Articolo a cura di Metella Orazi.
L’autobiografia di Miss Jane Pittman, edito da Mattioli 1885, è un libro di Ernest J. Gaines pubblicato nel 1971, i cui contenuti sono ancora oggi materia di riflessione.
L’autobiografia di Miss Jane Pittman
La trama parte da un espediente narrativo: un insegnante di storia, fa un’intervista a Miss Jane Pittman che, essendo vissuta più di cento anni, è una fonte preziosa per raccontare ai suoi studenti cosa ha attraversato in più di un secolo di storia americana, dall’abolizione della schiavitù, alla Depressione del ’29, a due guerre Mondiali, dalla guerra del Vietnam alla lotta per ottenere i diritti civili.
Ticey, Miss Jane Pittman, narra in prima persona la sua storia.
È una schiava e ha circa dieci o undici anni quando conosce Mr Brown che lei chiama padrone, perché non conosce altri appellativi per rivolgersi a un uomo bianco; in realtà Mr Brown è caporale dell’esercito yankee, giunto in Louisiana per liberare i neri delle piantagioni.
Il soldato nordista le fa il primo regalo della vita.
“E io ti chiamerò in modo diverso da Ticey. È un nome da schiava e non mi piace la schiavitù. Ti chiamerò Jane” disse. “Proprio così, ti chiamerò Jane. È il nome di mia figlia laggiù in Ohio.
Da quel momento in poi Jane risponde solo a quel nome, che le ha dato la forza incredibile di intraprendere con determinazione – l’unica cosa che possiede – un viaggio verso ciò che crede sia la salvezza, quell’Ohio di Mr Brown, dove i neri non vengono frustati e uccisi per le strade se camminano da uomini liberi.
Non sapevamo niente. Non sapevamo dove stavamo andando, non sapevamo che cosa avremmo mangiato quando le mele e le patate sarebbero finite, non sapevamo dove avremmo dormito quella notte. Se avessimo raggiunto il Nord, non sapevamo se saremmo rimasti insieme o se ci saremmo separati. Non avevamo mai riflettuto su niente del genere, perché non avevamo mai pensato che saremmo stati liberi.
La libertà è il fulcro della narrazione, Gaines con una prosa semplice e lucida crea una figura unica di donna che entra in contatto con i grandi cambiamenti della società e ne sfiora i protagonisti realmente esistiti: Frederick Douglas, John Brown, Booker Taliaferro Washington, Rosa Parks e altri ancora, punti di riferimento per la conquista della parità di trattamento tra afroamericani e bianchi.
L’America è degli uomini rossi, bianchi, neri. L’uomo rosso ha vagato per questa terra molto prima che noi arrivassimo qui. L’uomo di colore ha coltivato questa terra da oceano a oceano con il sudore della propria fronte. L’uomo bianco ha portato strumenti e pistole. Ogni parte dell’America è per tutti noi.
L’ingiustizia è insita nella Storia, ma le parole di Gaines riescono a infondere fiducia nell’uomo e la sua capacità di migliorare il mondo.
Miss Jane Pittman è un personaggio potente, di una storia che dovremmo conoscere meglio per capire più a fondo che nome dare alla libertà.
un libro per chi: non si accontenta di definirsi antirazzista
autore: Ernest J. Gaines
titolo: L’autobiografia di Miss Jane Pittman
traduzione: Nicola Manuppelli
editore: Mattioli 1885
pagg. 293
€ 18