevalgono sempre sul buon senso.
… fino a quel momento, ora lo capiva, si era dovuta sempre orientare come una scheggia di ferro, secondo il magnetismo dei suoi adulti, secondo le loro lune, i loro desideri, le loro idee, come l’ago di una bussola. Ma tutto questo adesso era finito, le amarene erano in terra, il nonno e Nette non erano più lì. Da quel momento si sarebbe orientata come voleva lei.
L’arrivo di Paula, poco più grande della sua età e fuggita da una scintillante e perfetta vita cittadina, e quello che accadrà in pochissime difficili ore, saranno la svolta che servirà ad Annie per iniziare a mettersi al centro del mondo e prendersi cura prima di tutto di se stessa, facendo i primi veri passi nell’età adulta.
E se invece di un campo di amarene avessero avuto, per esempio, un mulino a vento? Uno di quelli vecchi costruiti nel milleottocento, tutto bianco e rosso, come in Olanda. Di certo sua madre sarebbe stata più felice. Ogni mattina, appena sveglia avrebbe controllato bene da che parte soffiava il vento, per sistemare la ruota di conseguenza. Il marchingegno avrebbe cominciato a girare fino a fare un bel rumore e avrebbe macinato e schiacciato tutto praticamente da solo – ed ecco dei bei fiocchi di frumento e di segale. Le loro amarene, invece, erano troppo sensibili, per forza continuavano a dare problemi, c’era da aspettarselo.
Dolce come le amarene è un romanzo che richiede una certa dose di sospensione dell’incredulità, sfacciato e irriverente, pieno di ironia, talvolta fin troppo bizzarro ma sempre molto acuto, in cui Claudia Schreiber racconta le difficoltà di quel viaggio mai facile che è il diventare grandi.
un libro per chi: è stanco dei soliti romanzi per ragazzi
autrice: Claudia Schreiber
titolo: Dolce come le amarene
traduzione: Angela Lorenzini
editore: Keller
pagg. 301
€ 16