Sguardi nella Natura di Daniele Zovi e Giuliano Dall’Oglio

Sulla copertina di Sguardi nella natura di Daniele Zovi e Giuliano Dall'Oglio fa capolino un bellissimo ritratto a matita di una giovane volpe che guarda dritto verso chi legge

Sguardi nella Natura, scritto da Daniele Zovi e illustrato magnificamente da Giuliano Dall’Oglio, è un libretto incantevole, una sorta di taccuino dei ricordi, che non potrà non essere amato da chi desidera e già persegue un contatto con la natura, attraverso passeggiate nei boschi e scalate in montagna.

Sguardi nella natura

Zovi, attento divulgatore esperto di foreste e animali selvatici, qui racconta con un tono fiabesco, ma sempre attento alla verità, l’incontro con diverse creature che popolano i nostri boschi.
Dall’Oglio, illustratore (e non solo) dal tratto realistico, pulito, capace di cogliere il dettaglio, in Sguardi nella Natura disegna in diversi momenti gli animali di cui Zovi racconta, conquistando indubbiamente l’attenzione di chi posa gli occhi sulle sue opere.

L’unione dell’arte dei due autori – entrambi residenti ad Asiago, nell’altipiano veneto la cui bellezza è nota a chi già lo frequenta – regala splendide pagine che hanno il potere di portare nei boschi chiunque si approcci alla loro lettura.

Incontriamo quindi un lupo solitario che vive sulle colline del Pultareche e subito dopo veniamo a conoscenza della storia di Slavc, il lupo sloveno che ha camminato fino a raggiungere i boschi di Vicenza, per mettere su famiglia con la lupa Giulietta, di origine appenninica.
Zovi poi ci racconta del suo incontro con un cervo e del timore incontrollabile che provoca il potente bramito, il richiamo che l’animale rivolge ai suoi simili.

Ogni anno verso la fine di settembre mi infilo in qualche valle alpina o prealpina, percorro sentieri nel bosco, salgo lungo versanti talvolta ripidi e sassosi, talvolta più dolci. Mi allontano dalle case e dalle strade e mi metto in ascolto. All’imbrunire, prima appena accennati, poi sempre più potenti, lunghi e insistiti, echeggiano i bramiti del cervo.
È come se la foresta, prima silenziosa, venisse trafitta da un verso primitivo, che rimanda a epoche remote; una sorta di muggito bassso, profondo e talora rauco che ogni volta mi fa correre lungo la schiena un brivido, un moto di paura se mi trovo vicino all’animale che lo genera.

Poi, ancora, scopriamo che gli scoiattoli non vanno in letargo, che le volpi, ormai, sono ovunque, che le marmotte hanno un sistema di allerta e sicurezza pari a quello di un’inespugnabile fortezza.
Conosciamo il gallo forcello, il picchio nero, la cincia mora e la farfalla podalirio, che svolazzano nei cieli boschivi.
E, infine, si chiude con un’ode alla preziosa operosità delle api, senza le quali non può avvenire l’impollinazione dei fiori, da cui discendono anche i frutti che nutrono l’uomo; un fatto che è sempre bene ricordare, per non ritrovarsi come i cinesi, costretti a usare piccoli droni per questa vitale funzione, dopo che le api sono morte per troppo inquinamento.

Sguardi nella Natura è non solo un taccuino divulgativo che ci regala aneddoti e nozioni, ma è anche e soprattutto un modo per staccare dai pensieri quotidiani, soprattutto per chi vive in stressanti città, lasciandosi andare a una vera e propria passeggiata nei boschi, dove lo stupore regna ancora e sempre sovrano.
Da leggere, anche ai più piccoli.

Sulla copertina di Sguardi nella natura di Daniele Zovi e Giuliano Dall'Oglio fa capolino un bellissimo ritratto a matita di una giovane volpe che guarda dritto verso chi legge

un libro per chi: non può fare a meno, quando passeggia nella natura, di desiderare d’incontrare qualche animale

autori: testi di Daniele Zovi, disegni di Giuliano Dall’Oglio
titolo: Sguardi nella natura
editore: Ronzani Editore
pagg. 150
€ 18

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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