Confesso che per tutta la lettura delle 248 pagine di Inviata speciale, l’ultimo romanzo di Jean Echenoz da oggi in libreria per Adelphi, ho sentito nella mia testa una precisa e nota voce narrante: la stessa che accompagnava le avventure parigine della timida Amelie Poulain, descritte nel fin troppo famoso film del 2001.
Non me ne voglia il grande scrittore francese, ma quella voce m’è parsa semplicemente perfetta per descrivere le disavventure di Constance, alle prese con una vera missione impossibile: destabilizzare la Corea del Nord.
Inviata speciale
Camicetta azzurra attillata, pantaloni skinny antracite, scarpe basse, taglio alla Louise Brooks e curve alla Michèle Mercier – un insieme che sembrerebbe stridente, e invece no, sta d’incanto. Trentaquattro anni, poco attiva e poco qualificata – a malapena un diploma di scuola superiore -, moglie di un uomo i cui affari vanno o perlomeno andavano a gonfie vele, ma è la vita con questo uomo che non va affatto gonfie vele: vita materiale facile, vita matrimoniale per niente.
Constance, sposata con Lou Tausk, musicista e autore fanfarone – che vive e guadagna grazie all’unica hit di portata mondiale azzeccata, Excessif -, viene improvvisamente rapita da un commando di tre uomini risoluti ma assai gentili.
Victor, Jean-Pierre e Christian la segregano per giorni in una fattoria nella campagna francese, chiedendo un lauto riscatto a Lou, che, guarda caso, non se ne preoccupa più di tanto e, ben presto, la dimentica.
Nulla però è come sembra in questa spy story bizzarra e decisamente francese.
Così, mentre Jean-Pierre e Christian si invaghiscono di Constance e decidono di proteggerla preservandola da possibili torture, Victor prosegue nel ricamare il proprio piano, che si rivelerà ben diverso dall’ottenere il denaro di Tousk.
Con tocco lieve e sguardo disincantato ma attento, Jean Echenoz, armato di potentissime arguzia e ironia, intreccia le vite di diversi assurdi personaggi e con una scrittura decisamente cinematografica lascia che il lettore s’immerga in un mondo in cui tutti appaiono vinti: chi dalla noia, chi dal cinismo, chi dalla solitudine e dalla depressione, e chi da un passato che non molla mai.
Spiritoso e a tratti geniale, di Echenoz traspare l’ossessiva cura verso ogni parola scelta per raccontare la missione segreta di Constance e i mirabolanti accadimenti che da essa si dipanano; circostanze unite da un fil rouge che segna la comune strada di tutti i protagonisti che popolano il libro.
Così, tra una risata amara e una più leggera, sono diverse le grandi verità che Echenoz snocciola con l’innata scioltezza dei grandi autori.
Che siano di dolore, di commozione, di gioia o di lutto, le lacrime hanno in effetti un lato positivo. Poco importa in fondo di che cosa siano indizio, tanto danno sollievo e tanto, sgorgando dai nostri occhi, placano tutto il corpo. E sia detto per inciso, questo fenomeno riguarda grosso modo tutto ciò che il nostro corpo espelle: non appena qualcosa di liquido, solido o gassoso fuoriesce dell’organismo [… ], si tratta ogni volta, dal più sublime al più triviale, di uno specifico piacere.
Una trama di cui non si può svelare oltre, che indubbiamente conquista e scivola via in poche voraci ore di lettura, ricordando le vecchie commedie francesi con Louis de Funès, ma anche il grottesco Fargo dei fratelli Cohen.
un libro per chi: cerca un romanzo insolito, scritto magistralmente
autore: Jean Echenoz
titolo: Inviata speciale
traduzione: Federica e Lorenza Di Lella
editore: Adelphi
pagg. 248
€ 18