Un uccellino mi ha detto di Susan Fletcher

Sulla copertina di Un uccellino mi ha detto di Susan Fletcher è illustrato un uccellino blu a testa in giù, da cui nascono fuori dorati

Un uccellino mi ha detto di Susan Fletcher, pubblicato in Italia grazie a Rizzoli, è un romanzo che riempie di gratitudine chi ha il piacere di leggere la storia di Florrie, indimenticabile protagonista di queste pagine.

Un uccellino mi ha detto

Florrie ha 87 anni e vive a Babbington Hall, una bella residenza per anziani nella campagna inglese.
Si muove in carrozzina perché le è stata amputata una gamba poco tempo prima, dopo che le era caduto addosso del vin brulè bollente.

Sì, Florrie a quasi novant’anni beveva vin brulè nella sua bella casa piena di ricordi di viaggio e della sua avventurosa vita, amata in ogni singolo attimo, con grande attenzione per tutte le cose, grandi e piccole, e per ogni persona che ha incontrato.

Il suo è un atto celebrativo. Stare lì, in precario equilibrio e guardare il temporale significa rendere omaggio alla pioggia e alla terra, alla sua stessa esistenza; significa rendere omaggio all’amicizia e all’amore in tutte le loro forme belle e intricate. Ma anche alle sorprese: come poteva prevedere Florrie che qualcuno avrebbe richiesto la sua compagnia? Un po’ di consigli su les affaires de coeur?

Sono tante le persone avanti con gli anni che abitano negli appartamenti di Babbington Hall e molte vogliono bene a Florrie, proprio per quel suo riuscire a osservare e vedere oltre le apparenze, per il suo saper dire le parole giuste, senza mai giudicare.

Tra queste c’è anche Renata, la direttrice della struttura, una donna affascinante e riservata, che non dà confidenza ma che sente di potersi fidare di Florrie, soprattutto ora che un lutto le ha colpite da vicino: il povero Arthur Potts è morto dopo una brutta caduta nel parco, lasciando un grande vuoto nel cuore di chi teneva a lui.

Purtroppo, nella notte del solstizio d’estate, poco dopo aver confessato a Florrie di essere innamorata e di voler andare a Parigi, Renata cade dalla finestra del suo studio e rimane gravemente ferita, restando in coma con poche speranza di ripresa. E, dato il suo carattere introverso, viene dato per scontato che si sia gettata volontariamente, volendo porre fine alla propria vita.

Florrie, però, sente che questa non è la verità, che una donna innamorata che sogna di andare a Parigi non può desiderare la morte, e così inizia a indagare sull’accaduto, perché questo farebbe un’amica vera, andrebbe oltre le apparenze per capire davvero.

È questo che fanno gli amici. Ora Florrie lo sa. L’amica più amorevole farà qualsiasi cosa per te. Custodirà i tuoi segreti con coltelli, pietre e bastoni. Mentirà. Ruberà. Ti farà visita in un edificio freddo e grigio con le sbarre alle finestre e stringerà le tue mani piene di sangue e cicatrici dicendo: Andrà tutto bene. Ti tirerò fuori di qui.

Accanto a lei, ad accompagnarla in ogni scoperta e deduzione, c’è Stanhope, un signore altissimo e gentile, arrivato solo sei mesi prima a Babbington, che a Florrie ispira talmente tanta fiducia da diventare un perfetto compagno d’indagine. E forse non solo questo.

Rimane seduta immobile. Forse avrebbe dovuto prevederlo, prepararsi la domanda. Ma a dire la verità queste cose le vengono chieste di rado, ultimamente. Qualcuno dato per scontato tanto tempo fa – prima di Babbington, prima del cottage con la vista sulle Malvern – che una donna bassa, gioviale e procace che indossa  vestiti di colori pastello e ha l’abitudine di parlare con gli oggetti inanimati non possa essersi mai sposata. Eppure Stanhope glielo sta chiedendo, con lespressione attenta. Non lo ha dato assolutamente per scontato.

Susan Fletcher è una narratrice mirabile, capace di unire con una prosa rigogliosa il romanzo di una vita a un intrigante giallo, stratificando le storie e dando spazio a tutti i suoi personaggi (tra tutti non si possono non citare l’adorabile Pinky e zia Pip), ognuno con qualcosa da raccontare.
Leggendo Un uccellino mi ha detto non solo ci si appassiona per risolvere il mistero dell’incidente di Renata, ma ci si affeziona a Florrie e a ciò che ha vissuto, nel bene e nel male.

L’autrice compie un lavoro molto accurato nel spargere qua e là nomi e fatti, che piano piano prendono significato e danno forma a una storia trascinante, in una lettura fluida che scorre velocemente, nonostante le oltre quattrocento pagine.
Con Florrie si sorride e ci si commuove, e con il libro tra le mani ci si accorge di quanto possano essere vividi i colori a cui crediamo di essere abituati, di quanto possa essere confortante il profumo del pane, di come sia accudente il rumore della pioggia in un momento di solitudine.

Questo è un romanzo che ci ricorda quanto la vita possa essere una straordinaria avventura e di quanto sia un privilegio poterla vivere davvero fino in fondo.
Una lettura consigliatissima, soprattutto a chi sta vivendo un blocco, un momento di sospensione, perché nell’irresistibile energia di Florrie troverà un potente traino.

un libro per chi: ama le storie belle e stratificate, con personaggi indimenticabili

autrice: Susan Fletcher
titolo: Un uccellino mi ha detto
traduzione: Matteo Campresi
editore: Rizzoli
pagg. 421
€ 19

Babele il gruppo di lettura disordinato

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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