Il fumettista cinese Li Kunwu, classe 1955, con Mia madre – pubblicato da Add Editore – scrive e disegna un sentito omaggio alla genitrice che è anche il pretesto per raccontare la storia della Cina poco prima che divenisse Repubblica Popolare.
Mia madre
Tao Fengyun, madre dell’autore, nasce nel 1931 a Kunming, capoluogo della provincia dello Yunnan.
Soprannominata Xinzhen, cioè “cuore sincero”, dalla matriarca della potente famiglia Gu, per cui lavora il padre della bambina, è da subito amata e ben voluta da tutti.
La madre di Xinzhen, di umili origini contadine, malfidente di natura e gelosa delle attenzioni che il marito riserva al lavoro, non accoglie con entusiasmo la protezione della famiglia Gu e decide di scappare con i figli per tornare dalla sua famiglia di origine che abita nelle campagne.
Erano tempi difficili quelli, in cui le famiglie contadine vivevano in povertà, faticando a mantenere i figli in vita per l’impossibilità di sfamarli con le poche risorse a disposizione e alimentando quindi un assurdo quanto crudele circolo vizioso.
Le coppie facevano molti figli, per paura di non avere nessuno che le mantenesse durante la vecchiaia. Speravano di tenerne in vita uno su tre, due si cinque, tre o quattro su sette o otto. Così si generava un circolo vizioso: più figli si facevano, più ci si impoveriva, e più ci si impoveriva , più bambini morivano, e più se ne dovevano fare.
Nonostante la durezza della vita, Xinzhen si rivela essere una bambina davvero speciale, generosa e attenta verso i fratelli e la famiglia, ma anche intelligente, brillante ed estremamente graziosa.
Il destino delle bambine e delle ragazze di allora era già segnato: il loro posto era a casa, a fare le mogli e le madri, senza alcuna possibilità di emancipazione, ma la famiglia Gu e il padre di Xinzhen inisistono per dare alla piccola un’istruzione, così la bambina viaggia con la madre e lo zio per tornare in città, dove potrà frequentare la scuola, imparare a leggere, scrivere e contare, sognando di avere un futuro migliore.
Se non fosse che le guerre, quelle familiari, quelle civili interne alla Cina e quella Mondiale poi, con la cruenta invasione giapponese, la costringono a un percorso meno lineare e decisamente più difficile e doloroso di quello che avrebbe potuto vivere.
Li Kunwu con Mia madre racconta il dramma della Cina e l’ascesa del comunismo di Mao, contrapponendo drasticamente la ricchezza delle città, non solo economica ma anche culturale, alla povertà delle campagne, e rendendo graficamente questa dicotomia con un uso dell’inchiostro più o meno opprimente e i tratti talvolta esagerati, addirittura grotteschi, utilizzati per rendere lampanti le emozioni dei diversi personaggi.
Una narrazione davvero molto interessante, soprattutto per chi è ben lontano dalla storia cinese contemporanea e che da questo graphic novel potrà imparare qualcosa di nuovo e avere anche la conferma che pure le storie più piccole, quelle delle persone comuni, possono avere molto da dire e da lasciare in eredità.
un libro per chi: della Cina sa poco e nulla
autore: Li Kunwu
titolo: Mia madre
traduzione: Giovanni Zucca
editore: Add Editore
pagg. 199
€ 19.50