Fabio Bacà esordisce per Adelphi con Benevolenza cosmica, un romanzo dalla copertina vitaminica e dal contenuto che pone questioni decisamente insolite: cosa accade nella vita di un uomo sottoposto per mesi a una fortuna subdola ma ridondante?
Una benignità universale che sconvolge la vita del protagonista e che dà il via a uno strampalato effetto farfalla, in una trama così originale da avermi immediatamente convinta a proporre il libro al gruppo di lettura Absolute Beginners.
Benevolenza cosmica
L’insofferente Kurt O’Reilly (la scelta del nome è un omaggio al Vonnegut molto amato dall’autore) vive a Londra e lavora per un ente governativo che si occupa di statistica.
Sposato con una scrittrice alquanto bizzarra, con cui condivide spesso il letto ma non la casa, Kurt da qualche settimana s’è accorto di soffrire di una strana benevolenza cosmica: pur impegnandosi poco sul lavoro, ha appena ricevuto una promozione; ha scoperto di avere un rarissimo tumore ma in una ancor più rara e innocua forma benigna; l’auto che ha acquistato da poco è talmente desiderata da un ricco sconosciuto, da avergli fatto ricevere una cospicua offerta in denaro; tutti i taxi su cui sale, in una Londra resa ancor più caotica da continui attacchi terroristici, gli offrono corse gratuite per vie affatto trafficate.
Gli pare d’essere tornato a quando era ragazzo e – figlio di una buona famiglia e senza particolari problemi – conviveva beatamente con un’agiatezza di cui non era consapevole.
Un benessere poi spezzato da una tragi(comi)ca perdita personale, che lo ha costretto a prendere atto di quanto la positività di un lungo periodo possa essere distrutta da un momento di inaspettata sfortuna.
Il mondo è uno strano posto, e formalizzarne con una cerimonia la presa d’atto è il primo dei rituali d’ingresso a cui sottoporrei ogni nuovo arrivato. Non c’è aspersione di acque battesimali che possa eguagliare l’impatto salvifico di questa certezza: la vita è una faccenda incomprensibile e nessuna religione, superstizione o legge fisica è in grado di spiegarne il significato. Credevo di non dover ricorrere alle stesse affannose consolazioni cui attingono gli altri esseri umani mentre annaspano in un tratto impetuoso dell’esistenza, ma a quanto pare sbagliavo. Ci sono cose per le quali non pretendere una spiegazione è impensabile.
Memore del proprio passato, Kurt sa che la fortuna di questo momento nasconde qualcosa di ambiguo ed effimero, che fatica a spiegare a se stesso e soprattutto a chi lo circonda.
Gli avvenimenti attorno lui diventano sempre più assurdi e grotteschi, provocandogli una sgradevole e spaventosa sensazione di indesiderata onnipotenza.
Bob, non credo che tu abbia capito di cosa sto parlando. Io sono vittima di una pazzesca congiura interplanetaria per eliminare ogni seccatura dalla mia vita e sostituirla con favoritismi spudorati.
Si sente una vittima Kurt.
Vittima della fortuna, vittima degli eventi, vittima della sua stessa incapacità di capire che senso dare alla propria vita, solo apparentemente realizzata.
Ed è proprio questa maledetta benevolenza cosmica ad accendere il riflettore su quest’ultimo aspetto.
Perché Kurt non è felice? Perché non lo era prima di questo rigoglioso periodo e non riesce a esserlo nemmeno ora?
Al contrario degli sfortunati protagonisti di Cosmopolis di De Lillo (poi di Cronenberg, al cinema) e di Fuori orario di Scorsese, Kurt O’Reilly vivrà una fortunatissima giornata, seppur impegnativa e infinita.
Sarà grazie al susseguirsi delle vicissitudini più strambe che il nostro eroe riuscirà a muoversi nella giusta direzione.
La prego, non perda la fiducia nel genere umano per un episodio così trascurabile. Il mondo è pieno di gente che non ha imparato a vivere.
Con una scrittura tanto raffinata quanto brillante, il naturale talento narrativo di Fabio Bacà seduce il lettore con un magistrale uso delle parole e una trama a dir poco illuminata.
Il tenerissimo e inaspettato finale arriva a dare un senso a tutti gli accadimenti; d’altronde, si sa che la vita va come deve andare ed in nessun altro modo.
un libro per chi: si lamenta sempre della propria sfortuna
autore: Fabio Bacà
titolo: Benevolenza cosmica
editore: Adelphi
pagg. 225
€ 18
E’ un po’ il caso editoriale del momento.
Un periodo di strana e super benevolenza cosmica sarebbe auspicabile per tutti, anche breve.
Il caso editoriale credo nasca soprattutto dal fatto che un autore vivente ed esordiente che pubblica con Adelphi una storia più divertente che tragica, sia davvero un piccolo miracolo…
più che d’accordo con entrambe, mi viene spontaneo aggiungere che probabilmente anche l’autore è affetto, al pari del suo personaggio, da una super ma super benevolenza cosmica…
Grazie come sempre ad Elena per i suoi articoli che hanno solo un (ma gravissimo!) difetto: sono così ben scritti, empatici e capaci di cogliere l’essenza di un testo che fanno venir voglia di accaparrarsi tutti i libri di cui parla… Se solo si fosse Paperon de Paperoni e anziché 24 ore la giornata ne contenesse almeno il doppio!
Grazie a te, Giorgia!
Io però ancora mi domando come mai non ci sia un miliardario disposto a pagarci tutti i libri che desideriamo… non meritiamo anche noi un bel po’ di benevolenza cosmica?!?
Appena deposto Fabio Bacà (consigliato dal mio libraio di fiducia, Paolodi Libreria Koob, Roma) e incantato dalla trama, dalla scrittura (delizioso humour britannico) e dalla conclusione. Credo di aver finalmente letto uno scrittore italiano che pur venendo dalla provincia, riesce a non essere provinciale e a parlarci di una storia con tutte le arti della letteratura. Adesso possiamo solo aspettare la seconda prova….
Credo che Bacà stia sudando freddo al pensiero della sua seconda prova come autore…