Articolo a cura di Melina Spinella.
Non c’è niente di meglio che iniziare a leggere un libro senza grandi aspettative e rimanerne inaspettatamente travolti. Daisy Jones & The Six, il romanzo scritto dall’autrice Taylor Jenkins Reid e pubblicato dalla casa editrice Sperling & Kupfer, ha conquistato i primi posti delle classifiche negli Stati Uniti e della Gran Bretagna. Lo straordinario successo è stato esportato in altri venti Paesi ed è stato annunciato che diventerà anche una serie TV.
Un romanzo appassionante e travolgente, una strepitosa rivelazione!
Daisy Jones & The Six
Taylor Jenkins Reid racconta le vicende della band Daisy Jones & The Six fin dalla sua formazione, attraverso un espediente narrativo formidabile a tal punto da rendere difficile al lettore credere che si tratti di un un’opera di fantasia.
Il romanzo, infatti, prende forma attraverso fittizie interviste che a turno danno voce ai componenti della band, al suo entourage e ai personaggi chiave che gli gravitavano attorno.
I destini di Daisy Jones e dei Six si incrociarono a Los Angeles verso agli inizi degli anni ’70.
Il gruppo, originariamente chiamato Dunne Brothers, suonava musica blues rock ed era stato creato dai fratelli Billy e Graham Dunne a metà degli anni Sessanta a Pittsburgh, Pennsylania. Si unirono presto Warren Rhodes alla batteria, Pete Loving al basso e Chuck Williams alla chitarra ritmica, sostituito successivamente da Eddie il fratello minore di Pete, a causa della sua prematura scomparsa nella guerra del Vietnam. Si ribattezzarono The Six con l’arrivo di Karen Sirko, talentuosa tastierista dal fascino magnetico.
Daisy Jones era cresciuta sulle colline di Hollywood, a Los Angeles; suo padre era un conosciuto pittore britannico e sua madre era una modella francese ma, come spesso accade, erano talmente assorbiti da se stessi e dal loro mondo che si disinteressavano completamente delle sorti della figlia.
Stiamo dunque parlando di una ragazzina alla disperata ricerca di contatto umano. Però nessuno è davvero interessato a lei per quello che è, men che meno i suoi genitori. E questo la fa soffrire. Ma la fa anche crescere fino a diventare un’icona.
Daisy era diventata una brava cantautrice, cominciava a farsi notare nell’ambiente musicale e lavorava per la stessa etichetta musicale dei Six. Il gruppo era in cerca di una voce femminile per il nuovo album e Billy Dunne, frontman della band, scelse lei.
L’alchimia tra le due voci – tra la vulnerabilità di Billy e la fragilità di Daisy – ti cattura e non ti lascia più andare. La voce di Billy è profonda e levigata, quella di Daisy più acuta e rauca; ma in qualche modo si fondono senza il minimo sforzo, come se avessero cantato insieme da sempre.
Billy era un uomo inquieto e dall’anima frammentata.
Il padre si allontanò dalla famiglia quando aveva sette anni e Graham cinque e l’unica cosa che gli lasciò prima di trasferirsi in Georgia, fu una vecchia chitarra Silverstone. La musica diventò la sua passione, o forse la sua ossessione, e anche per lui il dolore divenne forza propulsiva per l’ascesa verso il successo.
Per questo che non vedevo l’ora di andare in tournée. Quando sei in tournée, non devi affrontare la vita reale. È un po’ come se la mettessi in pausa.
Il 12 luglio del 1979, all’apice del loro successo e dopo un’esibizione indimenticabile, Daisy Jones & The Six si sciolsero e nessuno a quel tempo riuscì a capirne le motivazioni.
È attraverso le interviste a tanti di coloro che ebbero la fortuna di conoscerli e ascoltarli che il romanzo ricostruisce abilmente le vicende della straordinaria band, dandoci conferma di come la realtà spesso assuma la forma di un prisma, composta da sfaccettature e da angolature che cambiano la prospettiva.
Immergersi e lasciarsi travolgere dal romanzo di Taylor Jenkins Reid è più che leggere un libro, è vivere un’esperienza.
Per chi: nel profondo ha un’anima groupie e non vuole rinunciare alle forti emozioni del backstage
autore: Taylor Jenkins Reid
titolo: Daisy Jones & The Six
traduzione: Stefano Bertolussi
editore: Sperling & Kupfer
pagg. 352
€ 17.90