Chi è Bana Alabed?
Bana Alabed ha tre anni quando la guerra in Siria diventa così feroce da trasformare la sua vita e quella della sua famiglia in un incubo.
Nata e residente ad Aleppo, Bana nel 2016 chiede alla mamma di aiutarla a raccontare al mondo l’atrocità della guerra, utilizzando i 140 caratteri di Twitter per scrivere – con le parole semplici che solo una bambina può avere – cosa deve subire ogni giorno, mostrandoci anche immagini terrificanti di ciò che accade in Siria. Palazzi distrutti, continue esplosioni, minacce dai soldati, interrogatori e minacce ai suoi parenti, Bana è costretta a vivere tutto questo, come migliaia di altri bambini. Ma lei, al contrario di molti altri, ha la fortuna di essere viva e coglie questo dono per lanciare continui appelli alle altre nazioni e agli organismi governativi, affinché intervengano per salvare lei, il suo popolo e la sua terra.
È il 13 dicembre 2016 quando Bana lancia un Tweet che è ancora oggi fissato in alto nel suo profilo.
My name is Bana, I’m 7 years old. I am talking to the world now live from East #Aleppo. This is my last moment to either live or die. – Bana
— Bana Alabed (@AlabedBana) 13 dicembre 2016
Il mondo di chi la segue tiene il fiato sospeso. Bana sarà riuscita a fuggire e mettersi in salvo?
Come lei, quanti altri bambini sono sotto il fuoco e le esplosioni, a soffrire per la malvagità di uomini che difendono solo i propri interessi economici, evitando di intervenire in una guerra che sta mietendo migliaia di vittime tra i civili?
Oggi Bana è rifugiata in Turchia con la sua famiglia.
È considerata una delle personalità più influenti della rete, per come è riuscita a raccontare in diretta i suoi giorni tra bombe e macerie.
La sua storia, che è la storia di tutti i bambini vittime della guerra e di tutti i siriani, è diventato un libro, pubblicato in contemporanea internazionale il 12 ottobre.
Caro mondo
Alla mia famiglia non erano successe molte cose brutte. La mamma diceva che eravamo benedetti. Io pensavo che la mia famiglia sarebbe stata sempre felice.
Tutti i bambini pensano che saranno sempre felici, perchè così dovrebbe essere la vita di un bambino: spensierata, leggera, vivace, sorridente.
Ma per Bana e per i piccoli che hanno la sfortuna di nascere dalla parte sbagliata del mondo, la vita può essere un incubo.
In Caro mondo, Bana tiene il diario dei suoi giorni siriani, raccontando il crescente pericolo e le aberranti distruzioni e perdite subite a causa della guerra.
Il suo racconto è intervallato dalla voce della madre, che prima ricorda i bei tempi di Aleppo, di quando aspettava la sua piccola e dei primi anni della loro felice vita insieme, ma che poi si trova a dover raccontare il terrore di perderla sotto i colpi delle bombe.
… quando finalmente arrivai a casa di nana e vi abbracciai, con la certezza che almeno per il momento eravate salvi, vivi… be’, fu un momento di felicità persino più pura di quando vi avevo messi al mondo. Una felicità nata dal sollievo che il mio incubo peggiore non si fosse avverato. Ma durò poco, perché subito dopo cadde un’altra bomba. Fu così che iniziò.
Vivere con la morte accanto, attraversarla continuando ad avere paura giorno dopo giorno, perché la guerra non si placa mai e perché ormai tutto è distrutto.
La morte raccontata da una bambina di sette anni è terribilmente straziante.
Dopo che Yasmin se n’era andata, avevo ancora più paura di morire. Non riuscivo a smettere di pensare a come potesse essere. Avevo anche paura che morissero i miei fratelli, o i miei genitori. Certe volte pensavo a quale sarebbe stata la cosa peggiore. Se fosse morta la mamma? O baba? O i miei fratelli? Morire tutti insieme sarebbe stata la cosa migliore. Così a nessuno sarebbe mancato nessuno.
Sarà forse azzardato scriverlo, ma il libro di Bana si appresta a diventare un testo fondamentale quanto il Diario di Anna Frank.
Leggendo queste pagine ho pianto e sofferto, sentendomi ineluttabilmente in colpa, come dovrebbe accadere a tutti gli occidentali che hanno chiuso gli occhi di fronte a questa e ad altre guerre.
Occhi che ora, grazie a Bana e alla sua storia, dobbiamo aprire, per vedere e per capire.
Per agire.
un libro per chi:
ha letto e amato almeno uno dei libri di cui vi ho parlato QUI;
vuole approfondire la questione siriana.
autore: Bana Alabed
titolo: Caro mondo
traduzione: Eloisa Banfi
editore: tre60
pagg. 220
€ 14