Chiunque durante l’infanzia abbia vissuto i continui litigi tra genitori, le grida, le ripicche senza mai arrivare alla dolorosa ma in qualche modo risolutiva separazione, non stenterà a riconoscerci in Lapo ed Emma, fratello e sorella protagonisti di Piperita, romanzo d’esordio di Francesco Mila pubblicato da Fandango.
Il libro sarà al centro dell’incontro del 7 aprile del gruppo di lettura Absolute Beginners.
Piperita
Avevo da poco compiuto quattro anni.
L’inverno seguente mia madre tentò di avvelenarsi. Aveva abbassato la serranda e chiuso la finestra del bagno. La trovai riversa sulle mattonelle, le schegge di vetro del termometro sparse ovunque. Un aroma mefitico si spandeva lungo il corridoio. Ebbi un giramento di testa e corsi ad avvisare papà.
Francesco Mila, come un navigato scrittore che non teme di svelare fin dalle prime pagine tutte le sue carte, ci mette subito di fronte alla verità: siamo di fronte a un romanzo di formazione pregno del dolore che accomuna tutti i figli di coppie infelici che hanno insistito – per convenzione, per illusione o per incapacità – a restare insieme, autodistruggendosi e tirando con sé nell’abisso del male anche la prole innocente.
Così era il dolore nel linguaggio di Emma: un verso compresso.
Lapo ed Emma hanno pochi anni di differenza, sono diversissimi nel carattere ma il loro legame è rafforzato dal doversi alleare per sopravvivere in una famiglia benestante ma profondamente disfunzionale.
Gioacchino, il padre oncologo, per troppo tempo non ha dato peso alla volubilità della moglie Lucrezia, un’insegnante d’inglese, fissata con gli attori del cinema del passato e ossessionata dal proprio aspetto fisico.
Il silenzio di lui, che nasconde una rabbia profonda e sempre sul punto di esplodere, si scontra con le scenate di lei, diva capricciosa, eterna adolescente, fedifraga senza ritegno.
Quelle vignette erano necessarie – specie le sere in cui mamma e papà dimenticavano la nostra presenza per litigare. Dall’inizio dell’estate i litigi si erano susseguiti più ravvicinati e violenti. Scoppiavano per un nonnulla. Certe volte a innescarli erano le febbri continue di lei, le compresse che inghiottiva come caramelle, altre l’eccessiva parsimonia di lui, legata alle due settimane obbligatorie di villeggiatura a Napizia, lo sperduto paesino calabrese dov’era nato.
A osservare il disfacimento di quello che una volta è probabilmente stato amore, ci sono Lapo ed Emma, bloccati nel loro legittimo desiderio – una necessità, non dovremmo mai dimenticarlo – di essere ragazzini spensierati, tra bagni nel lago, animali da coccolare, fumetti da leggere per ridere a crepapelle.
Ma i fumetti, per Lapo ed Emma, sono invece solo un rifugio in cui isolarsi per allontanarsi dalle grida che passano attraverso i muri e le porte di casa.
Nelle notti buie ma quasi mai silenziose, Emma conosce Piperita e ne fa il suo riflesso nel mondo: una ragazzina scaltra, coraggiosa, un personaggio immaginario che non teme nulla e che sa essere invincibile.
E attraverso Piperita, Emma consola se stessa e il fratello, per far passare la notte e andare avanti un giorno in più.
“O sei triste o sei Piperita. Non puoi essere entrambe.”
Non basterà crescere per contenere e veder svanire tutto quel dolore familiare.
L’adolescenza – con gli ormoni in subbuglio, con quel costante senso di inadeguatezza che rende sempre tutto più difficile, con i moti di ribellione che ci costringono sempre ad andare in direzione ostinata e contraria – arriverà ad allontare i fratelli, a mettere tra loro quasi la stessa distanza che hanno sempre avuto dai genitori.
Emma, magrissima ed evanescente, non riuscirà più a specchiarsi nella Piperita, mentre Lapo, scontroso ma innamorato di Greta, troverà un nuovo rifugio nei libri, nella lettura e nell’amicizia con l’innocuo guascone Amedeo.
“Sai Lapo, i libri sono molto invadenti. A rimanerci troppo dentro si corre il rischio di rimanere lontano dalle cose importanti.”
“Tipo?”
“La realtà, le persone a cui vuoi bene […]”
Riusciranno Lapo ed Emma a ritrovarsi e essere ancora uniti per superare tutto il male che portano dentro?
Francesco Mila, classe 1996, con Piperita entra di petto in un dramma familiare vissuto da tanti e raccontato da altrettanti, e lo fa con un suo personalissimo stile che mischia sapientemente i toni della tragedia e quelli del racconto di formazione, padroneggiando una prosa fresca, mai pedante o asfissiante.
Un romanzo più vero del vero, da leggere.
un libro per chi: avrebbe voluto non dover crescere in fretta
autore: Francesco Mila
titolo: Piperita
editore: Fandango
€ 18