Ai più ingenui potrà sembrare un semplice romanzo di fantapolitica Nella notte di Concita De Gregorio, uscito poche settimane fa per Feltrinelli.
La sconfortante verità, invece, è che l’impavida giornalista in queste pagine rivela uno spaccato più che realistico delle vicende politiche italiane e di ciò che accade nei palazzi del potere, e lo fa costruendo una trama fitta e avvincente, supportata da uno stile distintivo e impeccabile.
Nella notte
Nella notte è il titolo della tesi di Nora, brillante dottoranda pisana, che analizza le oscure mosse che avvennero la notte in cui il politico Onofrio Pegolani, praticamente dato per certo all’elezione a Presidente della Repubblica, divenne il cavallo perdente, da sacrificare in nome di altre più utili mire.
Relatore di questa tesi che raccoglie interviste a diversi personaggi e ricostruisce fin nei dettagli intenti e motivazioni di chi affossò Pegolani, è il potente e immanicato Professor Atzeni, che in Nora vede la candidata perfetta per diventare l’assistente del potente e protetto responsabile di un prestigioso centro studi.
È stato lo stesso Atzeni a tagliare il capitolo della tesi in cui si fa riferimento al corpo di un ragazzo, probabilmente morto d’overdose, ritrovato nello stesso palazzo del ristorante Gustoso, in cui erano riuniti i politici completamente assorbiti dai loro machiavellici intrighi.
Oggetto di questa tesi di dottorato – Nella Notte. I fatti che portarono alla mancata elezione del presidente Onofrio Pegolani – è il tentativo di ricostruire gli accadimenti occorsi fra le ore 19.00 del 12 aprile e le ore 9. del 13 aprile 20XX, ovvero ciò che provocò la mancata elezione del candidato ufficiale dello schieramento politico di centrosinistra e di conseguenza i fatto successivi. Nel dettaglio: i fatti delle seguenti ventiquattr’ore, che portarono alla cosiddetta “congiura” ai danni di Paride Zuppi – vicenda ben più celebre, sulla quale disponiamo di ampia e approfondita pubblicistica – e, in definitiva, i fatti degli anni a seguire, che possiamo oggi ben dire che vedano in quei tre giorni l’origine del progressivo disgregamento politico di un partito (il Partito dei Giusti, nato dalla fusione tra cattolici popolari e comunisti) e di una compagine (l’area della sinistra limitrofa) fino ad allora protagonisti della vita del Paese. Disgregamento giunto a un punto oggi in apparenza irreversibile: non a caso quei giorni sono unanimemente definiti nei resoconti giornalistici e financo nelle primi indagini storiografiche “l’8 settembre” o “la Caporetto” della sinistra politica del Novecento.
Ci si potrà fidare della proposta del Professore?
Nora è giovane, intimidita e forse ancora troppo sprovveduta, nonostante gli approfonditi studi politici, perciò accetta di trasferirsi a Roma per iniziare a lavorare per Sandro Paris, il sicuro e saccente nipote di un Presidente, che subito la introduce ai temi trattati dal centro studi.
Noi facciamo questo qui. Cataloghiamo, archiviamo, selezioniamo e infine contribuiamo a creare e a diffondere la verità. Ma tu sai bene, Nora, che la verità non esiste: chi si ostina a cercarla merita il castigo di trovare la peggiore possibile. Di trovarne una, intendo, che punisca la sua presunzione. Le verità sono fatte di trame verosimili, ma prima di ogni altra cosa devono essere credibili e dunque credute. A cosa serve una verità a cui non crede nessuno, dimmi. A cosa serve sapersi innocenti di un delitto se le prove giurate dicono il contrario, se l’opinione pubblica ti condanna. A cosa serve se non puoi fare in modo che la tua reputazione pubblica corrisponda alla tua privata certezza, se le persone nel mondo ti credono colpevole e per sempre, per sempre legheranno il tuo nome a una colpa che non hai.
Per Nora – che al centro studi ritrova l’adorata amica di gioventù Alice, perduta da tempo e ora al fianco di Paris – non sarà facile accettare la cruda realtà dei fatti, prendendo definitivamente atto che l’uso distorto e mendace delle informazioni possa muovere le scelte politiche degli italiani e assegnare le poltrone del potere.
Si piegherà a questa consapevolezza o amplificherà la sua indole pasionaria?
E da che parte si schiererà l’enigmatica Alice?
La scrittura di De Gregorio è febbrile, concitata, assolutamente rappresentativa della tensione che appartiene ai momenti in cui si decidono le sorti di un popolo e di una nazione.
Nella notte, pur tendendo al romanzo, si rivela al lettore come un’illuminata denuncia, come una coraggiosa e lucida analisi di quanto l’informazione sia pilotata da una politica ormai asservita al potere e all’arricchimento di pochi.
Una storia che non mostra alcuna pietà verso i suoi protagonisti immondi e amorali, e che si schiera in un’unica direzione, quella del lettore che vuole comprendere e sapere.
Una piccola curiosità: il gioco del chi è chi è facilmente risolvibile leggendo questo articolo de La Stampa e questo pubblicato su Repubblica.
un libro per chi: ha coscienza e cerca conferme e per chi crede ancora, nonostante tutto, all’honestà
autore: Concita De Gregorio
titolo: Nella notte
editore: Feltrinelli
pagg. 236
€ 16,50