Quante volte ci trastulliamo con il pensiero di fuggire su un’isola deserta, per allontanarci dallo stress e ritrovare una dimensione più umana e vivibile?
È proprio questo il desiderio che esprime e realizza la protagonista de L’isola del silenzio di Laura Valeri, breve romanzo autobiografico pubblicato da Galaad Edizioni nella collana Altrove, dedicata all’esplorazione, ai viaggi e alla Natura.
L’isola del silenzio
Laura Valeri, di origine mediterranea, vive negli Stati Uniti fin da quando era bambina.
Il desiderio di spezzare i ritmi vorticosi della società americana la porta a ritirarsi con il compagno fotografo per qualche giorno di vacanza a Dog Island, a poche miglia dalla costa del Golfo del Messico.
Dog Island mi appariva un sogno pre-undici settembre, un luogo in cui la gente delusa o tradita dalla corsa al successo poteva avere l’opportunità di recuperare, se non la vita cui aveva rinunciato in cambio di straordinari non pagati e inutili lauree specialistiche, almeno un po’ di quiete per riflettere in un posto che era uno spettacolo per gli occhi.
A Dog Island, dopo un attimo di smarrimento iniziale, la coppia impara a lasciarsi andare e a vivere in simbiosi con la natura, rigogliosa e potente, qui non disturbata dall’eccessiva presenza dell’uomo.
Ho notato che qui la gente, quando vai in giro, finge che non ci siamo. Noi restituiamo il favore. La sola compagnia che desideriamo ardentemente è quella degli uccelli sulla riva, la cui vita è solo movimento e canto.
Un tacito accordo di rispetto reciproco vige tra i pochi abitanti dell’isola.
Rispetto per gli spazi altrui e, in primis, per la madre Terra, su cui cercano di impattare il meno possibile, rispettando poche regole, apparentemente semplici ma non sempre considerate e applicate dagli esseri umani.
Avevo sperato di trovare una conchiglia speciale tutta mia, diverse da quelle accatastata a dozzine nel cimitero sotto di noi e sulla balaustra. Volevo la perfetta conchiglia di Dog Island, formata dalla sabbia di Dog Island, sbiancata dal sole Dog Island e che, nelle sue spirali, trattenesse il vento di Dog Island. All’improvviso provo fastidio per me stessa e per l’umanità tutta. Gli uccelli e i pesci non se la lasciano dietro nulla che non faccia parte dell’ambiente non si portano via nulla. Persino le conchiglie vengono riciclate come abitazioni.
«Perché noi abbiamo bisogno di così tanto?» grido.
Joel mi prende la mano e la stringe. Nel suo silenzio v’è un altro canto d’amore, così adatto a essere condiviso in quel momento fra noi.
Il costante confronto con la meraviglia di quel paradiso naturale è lo spunto per l’autrice per riflettere sulla fragilità degli ecosistemi messi a durissima prova dall’intervento dell’uomo, spesso addirittura convinto di agire per il meglio, vittima dall’incoscienza, dell’ignoranza e del dare per scontata la propria presenza in territori che mai saranno pronti ad accoglierlo.
Quando ne avevo portato il corpo morente su per le scale, i gabbiani sopra di me avevano emesso orrende grida. Sapevano quello che stava succedendo. Stavo sottraendo loro la cena. Ora avremmo loro restituito i resti. Avrebbero saputo cosa farne.
«L’abbiamo aiutato a morire più in fretta» disse Joel che percepiva il mio rammarico.
Ancora adesso una parte di me vuole credere che ogni cosa, persino un uccello acquatico, preferisca morire tra le mani amorevoli di un’altra creatura piuttosto che da solo, anche se quella non è la sua specie, anche se quella specie è in parte responsabile della sua morte.
Con una prosa icastica, limpida, capace di trasporre sulle pagine la grande forza della natura – la prepotenza dei pellicani, la sabbia che tutto fagocita, l’irriverenza di granchi e gabbiani, la devastante potenza del vento – Laura Valeri scrive una storia apparentemente semplice eppure capace di toccare corde profonde e memorie ancestrali.
Se l’uomo per sopravvivere ha bisogno di un mondo pulito, perché quel mondo è ormai al limite del collasso proprio a causa dell’uomo?
Ne L’isola del silenzio non ci sono risposte ma solo domande necessarie a non smettere mai di interrogarsi su come diventare esseri umani migliori.
un libro per chi: ama la narrativa di viaggio e sogna isole deserte in cui diventare tutt’uno con il mare
autore: Laura Valeri
titolo: L’isola del silenzio
traduzione: Francesca Diano
editore: Galaad Edizioni
pagg. 100
€ 12