Che libro strabordante di odori, rumori e colori è fiore frutto foglia fango di Sara Baume!
Durante la lettura ho sentito i miei sensi mutare. Si sono acuiti e ogni odore del mondo è stata una nuova scoperta, ogni colore una nuova droga, ogni rumore un nuovo alfabeto.
fiore frutto foglia fango
Questa è la storia di due anime che si riconoscono e si ricongiungono.
Due solitudini che si avvicinano e cercano di darsi forza l’un l’altra.
Mi spaventano ancora quasi tutte le situazioni sociali. Cerco ancora di stare alla larga da funzionari in uniforme. Ho sempre avuto una faccia colpevole, un temperamento nervoso che insospettisce, anche quando sono innocente. Le sirene mi mandano in confusione; soltanto se vedo i lampeggianti rimpiango la luce fiacca e spossante delle lampadine a risparmio energetico. Ho paura di inghiottire ragni mentre dormo, che una tarma mi s’infili nell’orecchio, di rovesciare la merce esposta dal farmacista, che la macchina mi si guasti e blocchi la strada a due corsie nell’ora di punta. Ho paura dei minuscoli schermi che tutti hanno in tasca, della furia con cui vibrano e ringhiano. Ho paura dei bambini soprattutto; dei bambini.
A parlare è Ray, un uomo di mezza età, troppo giovane per lasciar perdere e troppo vecchio per ricominciare. Vittima dell’ingombrante presenza del padre e dell’assenza ingiustificata della madre, Ray oggi è solo e vive in una casa che non ha nulla del nido accogliente. Una prigione sporca e disordinata, dove rifugia il suo corpo sfatto e i propri pensieri lenti e arzigogolati.
Non ho vissuto al massimo, non ho avuto una vita piena, ma voglio comunque credere che sia stata intensa, che sia stato capace di mettere in discussione e riflettere sulla mia esistenza nulla e vuota, e a volte anche di capirla.
Forse per placare questo senso d’inadeguatezza che frana rovinosamente verso un incolmabile disagio sociale, o forse per lavare il senso di colpa per qualcosa di vergognoso e terribile che scopriremo solo a poche pagine dal finale, Ray si reca al canile per adottare Unocchio, un cane brutto, probabilmente vecchio, turbato dai ricordi dello scontro con un tasso, che l’ha orrendamente sfigurato e reso cieco.
Nasce così questa relazione di reciproca sussistenza, un’amicizia assurda e profonda, una complicità bizzarra e rara.
Occuparmi di te è come coltivare una pianta di ortiche in un grazioso vaso di porcellana, annaffiarla e potarne i rami cattivi anche se mi punge crudelmente la pelle finché non sono tutto gonfio arrossato, anche se questo riporta in vita vecchie punture.
Il temperamento aggressivo di Unocchio e l’incontrollabile paura che Ray prova in ogni istante della propria vita, trasformano questa strana coppia in due fuggitivi, che dopo diverse peripezie sempre uguali – affrontare la gente è il pericolo costante – fanno ritorno a casa solo per fronteggiare, una volta per tutte, il passato.
Il romanzo (bellissimo, malinconico, scomodo, penetrante) si svolge nell’arco delle quattro stagioni: l’arrivo di Unocchio fiorisce a primavera, la profonda amicizia con Ray dà i suoi frutti in estate, l’instabile libertà della fuga spaventa quanto la caducità delle foglie d’autunno e il gelo dell’inverno trasforma tutto in una fangosa rassegnazione al cerchio della vita.
Un romanzo pregno di parole desuete e stupende come chioccolio, elegiaco e accorato, e d’immagini ripugnanti eppure così naturali e presenti nel quotidiano di chiunque: la melma stagnante sul fondo del bicchiere portaspazzolini, gli scarafaggi che rosicchiano il lerciume appiccicoso accanto alla ciotola di Unocchio, Ray che si diletta nell’affettarsi la carne gialla e morta dei piedi.
Un uso delle parole straordinario, capace di trascinare il lettore in un mondo di odori e rumori indimenticabili.
Un grande plauso va sicuramente alla traduttrice Ada Arduini, che nella nota finale ci racconta l’avventuroso menage con questo linguaggio vivo e palpitante.
L’esordio di Sara Baume, nata nel Lancashire e cresciuta in Irlanda, è un libro che difficilmente lascerà indifferente il lettore.
Una storia da leggere e sentire, fino in fondo.
un libro per chi: ama la vita, nel bene e nel male, e la vede per ciò che esattamente è.
autore: Sara Baume
titolo: fiore frutto foglia fango
traduzione: Ada Arduini
editore: NN Editore
pagg. 236
€ 18