Vita tra i giganti di Bill Roorbach

Sulla copertina di Vita tra i giganti di Bill Roorbach c'è la foto di un giovane ragazzo muscolo in costume da bagno, che esce dall'acqua di un lago

Articolo a cura di Metella Orazi.

Mattioli 1885 porta finalmente in Italia Bill Roorbach, un autore finora immeritatamente sconosciuto nel nostro Paese, pubblicandone il libro forse più conosciuto: Vita fra i giganti.

Vita fra i giganti

Ho una fissazione per gli ultimi pasti. Non tipo quelli dei prigionieri che stanno per essere giustiziati, che sanno che quello sarà l’ultimo pasto. Ma come succede agli altri, quasi tutti noi. Qualsiasi cosa ci riservi il futuro, c’è sempre un’ultima cosa che mangeremo. Mamma e papà, per esempio. A loro non è andata male, immagino, se parliamo di ultimo pasto.

Questo è l’incipit in cui David detto “Lizard” (Lucertola) Hochmeyer comincia il lungo racconto dei fatti che hanno dato forma alla sua vita, partendo da quello più dirompente e distruttivo: l’omicidio del padre, un contabile in guai finanziari, e della madre, una ex campionessa di tennis.

Siamo nei primi anni ’60 e David frequenta ancora le superiori, è un ragazzone alto due metri, una promessa del football e ora anche un orfano; rimasto solo con la sorella più grande Kate, una ragazza piena di vita, brava giocatrice di tennis ma anche con una personalità sopra le righe, difficilmente gestibile, soprattutto dopo lo shock dovuto a una perdita così grande.

La storia non segue la cronologia degli eventi perché David dopo aver raccontato come sono morti i genitori procede in maniera libera, andando avanti e indietro tra gli accadimenti. Le vicende si stratificano, così come aumentano i personaggi e le tematiche che portano con sé.

Vicino alla casa di David c’è una residenza ricca e decadente, l’High Side, dove vive la famosissima ballerina Sylphide, sposata con l’ancora più famoso Dabney Stryker-Stewart, una rockstar internazionale. La coppia ammirata prima da lontano, poi conosciuta e frequentata diventa parte del mistero che David deve svelare se vuole capire il perché della morte dei genitori.

E l’incontro con Sylphide mi aveva fatto girare ancora una volta nella direzione di quella cosa indefinita verso cui sembravo tendere, che non aveva nulla a che fare con i capelli, ma aveva più a che fare con le ambiguità che avevo cominciato a notare nel mondo, una nuova sensazione che niente fosse bianco o nero, che non ci fosse una sola via d’uscita che nessuno potesse veramente perdere o vincere.

Vita fra i giganti riunisce in sè varie tipologie di genere, a partire dal romanzo di formazione, perché conosciamo David da ragazzo e sul finale sarà un uomo di mezza età, dopo averci raccontato anche le sue storie d’amore; ha anche le caratteristiche del giallo, perché tutta la narrazione, densa di segreti, tende a svelare il mistero dell’assassinio dei genitori, infine, è da considerarsi narrativa pura, che ragiona sulla condizione umana e pone la sempiterna domanda su quale sia il posto nel mondo dei protagonisti.
David è un personaggio buono, che si fa ricordare, ma non è perfetto e qui sta la cosa interessante, perché nasconde anche lui dei segreti e deve combattere i propri demoni esattamente come tutti.

Bill Roorbach con la sua scrittura avvincente sa tenere insieme una trama intricata, ricca di personaggi ben caratterizzati, e le molteplici tematiche: l’amore, la famiglia, la malattia mentale da una parte, la ricerca della verità dall’altra, si snodano facilmente grazie alla fluidità narrativa e a descrizioni godibili.

un libro per chi: ama farsi avvolgere dalle storie

autore: Bill Roorbach
titolo: Vita fra i giganti
traduzione: Nicola Manuppelli
editore: Mattioli 1885
pagg. 309
€ 20

Chi ha scritto questo post?

Marchignola (marchigiana+romagnola), vive al mare, che ama in tutte le stagioni.
Per quasi vent'anni è stata libraia e ora, pur senza libreria, continua a pensare e agire da libraia: parla di libri, fotografa i libri che vorrebbe e quelli letti per ricordare di averli letti e continua a impilare libri su libri che forse un giorno leggerà.
Ama i gatti, i viaggi, la storia dell’arte, il cinema e il teatro, insomma, tutto ciò che racconti il mondo.
Crede fermamente nel potere delle storie e della condivisione, perché se la lettura è un atto solitario, i libri sono fatti apposta per creare connessioni. Non chiedetele di scegliere un libro preferito, potrebbe entrare in crisi, cambiando idea di continuo.

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