Articolo a cura di Metella Orazi
È ricca, la sposo e l’ammazzo è una spassosissima raccolta di racconti noir dello scrittore statunitense Jack Ritchie, scritti a partire dagli anni ’50 e provvidenzialmente pubblicati dalla casa editrice marcos y marcos.
È ricca, la sposo e l’ammazzo
Tutti i personaggi dei dodici racconti che compongono la raccolta lottano nel mondo per avere un loro – seppur piccolo e remoto – spazio, perché sono alla ricerca di qualche cosa che dia loro un valore monetario, morale o anche solo la possibilità di sfangarla in pace.
Avevo sempre condotto una vita insipida. Non priva di intelligenza, ma insipida. Non avevo dato niente al mondo – e in questo avevo molto in comune con quasi tutti i viventi – ma, d’altra parte, non mi ero nemmeno preso niente. In breve, avevo chiesto semplicemente di essere lasciato in pace. La vita è già difficile senza eccessivi contatti con altre persone.
In poche frasi veniamo circuiti dalla normalità tutta particolare dei personaggi, che non hanno quasi mai nulla da perdere e si giocano la carta del tutto per tutto, come nel racconto Dedicato a tutti i villani, in cui un uomo scopre di avere quattro mesi di vita e diventa un vendicatore di villanie, o ancora l’uomo che piuttosto che buttarsi da un ponte preferisce perdere la memoria e non vuole sapere nulla di sé in Addio ricordi.
«Ho un’amnesia totale» dissi.
«Se lei avesse un’amnesia totale, non si ricorderebbe come si fa a parlare e a camminare».
«Benissimo» dissi. «Ho un’amnesia con riserva».
Assassini, ladri, truffatori, carcerati, galeotte evase, questa la varia umanità di Ritchie che ci sembra di conoscere già prima di leggere la loro storia, uomini e donne borderline che ci agganciano e non ci mollano fino alla fine, dei quali vogliamo necessariamente saperne di più.
Gli incipit sfacciati irretiscono come una malìa e trasportano vorticosamente e con arguzia verso un finale inaspettato e geniale.
Il racconto che dà il titolo alla raccolta è forse il più conosciuto perché trasposto sul grande schermo in un celebre film del 1971 dal titolo omonimo, con Elaine May e Walter Mattahau ed è un piccolo gioiello di ironia.
Non avevo mai pensato che il lavoro fosse un dovere, un piacere o una sfida, e avevo sempre sospettato che quelli che ci si divertono fossero fondamentalmente dei masochisti. Avevo vissuto per quarantacinque anni senza la necessità di abbassarmi a lavorare e trovavo manifestamente iniquo che ci si aspettasse che lo facessi ora. Restava un’ultima risorsa. Il matrimonio.
Ritchie gioca con i lettori e le lettrici, dissemina i suoi racconti di elementi fondamentali per la comprensione del mistero, riuscendo a velarli con maestria fino alla rivelazione finale che oltre alla sorpresa regala anche il gusto della risata.
un libro per chi: a quarant’anni dalla sua scomparsa vuole riscoprire uno scrittore dal sarcasmo irresistibile e rara arguzia, attraverso dei racconti che ancora oggi non hanno perso il loro smalto
autore: Jack Ritchie
titolo: È ricca, la sposo e l’ammazzo
traduzione: Sandro Ossola
editore: marcos y marcos
pagg. 268
€ 17