Per la prima volta davvero lontana dalle classiche dinamiche del villaggio, in Giochi di prestigio l’amata Miss Marple si trova coinvolta in più di un delitto all’interno di una magione adibita anche a centro di recupero per giovani criminali.
Giochi di prestigio
È l’amica di gioventù Ruth Van Rydock a mettere la pulce nell’orecchio a Jane Marple, raccontandole ciò che accade a Stonygates, la tenuta in cui vive la sorella Carrie Louise, che ha sposato in terze nozze l’eccentrico Lewis Serrocold.
«Perché tu abbia una così scarsa opinione della natura umana, davvero non riesco a capirlo, dato che abiti in quel tuo paesino tranquillo, così all’antica, incontaminato.»
«Tu non hai mai abitato in un paesino, Ruth. Le cose che accadono in un paesino tranquillo e incontaminato come dici tu, probabilmente ti sorprenderebbero.»
Miss Marple quindi parte per questa nuova avventura, a rivedere la generosa amica Carrie Louise e a conoscere tutta la grande famiglia allargata che la circonda: il terzo marito, Lewis, e la figlia naturale Mildred, ormai vedova; la nipote Gina, figlia della compianta Pippa, adottata da Carrie Louise quando ancora non sapeva che avrebbe potuto avere Mildred; il marito americano di Gina, Wally; Alex e Stephan Restarick, figli del secondo marito della filantropa; la signorina Bellever, governante della casa e dama di compagnia di Carrie Louise; Edgar Lawson, segretario privato di Lewis, e un viavai di altri giovani da redimere, curati dal dottor Maverick e assistiti dal signor Baumgarten.
In questo marasma di persone, che Christie perlopiù dipinge come bizzarre macchiette, la sagace Miss Marple osserva e prende nota dei precari equilibri che sorreggono a stento le diverse relazioni.
Spicca tra tutti il disagio mentale di Edgar Lawson – convinto dapprima di essere il figlio segreto di Winston Churchill, poi di altri uomini ricchi e potenti – che una sera impugna una pistola e si chiude nello studio con il suo capo, Lewis Serrocold, minacciando di ucciderlo per non avergli mai detto la verità sulle sue origini.
La minaccia, per fortuna, rimane tale, ma nello stesso momento, in un’altra stanza della grande casa, viene ucciso Christian Gulbrandsen, figliastro di Carrie Louise giunto poche ore prima con notizie nefaste.
Perché l’uomo è stato assassinato? Chi l’ha ucciso mentre tutti gli ospiti erano testimoni della sfuriata di Lawson?
«Dietro la porta chiusa a chiave, si sentiva Edgar urlare, in modo delirante: Te ne stai seduto lì a guardarmi, eh? … a guardarmi, e fai finta di niente! Perché non ti metti in ginocchio e non mi chiedi pietà? Sto per spararti addosso, ti avverto! Sto per ucciderti!…»
Come sempre tutto è sotto i nostri occhi ma, a differenza dei precedenti romanzi, questa volta pare abbastanza evidente chi abbia la responsabilità delle morti che gravano su Stonygates.
I giochi di prestigio, ahimé, si rivelano alquanto fallimentari e, per quanto sia sempre affascinante il modo in cui Christie costruisce l’ordito del mistero, durante la lettura si rischia di annoiarsi non poco.
Non spicca nemmeno l’investigazione dell’ispettore Curry e di tutto il suo entourage, personaggi senza lode e senza infamia, che si dimenticano man mano che si procede nella lettura.
Giochi di prestigio, pubblicato nel 1952, resta una lettura piacevole per una stanca giornata senza particolare impegno, ma Miss Marple merita decisamente di meglio e sappiamo che Agatha Christie le regalerà future avventure decisamente più appassionanti.
un libro per chi: ha qualche ora libera da sfruttare per un giallo poco impegnativo
autrice: Agatha Christie
titolo: Giochi di prestigio
traduzione: Ombretta Giumelli
editore: Mondadori
pagg. 202
€ 12