L’emporio del cielo e della terra di James McBride

Sulla copertina de L’emporio del cielo e della terra di James McBride c'è l'illustrazione di un vecchio edificio ben curato, che rappresenta l'emporio del titolo

Articolo a cura di Metella Orazi.

Inserito dal New York Times tra i migliori libri degli anni 2000, L’emporio del cielo e della terra di James McBride è arrivato in Italia grazie alla casa editrice Fazi.

L’emporio del cielo e della terra

[…]dove vivevano i neri e gli ebrei della città, insieme ai bianchi immigrati che non potevano permettersi di meglio.

Il quartiere Chicken Hill si trova nella cittadina di Pottstown, in Pennsylvania, ed è composto da una comunità multietnica, in prevalenza da ebrei immigrati e persone nere che condividono le difficoltà ma anche i sogni in quell’America degli anni Trenta in cui tutto sembra possibile.

Moshe è un ebreo venuto dall’Est Europa e incarna il sogno americano, perché arrivato con quasi nulla, si è fatto da solo, ha una visione e punta tutto su un futuro migliore, vincendo la scommessa.

Moshe non parlò a nessuno dei suoi sogni, neppure alla moglie. Invece seguì quelle visoni e investì su dodici diversi tipi di azioni, prima pochi centesimi, poi altri soldi, man mano che il valore cresceva; e altro denaro lo investì nel teatro, chiamando dodici diversi gruppi di neri in dodici mesi, tra i quali ancora Webb, che tornò quattro volte. I balli attiravano i neri da ogni dove, e nel corso dei dodici mesi successivi il patrimonio crebbe.

L’ebreo, da proprietario di un solo teatro malandato, diventa un piccolo magnate acquisendone un altro; la lungimiranza di aprire i suoi spazi alle persone nere – normalmente escluse da un certo tipo di ambiente -, gli porta sempre più gente che balla, si diverte e fa anche buona musica.

La moglie Chona, figlia di immigrati, gestisce l’emporio del quartiere, che è un punto di riferimento per la comunità, ma che continua inesorabilmente a far perdere loro dei soldi, essendo la gente del posto molto poco abbiente.

Moshe l’orgoglioso proprietario di due fiorenti teatri e di un emporio che perdeva soldi ogni anno grazie alla moglie ebrea nata in America, si sentiva orgoglioso di essere americano. Amava lo stile di vita americano. Si sforzava in tutti i modi di convincere il suo nuovo amico della bontà degli usi e dei costumi di quel paese.

Moshe e Chona amano la loro vita, anche se non hanno figli si occupano dei loro compaesani e cercano sempre di aiutare, per questo quando un giorno si presentano alla loro porta Nate e Addie, i vicini neri che chiedono aiuto per il nipote sordo, Dodo, un ragazzino di dodici anni che dopo la morte della madre si trova in pericolo, accettano senza esitare.

Come nei migliori romanzi carichi di speranza, in poco tempo i due coniugi formano con Dodo una strana famiglia felice, ma la serenità è un lampo e le cose cominciano a complicarsi quando all’orizzonte compare il medico bianco e razzista Roberts.

L’emporio del cielo e della terra è un romanzo costellato di personaggi memorabili; i residenti a Chicken Hill, provenienti dai posti più disparati, si sono amalgamati tra loro pur mantenendo salde le differenze culturali e religiose. Tutti loro rappresentano il vero humus della terra americana, nutrita dalle diversità che vengono incluse e non rifiutate, concetto che oggi la stessa politica statunitense rifugge, imponendo deportazioni e chiudendosi al resto del mondo.

McBride con il suo tocco all’apparenza lieve, ma che sapientemente affonda nelle radici degli umani sentimenti, talvolta tragici e talvolta più felici, ci accompagna in un viaggio in cui si mischiano le voci e cambiano i punti di vista del racconto, in cui trova spazio il profondo senso di amicizia e solidarietà che gli uomini e le donne sono capaci di donare e la speranza che l’amore e il bene vincano su tutto rimane accesa anche in mezzo all’uragano.

un libro per chi: ha amato I fratelli Karnowski di Israel Joshua Singer e vuole credere nel buono dell’umanità

autore: James McBride 
titolo: L’emporio del cielo e della terra
traduzione: Silvia Castoldi
editore: Fazi
pagg. 417
€ 19

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Marchignola (marchigiana+romagnola), vive al mare, che ama in tutte le stagioni.
Per quasi vent'anni è stata libraia e ora, pur senza libreria, continua a pensare e agire da libraia: parla di libri, fotografa i libri che vorrebbe e quelli letti per ricordare di averli letti e continua a impilare libri su libri che forse un giorno leggerà.
Ama i gatti, i viaggi, la storia dell’arte, il cinema e il teatro, insomma, tutto ciò che racconti il mondo.
Crede fermamente nel potere delle storie e della condivisione, perché se la lettura è un atto solitario, i libri sono fatti apposta per creare connessioni. Non chiedetele di scegliere un libro preferito, potrebbe entrare in crisi, cambiando idea di continuo.

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