Elvira di Flavia Amabile

Elvira di Flavia Amabile

Articolo a cura di Tamara Malleo.

Elvira, pubblicato da Einaudi, è il racconto della straordinaria vita di Elvira Coda Notari, la prima regista cinematografica italiana e una delle prime della storia del cinema mondiale, portato alla luce dalla potente penna di Flavia Amabile.

Elvira

… alcune vite sono rette lanciate verso l’infinito, alcune prendono forme astruse, altre sono onde armoniche e costanti. Quella di Elvira è un anello, un cerchio perfetto.

L’autrice raccoglie la storia di Elvira Notari, una giovane donna che all’inizio del Novecento entra in un cinematografo per la prima volta a 27 anni e decide che il cinema sarà la sua vita.
L’inizio di questa carriera coincide con la colorazione delle pellicole per poi arrivare a scrivere sceneggiature e dirigere attori e attrici non professionisti (tra questi anche Tina Pica, destinata al professionismo e alla fama), fondando con il marito la Dora Film.

Elvira nasce alla fine dell’Ottocento in un mondo nel quale la donna doveva stare a casa, occuparsi della famiglia e fare lavori che potessero essere svolti tra le quattro mura.

Lei, invece, da sempre è curiosa; convince il padre Diego a farle frequentare la scuola normale femminile. Legge, guarda, esplora il mondo fuori dalla proprio casa, meravigliata da quell’esplosione di colori, rumori, sapori e quando con la famiglia si trasferisce a Napoli scopre il cinematografo, un luogo che racconta la realtà ma non solo.

Il cinema ha il grande potere di raccontare storie nascoste, di portare alla luce pensieri complessi, può fare sognare, piangere, ridere, desiderare.

Il cigolio di una manovella e il ronzio del proiettore invadono la grande stanza. Un fascio luminoso investe la tela bianca. Qualche secondo dopo appaiono le prime immagini. Tremolanti, a tratti sbilenche e interrotte da scatti improvvisi. Grandi, vere, in cammino verso gli spettatori.

L’autrice, con una prosa agile e decisa, ci accompagna giorno dopo giorno nel mondo che Elvira sceglie di vivere; la conosciamo pian piano, la incontriamo fragile quando decide di lasciare con uno strappo la famiglia per costruirne una nuova tutta sua con l’uomo con il quale condivide sorrisi e lacrime, sguardi e parole, sogni e speranze.

Siamo lì quando affronta le gravidanze e quel periodo difficile, soprattutto in quegli anni, che rende una donna solo mamma e invisibile al mondo se non in funzione della prole; sarà straziante il momento di scelta tra la sua terza figlia e la sua identità di donna e lavoratrice.

Elvira, come sempre nella sua vita, prenderà la strada meno ovvia ma necessaria per sé e per affermare la propria voce ma anche quella di tante altre donne che troveranno spazio e luce grazie alla Dora Film.

Non ci sono scelte senza rinunce. Ci sono scelte senza dignità. Non avrebbe mai potuto smettere di raccontare il desiderio di libertà delle sue donne, o la miseria di chi vive nei vicoli di Napoli, senza rinnegare la sua esistenza precedente, smettere di essere Elvira Notari. L’emozione non si vende, meglio abbandonarla in un angolo, un’inutile pelle di serpente. Potrebbe venire spazzata via e finire tra i rifiuti. Oppure potrebbe accadere l’impensabile, qualcuno potrebbe prenderla in mano per sentire la fragile meraviglia dei suoi riflessi e decidere di custodirla come tesoro prezioso. Non spetta a lei deciderlo. Il suo compito è terminato. Con onore.

Non c’è spazio per la retorica, nella pagine di questo libro c’è la vita di una donna che deve conquistare passo dopo passo la propria identità, che deve combattere ogni giorno contro le disuguaglianza, l’assoluta negazione del suo lavoro, i luoghi comuni, lo sguardo dei suoi vicini e di coloro che le vivono intorno, sempre pronti a giudicare e a puntare il dito.

Flavia Amabile usa un linguaggio diretto, sincero, appassionato mai giudicante, prezioso per recuperare la storia di una donna importante nel racconto del mondo cinematografico ma come spesso accade dimenticato nel tempo.

È un atto politico condividere la storia di una donna che ha pagato ogni sua scelta personale e lavorativa ma non ha mai tradito il suo più profondo desiderio, quello di raccontare la vita del popolo dei vicoli, di una Napoli verace e popolare ma onesta e soprattutto mettendo al centro tutte quelle donne costrette a tacere, a rinunciare, a chiedere, a essere invisibili per poter vivere.

Elvira Coda Notari ha cambiato la narrazione del cinema muto dell’epoca dando “voce” a queste donne, rendendole protagoniste di un’esistenza che nella realtà non avevano la forza di vivere.

Una professionista che ha pagato duramente la propria caparbia volontà, ricevendo il disprezzo dei “colleghi”, la censura del regime fascista e soprattutto la rabbia delle sue figlie che in lei vedevano solo una donna alla ricerca di un riscatto personale e poco in ascolto dei loro bisogni.

Ogni scelta implica una rinuncia, spesso dolorosa, a volte straziante ma quella di Elvira ha permesso a molte donne di rivedersi e riconquistare una nuova consapevolezza, quella di potere e dovere desiderare.
Una storia da conoscere.

Elvira di Flavia Amabile

un libro per chi: per tutti e tutte, perché la memoria di donne forti e indomite possa davvero scuotere la coscienza individuale e spingerci a vivere ricordandoci il valore e l’importanza delle scelte e dei desideri

autrice: Flavia Amabile
titolo: Elvira
editore: Einaudi
pagg. 321
€ 18

Chi ha scritto questo post?

Milano è la sua casa, quella che ha scelto e che l'ha scelta dal 1997, la sua città dei balocchi.
Lavora in ambito televisivo e si occupa della produzione di alcune trasmissioni della rete, oltre a realizzare un programma in cui mostra tutta la sua passione per il teatro e i libri.
Ama la parola in tutte le sue forme e i libri per lei sono incontri, a volte entusiasmanti, a volte sorprendenti, a volte capaci di farle scoprire qualcosa di inaspettato di se stessa e soprattutto degli essere umani.
Leggendo si arrabbia, ride, piange, si commuove, a volte si illude e rimane delusa; ama quelle parole che le permettono di superare i propri limiti e rivelarle l'inatteso.

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