Se il saggio è colui che sa di non sapere, oggi fisici e cosmologi si ritrovano particolarmente assennati.
Mai come in questi anni, infatti, la fisica è chiamata a colmare un enorme vuoto di conoscenza.
Una cosa da nulla: abbiamo solo scoperto di non sapere di cosa è fatto l’universo…!
Possiamo render conto di uno scarso cinque per cento di quello che contiene (noi compresi) ma poco o nulla conosciamo del restante novantacinque. Sappiamo che c’è, ne vediamo le conseguenze ma non capiamo bene cosa sia.
È esattamente di questo che ci parla Cristiano Galbiati ne Le entità oscure, pubblicato da Feltrinelli.
Le entità oscure
C’è ma non si vede. Come la nebbia a Milano di Totò e Peppino. È la materia oscura, uno dei misteri più affascinanti della natura, gelosamente custodito e ancora tutto da decifrare. Basterà il resto del XXI secolo? Oppure la soluziona arriverà molto prima? O magari saranno i nostri pronipoti a svelarne il segreto?
Lungi dall’essere scoraggiante per uno scienziato, questa situazione ha aperto le porte a una serie di ricerche di altissimo livello che ormai da anni stanno coinvolgendo il meglio del meglio degli studiosi di tutto il mondo. E stanno assorbendo risorse umane e materiali ingenti.
Potremmo stare assistendo a un Rinascimento della scienza con poco da invidiare a quello del diciannovesimo secolo.
In questa situazione, un’opera di divulgazione accessibile, che permetta al lettore poco esperto (ma curioso) almeno di avvicinarsi alla tanta carne al fuoco, è davvero benvenuta.
Qui poi, Galbiati è un protagonista di primissimo piano, professore a Princeton e, per di più, italiano.
Cos’altro si vuole?
Le entità oscure non è un testo lungo, pur risultando piuttosto denso: non tratta solo gli argomenti scottanti cui si allude nel titolo, ma presenta anche una panoramica generale e storica, per capire i collegamenti interdisciplinari della scienza moderna e farsi un quadro ampio di cosa si fa in questi luoghi di ricerca e quali sono le aspettative e gli obiettivi del futuro, con interessanti riferimenti al brillante panorama italiano.
I Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare si trovano oggi a ospitare gli esperimenti più avanzati e promettenti nel campo della ricerca di materia oscura.
Cristiano Galbiati è, credo, al suo primo libro normale e forse la stoffa del divulgatore accattivante, che concilia l’esattezza con la capacità di affascinare il pubblico, ancora un po’ gli manca. Qua e là si notano ripetizioni, qualche appesantimento nell’approfondire i dettagli e una forma a volte più da autore di pubblicazioni scientifiche ufficiali che da comunicatore con il pubblico dei non addetti.
Ma sono peccati veniali.
C’è però un vezzo del professor Galbiati che mi ha stupito: questo è il primo libro di divulgazione scientifica che io abbia mai letto in cui sono volutamente cassati i nomi dei protagonisti, storici e contemporanei, delle ricerche di cui si tratta.
Tutti i nomi.
Se Saramago avesse scritto un libro di storia della fisica, probabilmente avrebbe avuto questa forma.
L’autore riesce a parlare della Relatività senza mai citare Einstein e del moto dei gravi senza nominare Galileo. Persino la particella più famosa di questi anni e nota, almeno di nome, anche al grande pubblico come bosone di Higgs (da uno dei suoi teorici principali) viene indicata come bosone scalare. Il che è ineccepibile e persino più corretto tecnicamente.
Resta un po’ il dubbio se questa scelta narrativa abbia qualche utilità per il lettore, pur rimanendo una via parecchio affascinante.
In fondo, si tratta di capire di cosa è fatto l’universo, mica noccioline.
un libro per chi: vuole avvicinarsi da profano alle grandi rivoluzioni che probabilmente stravolgeranno il mondo della fisica nei prossimi decenni
autore: Cristiano Galbiati
titolo: Le entità oscure – Viaggio ai limiti dell’Universo
editore: Feltrinelli
pagg. 192
€ 16