Bisogna ammettere che per me non è stato facile ingranare la marcia con La bambina nel buio, il nuovo romanzo di Antonella Boralevi: una scrittura fin troppo ricca di dettagli, arzigogolata ed eccessivamente descrittiva, che si muove su piani spazio-temporali diversi, che all’inizio non è semplice seguire.
Eppure, un insolito prurito morboso mi ha spinta ad andare avanti ed è stato un bene perché, passato lo scoglio delle prime 150 pagine, ho intravisto il fulgore dell’intreccio e da lì, poi, non mi sono più fermata.
La bambina nel buio
1985, campagna veneta.
Sono gli anni di quel boom economico che concede agli uomini di buon fiuto di arricchirsi ed entrare nel gotha dei miliardari.
Paolo e Manuela Zanca, i parvenu belli e apparentemente innamorati, stanno dando una sfarzosa festa per celebrare i loro vent’anni di matrimonio. Sono al centro del mondo, la loro splendida villa, e si lasciano fintamente venerare dagli amici nobili, snob altrettanto miliardari che fingono di dimenticare le modeste origini della coppia. Paolo s’è fatto da sé, con una piccola idea geniale che lo ha portato, in breve tempo, a fare i soldi veri, quelli che ti concedono di spendere milioni in belle auto, gioielli, arredi importanti e status symbol che gridano al successo.
Manuela, la moglie bella e selvaggia, irresistibile e focosa, dalle sue radici contadine ha conservato il carattere forte, indomito e determinato. È lei la vera star della serata, appena offuscata dalla presenza dell’undicenne Moreschina, piccola erede degli Zanca, che in quel bailamme di festeggiamenti si stringe al padre Paolo, tronfio e orgoglioso di mostrarla in società.
Bastano due parole di Manuela, lupa selvatica e passionale, per allontanare la bambina dalla stretta del papà e spingerla a confinarsi nella zona riservata ai più piccoli.
La piccola Moreschina, da lì a poco, sparirà nel nulla e di lei niente si saprà per oltre trent’anni.
Mi troveranno.
Vedranno il sangue sulle mani.
Non avranno pietà.
Come non ne ho avuta io.
Chi parla in questo modo? Chi è il mostro che spezza la famiglia Zanca, annientandola in un vortice di dolore e orrore?
2017, Venezia.
Emma Thorpe è nata nel 1985. Inglese, ex avvocato, arriva a Venezia per dimenticare l’angoscia e la disperazione che ormai le appartengono. Un terribile segreto la accompagna e la rende fragile, sul labile confine della follia, pronta a gesti estremi che potrebbero ridarle la pace perduta.
È stata invitata da un’amica di famiglia, la Contessa Lucrezia Renier, moglie del Conte Bonaccorso Briani, che improvvisamente se la ritrova in casa, perplesso e non certo pronto a un’accoglienza cordiale. La Contessa è morta qualche giorno prima, in un incidente stradale che l’ha resa irriconoscibile.
Per Emma, ignara del lutto, è l’inizio di un’avventura tra introspezione salvifica e antichi misteri da rivelare, in una Venezia gelida e nebbiosa, che ricorda le ambientazioni gotiche del grande Pupi Avati. In questo tourbillon di segreti da svelare, l’inglesina avrà al suo fianco il commissario di Polizia Alfio Mancuso, bello e catanese, maschio alpha che rifugge l’amore, incapace di lasciarsi andare al più supremo dei sentimenti.
Insieme, in un intreccio magnificamente ricamato dalla Boralevi in 400 pagine di tagliente tensione, Emma e Alfio risolveranno l’enigma che trentadue anni prima aveva sconvolto quell’ambiente di nobili e ricchi.
Avete mai guardato, Sorelle mie, dietro le porte chiuse delle case dei ricchi? Nei loro sgabuzzini puzzolenti? Voi non sapete quanto squallore contengono, quanto marciume. Voi non sapete l’odore che c’è… Non si respira, lì dentro, Sorelle. Non si respira.
Un coacervo di personaggi maliziosi e urticanti, la non semplice narrazione su più piani – non solo spazio-temporali ma anche personali – e l’inquietante colpo di scena finale, sono la prova che Antonella Boralevi abbia trovato, in questa sua anima nera, un nuovo filone narrativo da cui attingere a piene mani.
un libro per chi: ama gli intrighi ben artefatti, che tengono altissima la suspense
autore: Antonella Boralevi
titolo: La bambina nel buio
editore: Baldini+Castoldi
pagg. 593
€ 20