Dopo La ragazza che non c’era e Non dire gatto, Cinzia Bomoll con Il sangue non mente ci racconta una nuova indagine della tornmentata ispettrice di Polizia Nives Bonora, questa volta alle prese con un serial killer di giovani donne dai capelli rossi.
Il sangue non mente
Nives Bonora sta diventando adulta e abbastanza matura per affrontare il suo difficile passato e i traumi familiari che l’hanno resa apparentemente dura, con una corazza che in verità nasconde una grande fragilità quando si tratta di relazioni.
Gli ultimi complessi casi che ha seguito l’hanno segnata, lasciandole però un gran desiderio di “normalità”, sia a casa, nel rapporto tra il padre e l’appena ritrovata madre, sia con il commissario Brandi, suo capo e grande amore.
Purtroppo, però, un nuovo segreto emerge dal suo passato e se da un lato giunge come una spiegazione a certi accadimenti, dall’altro riempie i pensieri della giovane ispettrice di molti dubbi.
Nives, travolta da tutte queste emozioni ma incapace di restare con le mani in mano si trova coinvolta in un nuovo caso seguito dal commissariato di Bologna; una diciottenne dai capelli rossi è sparita da una casa di cura e si sospetta possa essere stata rapita e uccisa da un serial killer che ha già disseminato il terrore nella provincia tra Bologna e Ferrara.
Il viaggio la portò attraverso la campagna che separava a Bologna da Ferrara, un paesaggio che nell’oscurità si trasformava in una sequenza di ombre e forme indistinte. Man mano che l’alba avanzava, i contorni dei campi e degli alberi si delineavano più chiaramente, emergendo come figure da un sogno sfocato. La campagna si svelava in tutta la sua tranquilla bellezza: campi coltivati che si alternavano a filari di alberi, piccoli corsi d’acqua che luccicavano alla luce nascente e, ogni tanto, la sagoma di una vecchia cascina o di un campanile a ricordare la presenza umana in quella pacifica solitudine.
A puntare tutto sull’ispettrice Bonora è la sessantenne commissaria Piera Degli Esposti (sì, come l’attrice!), donna spiccia e molto concreta, ma anche capace di concedere al suo team momenti di conforto e, nei confronti di Nives, anche di tenerezza.
Sarà lei a incoraggiare Nives a seguire il suo intuito e a prendere fiducia nelle proprie capacità professionali, tanto da spronarla ad affrontare il temuto concorso per diventare commissaria.
Il team della scientifica era già all’opera. Il fiume, con le sue acque scure, scorreva lento, testimone muto dell’orrore che si era consumato sulle sue rive. La scena del crimine, già isolata dal nastro giallo, era un coacervo di attività frenetica: i soliti tecnici in tute bianche raccoglievano campioni, dei fotografi documentavano ogni dettaglio e un uomo attendeva in riva al fiume.
Cinzia Bomoll in questo terzo romanzo della serie aggiunge ancora più azione, ma non tralascia ciò che le riesce meglio: è la caratterizzazione dei personaggi, qui ancora più profonda, ciò che più convince delle storie nere che ci racconta la scrittrice e sceneggiatrice emiliana, non senza tralasciare uno stile linguistico originale, ancor più presente negli incisi dei poetici pensieri di Nives.
Le case.
Scrigni privati, intimi.
C’erano segreti che all’apparenza sembrano quotidianità.
Solo chi ci vive sa
perché gli oggetti sono disposti a quella maniera
sugli scaffali, negli armadi, sotto i letti.
Le case
sono la calligrafia di un’esistenza.
Se in televisione c’è ormai spazio per tante storie poliziesche, ci si domanda come mai Nives Bonora non sia ancora approdata in prima serata, a conquistare il numeroso pubblico che certamente merita.
un libro per chi: vuole entrare nella mente del serial killer
autrice: Cinzia Bomoll
titolo: Il sangue non mente
editore: Ponte alle Grazie
pagg. 261
€ 18