Articolo a cura di Tamara Malleo.
La ragazza A di Abigail Dean, edito da Einaudi, è un viaggio oscuro e doloroso nelle relazioni familiari, quelle che nessuno di noi ha scelto ma che riteniamo assolute e che rappresentano il porto sicuro, dove tornare se ci siamo persə.
Quelle relazioni che non nascono per volere ma che c’erano e ci saranno sempre.
La ragazza A
Per Lex, non è così; dopo aver trascorso anni a cercare dimenticare la sua vita prima dei quindici anni, ormai alla soglia dei quaranta, deve fare i conti con quel passato. La madre è morta in prigione dopo venticinque anni di detenzione e l’ha nominata amministratrice dei suoi beni e della casa di famiglia, quella dimora degli orrori dalla quale lei era riuscita a scappare spezzando le catene di una condizione mostruosa nella quale viveva con i suoi fratelli e sorelle.
Da quel momento ha dovuto fare i conti con un’altra sé, la ragazza A, la sopravvissuta.
Non mi conoscete, ma la mia faccia l’avete vista. Nelle prime foto ci tempestavano di pixel dalla vita in sù: perfino i capelli erano oscurati, nel timore che qualcuno potesse identificarci. Presto però la storia si sgonfiò; così diventò facile trovarci nei recessi più malsani della rete.
Lex vuole trasformare la casa degli orrori in una comunità, dove le persone possano ritrovare serenità e pace per riscattare quel luogo e perdonare se stessa ma per fare questo deve prima ottenere l’approvazione dei suoi sei fratelli e sorelle, sparsi per il mondo, separati dopo la sua fuga e la scoperta di ciò che avveniva tra quelle mura.
Abigail Dean riesce a farci scivolare nei ricordi di Lex lentamente perché le vie per arrivare a quella vita sono impervie, faticose, disseminate di ostacoli; scopriamo che Padre e Madre giorno dopo giorno allontanavano i loro figli dalla vita reale per chiuderli in una casa sporca, isolata e violenta, una prigione dove l’immobilità del corpo e delle emozioni era l’unica salvezza.
La verità è che non era poi così brutta. Era bello stare insieme. Certo eravamo stanche, certe volte affamate e di tanto in tanto Padre ci andava giù pesante: una volte Gabriel ha avuto un occhio nero per una settimana. Ma non avevamo idea di quello che ci aspettava. Per notti e notti ho rovistato tra i ricordi come uno studente in biblioteca, che spolvera vecchi volumi e spulcia gli scaffali alla ricerca del momento in cui avrei dovuto fare qualcosa. Ma è un libro che proprio non riesco a trovare. Deve essere uscito in prestito tanti anni fa e non è mai stato resistito.
Lex comincia un viaggio in quel passato dai confini sfuocati, incontrando i suoi fratelli e sorelle, con al suo fianco Evie, la sorella più amata e verso la quale nutre i sensi di colpa più grandi.
Nonostante tutto il dolore, la vergogna, la disperazione che l’accompagna ormai da anni, la sua domanda è sempre la stessa: “Perché non ho capito prima? Perché non ho fermato questo orrore prima che diventasse mostruoso e atroce?“
Ma davvero noi a quindici anni riusciremmo a spezzare le catene di un rapporto familiare, quello più ancestrale con i nostri genitori, e sapremmo poi chiudere tutto e perdonare?
La ragazza A è una lettura consigliata a chi pensa di poter reggere il peso di una discesa negli inferi di una famiglia che trasforma l’amore in orrore, distruggendo il futuro dei propri figli che possono salvarsi solo grazie alla forza sconosciuta che ognuno di noi custodisce in sé e deve riscoprire per potersi concedere una seconda possibilità.
per chi: non teme di esplorare certi inferni domestici
autrice: Abigail Dean
titolo: La ragazza A
traduzione: Manuela Francescon
editore: Einaudi
pagg. 366
€ 18.50