Articolo a cura di Paola Migliorino.
Pubblicato da Einaudi per essere gustato come lettura estiva, Tre passi per un delitto è il romanzo in cui Cristina Cassar Scalia, Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni, tre grandi maestri del giallo italiano, prestano le proprie voci e i punti di osservazione ai tre protagonisti principali, in un’opera perfettamente armonica e ben strutturata, in cui un personaggio subentra all’altro in un magistrale lavoro di squadra.
Tre passi per un delitto
Davide Brandi, alias Giancarlo De Cataldo, commissario navigato e serio professionista, cerca di non abbandonarsi alle intuizioni da “sbirro della vecchia scuola”, per mantenersi invece freddo, distaccato e oggettivo mentre svolge le indagini di rito per l’omicidio di una bellissima ragazza che lavora nel mondo dell’arte: giovane speranza dell’ordine pubblico, si barcamena nel difficile equilibrio fra gli insegnamenti dell’Accademia di Polizia, che impongono un rigore scientifico, e un fiuto naturale per le tensioni che agitano l’animo umano e che si risolvono spesso in moventi di un crimine.
Il fatto è che le strade che compongono il mio parco di caccia sono agitate dalle passioni, dai dolori, dagli interessi e delle miserie delle migliaia di esseri umani che le percorrono. Ed è dalla distorsione di uno qualunque di tali sentimenti che nasce il delitto. Ogni delitto. È lì che si annidano i moventi. Tutto ciò sa pericolosamente di intuizione.
Sullo sfondo di una Roma Grande Ingannatrice, sempre pronta a suggestionare con la sua magica bellezza, Davide Brandi è accompagnato da poche comparse sapientemente accennate; facciamo così la conoscenza di Rubei, poliziotto nerd, cicciottello e brufoloso, ma terribilmente onesto, Ascanio, sovrintendente volgare e scontato, collezionista di stereotipi sui giovani, le donne e via dicendo, oppure il boss Peppe Scansa: scuro, massiccio, in giacca e cravatta, coi capelli rasati a zero, la barba incolta e un sorriso mellifluo sul volto tondeggiante, sembra l’incrocio tra un figurante della serie Gomorra e un jihadista in libera uscita.
Con un impercettibile cambio di penna, Brandi cede la parola a Marco Valerio Guerra, l’affascinante anziano amante della vittima, presentatoci da Maurizio De Giovanni come un uomo intelligentissimo e raffinato, superbo nella sua superiorità rispetto alla vulgata dei lettori, abile manipolatore e artefice ben celato di molti giochi, ma non per questo immune dalla melma, dalle sabbie mobili delle emozioni, delle passioni e dei sentimenti.
I miei genitori si resero conto presto che in me c’erano una ferocia, una malizia a loro ignote, che in nessun modo sarebbero stati in grado di governare, e iniziarono a prendere le distanze. Li osservavo guardarmi da lontano, mio padre con imbarazzo, mia madre con inquietudine, consapevoli che non avrebbero potuto fermarmi. Curioso, però: a ripensarci oggi, non erano preoccupati per me. Erano preoccupati, e a ragione, per gli altri.
E infine ecco fare la sua apparizione Anna Carla Guerra, nata Santucci, alla quale dà voce Cristina Cassar Scalia nell’interpretazione della moglie perfetta, scelta per l’intelligenza e il denaro di famiglia, nella rappresentazione di un matrimonio che somiglia più a una joint venture. Dopo aver conosciuto i due precedenti protagonisti, Anna Carla è apparentemente meno intrigante, meno coinvolgente, la tipica parvenue pariolina che coniuga sapientemente gli affari e l’appuntamento dall’estetista, ma che non mancherà di sorprenderci per la determinazione e la fedeltà.
Una bella signora ricca sfondata, placidamente installata da quasi mezzo secolo in una delle più belle dimore paroline, con tanto di villa estiva ad Ansedonia e relativi 35 metri di imbarcazione a Porto Ercole. Che quindi non dovrebbe avere nulla, ma proprio nulla di cui lamentarsi.
Non una parola, anzi una voce, per Giada Colonna, la vittima, o presunta tale, normale nella sua bellezza eccezionale, sapiente incantatrice dalle due anime apparentemente contraddittorie, quella delicata e colta e quella spregiudicata e opportunista, ben determinata nel perseguire la strada del successo.
Ognuno dei tre protagonisti espone la storia dalla propria angolazione, e ogni tassello servirà a concludere superbamente il puzzle.
Tre passi per un delitto si rivela essere una lettura di puro intrattenimento, piacevole, divertente e di certo non scontata.
un libro per chi: ama i gialli con un po’ d’indagine psicologica condita da un’avvincente scrittura
autore: Cristina Cassar Scalia, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni
titolo: Tre passi per un delitto
editore: Einaudi
pagg. 200
€ 17