Ogni tanto prendo una micro valigia e parto per qualche città da scoprire, già lo sapete.
Quest’anno pare essere quello delle città con la B e dopo Barcellona a gennaio, a febbraio sono approdata a Bucarest.
Prima di partire mi sono spesso sentita dire “Ma sei sicura di andare là? È una città orribile! Non c’è nulla da vedere, è sporca, triste, vuota… etc. etc”.
Eppure il mio istinto, come sempre, mi diceva di non fidarmi dei giudizi altrui, quindi sono partita con la voglia di scoprire una città che prima del comunismo assomigliava alla più bella Vienna e che ancora oggi, dopo quasi trent’anni, fa fatica a riprendersi dalla dittatura di Ceaușescu.
Tornata a casa e conquistata dai contrasti di Bucuresti, ho deciso di aggiungere alla mia lunga lista tre libri che, in modi diversi, mi riporteranno sugli enormi viali e nell’antico centro della capitale romena.
Accadimenti nell’irrealtà immediata di Max Blecher
Per chi decide di visitare Bucarest, è tappa fondamentale il Museo della Storia di Bucarest, dove capire le diverse trasformazioni subite dalla città e dalla nazione a causa di scelte politiche a dir poco azzardate. Ospitato in un palazzo neogotico del 1832, già residenza della festaiola famiglia Şuţu, il museo invita a percorrere la nascita della nazione romena, partendo dalle gesta di Mihai Viteazul, detto Michele il coraggioso, primo fautore dell’unione di Moldavia, Valacchia e Transilvania, e arrivando fino alle conseguenze della dittatura di Ceausescu.
Sono rimasta molto colpita scoprendo che negli Anni Venti la Romania era una nazione felice, governata da un monarca illuminato come Ferdinando I e lanciata verso un futuro che si prospettava di crescita industriale ed economica. Un futuro che fu poi spezzato dall’avvento della Seconda Guerra Mondiale, con il conseguente colpo di stato che diede il via alla tirannia comunista.
Affascinata dal periodo storico d’inizio Novecento, voglio leggere un autore romeno che è stato paragonato a Kafka e a Mann: Max Blecher, nato nel 1909 e morto di tubercolosi spinale a soli 29 anni, dopo dieci trascorsi a letto a causa della malattia. Ebreo, di straordinaria finezza intellettiva, Blecher è stato riscoperto da poco ed è noto per la grande sensibilità con cui ha affrontato i suoi scritti.
Accadimenti nell’irrealtà immediata è il diario dell’educazione sentimentale e dell’iniziazione sessuale di un giovane uomo in bilico tra realtà e allucinazioni, tra scenari tangibili e deliri extrasensoriali.
autore: Max Blecher
titolo: Accadimenti nell’irrealtà immediata
traduzione: Bruno Mazzoni
editore: Keller
pagg. 168
€ 13,50
Felicità obbligatoria di Norman Manea
Di Bucarest colpiscono le forti contraddizioni, il contrasto tra la bellezza di certi antichi palazzi e la fatiscenza di dimore apparentemente abbandonate.
Questo il risultato di troppi anni di dittatura comunista, di appiattimento culturale, artistico, sociale. Passeggiando per la capitale romena è facile imbattersi in viuzze che non nascondono il degrado dal quale ancora si fatica a riemergere.
Norman Manea, altro scrittore romeno di origine ebraica, è stato internato in un campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi finire travolto dal totalitarismo comunista. Con i quattro racconti di Felicità obbligatoria ci trascina nell’inferno messo in atto da Ceausescu e nella vita dolorosa e terribile dei suoi oppositori.
autore: Norman Manea
titolo: Felicità obbligatoria
traduzione: M. Cugno, L. Valmarin
editore: Il Saggiatore
pagg. 196
€ 12
Una piccola fedeltà di Luca Saltini
Il mostro Ceausescu è un perfido mito che difficilmente si potrà dimenticare. Lo ricordo persino io, che rimasi sconvolta nei primi anni ’90 dalla lettura di un’intervista alla ginnasta Nadia Comaneci, che confessava le terribili torture fisiche subite dal dittatore.
M’incuriosisce molto il nuovo romanzo di Luca Saltini, già autore per Fernandel, che ci racconta la storia di Achilina, una donna che vive in Romania negli anni della dittatura di Ceausescu.
Costretta a subire le passionali molestie di Viktor Janku, crudele e oppressivo funzionario del regime, Achilina incontra il trader italiano Augusto Castiglioni, in affari con il suo aguzzino.
Oggi Castiglioni è costretto in un letto, nell’attesa di scoprire quale malattia lo stia debilitando al punto di paralizzarlo, e ha tutto il tempo per scavare nei ricordi di quel periodo e per far riaffiorare il senso delle cose perdute.
autore: Luca Saltini
titolo: Una piccola fedeltà
editore: Giunti
pagg. 416
€ 14
Neve che non dimentica di Manuela Romeo
Una storia d’amore tra un giornalista italiano e una ragazza rumena, sullo sfondo del regime di Ceausescu e della rivoluzione del 1989.
Con una scrittura fluida ed essenziale, Manuela Romeo racconta Bucarest e le sue infinite contraddizioni, con immagini vivide che regalano al lettore una lunga visita nel cuore della città e dei quartieri che furono teatro dei moti rivoluzionari.
autore: Manuela Romeo
titolo: Neve che non dimentica
editore: Pentàgora
pagg. 121
€ 10
Il tuo modo di raccontare farebbe sembrare bella e interessante anche la più infelice delle città. 😍
Tu sei mia sorella, nonché fiduciaria della mia DAT, quindi sei un pochino di parte… e comunque Bucuresti è bella davvero!
Grazie ❤
Complimenti… mi piacerebbe suggerire l’opera di un altro grande autore contemporaneo, Mircea Cartarescu, le cui descrizioni di Bucarest sono indimenticabili! Buona lettura
Grazie!
Cartarescu è effettivamente nella mia lista, ma in Italia è pubblicato da Voland, editore che non sempre mi piace. Se non sbaglio, qualcosa sarà presto pubblicato anche da Il Saggiatore, quindi c’è tempo per recuperarlo!
Buona lettura a lei, Bruno!
Sto pensando ad un viaggetto madre-figlio alla fine della scuola. Grazie!!!
Uh sì, secondo me a giugno Bucuresti sarà stupenda! Parco Cismigiu in primis!