Anni d’oro, il nuovo romanzo di Arno Camenisch pubblicato da Keller, ci riporta ancora in un piccolo mondo antico e montanaro, dove questa volta, a differenza di Ultima neve, le protagoniste sono due affabili signore settantenni.
Anni d’oro
La Margrit e la Rosa-Maria gestiscono da cinquantuno anni un piccolo chiosco con una pompa di carburante e una bella insegna luminosa come la Luna.
Su quella strada che sale verso i passi montani ne hanno viste di ogni: hanno incontrato personaggi celebri, hanno visto nascere la passione dei bambini per le figurine Panini con i calciatori, hanno scoperto i gelati più buoni e hanno anche visto passare i ciclisti del Tour de Suisse.
Osserva la strada, quanto eravamo orgogliose, dice, dovevamo proprio essere raggianti quel giorno, ci avrebbero potuto vedere dallo spazio. Magari prima o poi passeranno di nuovo dal paese, chi può dirlo con certezza, è solo una questione di tempo, intanto forse sarebbe il caso di riasfaltare la strada, perché non cadano proprio qui da noi per colpa di qualche buca chiusa alla bell’e meglio, si volta verso il chiosco e posa lo sguardo sull’insegna luminosa. Oggi è ancora tranquillo, ma i primi clienti arriveranno molto presto. È esplosa la primavera, la vallata si rianima, ah, quanto mi piacciono le mattine di primavera, quando la vita si risveglia, si porta le mani ai fianchi e inspira profondamente. Gli uccellini cinguettano. La Rosa-Maria la guarda e sorride. Sbuccia un mandarino.
Le due donne e il loro chioschetto sono state il punto di riferimento non solo per i passanti ma anche per tutto il paese, che da loro si riforniva non solo di benzina, ma anche di riviste, di caramelle e di biglietti della lotteria.
Qualcuno ha persino vinto perché, si sa, in ogni blocchetto di biglietti ce n’è sempre uno fortunato, anche se spesso vincere, prendere due soldi, non vuol dire né sistemarsi né essere felici.
E la Rosa-Maria e la Margrit questo lo sanno bene, perché in così tanti anni hanno ascoltato le storie di tutti: hanno visto postini innamorati, mariti infelici che non sono mai più tornati a casa, piccoli truffatori e sopravvissuti a tornadi e alla piena del Reno.
A volte vinci, a volte perdi, lo vediamo ogni giorno. La Margrit fa ruotare la freccia sui numeri della lotteria, sì, dice, e pure quando vinci questo non significa neanche lontanamente che andrà tutto bene, perché bisogna anche sapere cosa farsene di quel che si vince e non subito scilacquarlo come ha fatto la Trudi, che aveva vinto un paio di centomila alla lotteria e quando le si chiedeva quanti ne aveva spesi rispondeva un paio di centomila.
Hanno visto la vita, la Margrit e la Rosa-Maria, la vita che scorre inesorabilmente come il tempo; hanno visto cambiare il loro piccolo mondo senza però farne un dramma, perché in fin dei conti loro sono ancora lì, a gestire quel piccolo chiosco con quella splendida insegna luminosa e, d’estate, un ombrellone, un tavolino e un paio di sedie per accogliere chi arriva a prendere anche solo un caffè e a scambiare due parole, che forse faranno il giro del paese e diventeranno ricordi da tramandare a chi vorrà ascoltarle.
Oh sì, dice la Margrit, dove andremmo a finire se raccontassimo tutto quello che sappiamo, quando le persone arrivano al chiosco, di solito si mettono anche subito a raccontare quello che le preoccupa, noi siamo un po’ come la centrale del paese, le persone ci danno le informazioni, sta a noi maneggiare i dati con cura, sarebbe una cosa scottante, pensaci, se raccontassimo in giro che cosa viene a comprare ogni venerdì il caro signor parroco, sarebbe uno scandalo perfetto per quei giornaletti, uno scandalo enorme, pensaci. Ma noi siamo la discrezione fatta persona, gli avvolgiamo il giornaletto e glielo passiamo così dal vetro, in cambio ci dà sempre un po’ di mancia.
Arno Camenisch continua a raccontarci ciò che è stato e sta scomparendo, ma non si può mai essere troppo malinconici di fronte alle sue storie, per quell’ironia sottile e quell’umorismo sagace che tutto permea, riuscendo a farci sorridere di fronte al passato e a quella nostalgia canaglia di cui non si può davvero fare a meno.
un libro per chi: si ferma sempre volentieri a chiacchierare con gli sconosciuti al bar
autore: Arno Camenisch
titolo: Anni d’oro
traduzione: Elisa Leonzio
editore: Keller
pagg. 123
€ 13,50