Chi è La custode del silenzio?
È Antonella Lumini, che in questo breve ma denso e profondo libro racconta al giornalista Paolo Rodari quando e come è diventata un’eremità di città, coniungando silenzio e meditazione con una quotidiana vita a Firenze.
La custode del silenzio
Il silenzio non è mancanza di suono, ma mancanza di rumore.
Ai tempi della pubblicazione del libro nel 2016, Antonella Lumini ancora lavorava presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, dove si occupava di libri antichi e, in particolare, di Bibbie.
La sua è in verità una storia semplice, che però fa clamore nella nostra società sempre più rumorosa e frettolosa, dove la FOMO – la fear of missing out, cioè la paura di essere tagliati fuori – è molto più diffusa del desiderio di stare in pace con se stessi.
Antonella è stata una giovane studentessa di filosofia non credente, che ha vissuto il Sessantotto e gli Anni 70 con il fragore del cambiamento.
Colpita da una malattia mortale nel 1975, la ventitrenne si cura abbandonando i farmaci e abbracciando un’alimentazione sana, nello stupore dei medici che la vedono guarire; è questa vicenda che sa dimiracolo a seminare i primi dubbi sul suo stile di vita, simile a quello di tanti altri giovani dell’epoca.
La giovane donna iniza a sentirsi incompresa e qualcosa in lei si muove, fino a farle toccare il fondo, per poi aprirle la via di una risalita, che passa attraverso il silenzio e la natura.
Sono una donna che a un certo punto della vita ha scoperto il silenzio. È stato un richiamo irresistibile. È successo più di trent’anni fa. Vedi, il problema non è trovare una connotazione, bensì denudarsi, spogliarsi da ogni identificazione. Attraversare il vuoto. È tutta un’altra cosa. Desidero il nascondimento. Mi sento come un canale vuoto in cui scorre la luce, ma anche la tenebra. Sono una semplice battezzata, tutt’al più una custode del silenzio.
Il suo percorso verso la dimensione che più le appartiene, viene qui raccontato da Paolo Rodari, giornalista de La Repubblica, che sceglie di non essere soltanto un distaccato spettatore, bensì un empatico attore in prima linea, disposto a entrare nella pustinia di Antonella, la stanza casalinga in cui la donna si ritira nel silenzio meditativo che, talvolta, condivide con altri mistici come lei.
Durante il silenzio mi è parso tutto chiaro, è emersa in me una cosa di cui vorrei farvi partecipi. Ogni giorno posso scegliere se ascoltare cosa accade dentro di me oppure scaricare sugli altri o sugli eventi la colpa di un mio stato d’animo, magari negativo. Se riesco ad ascoltarmi, riflettendo su quello che le situazioni esterne scatenano dentro di me, mi sento più in pace, in contatto con la verità di me stessa. Riesco a vedere in modo diverso, ad avere nuove reazioni. Comprendo come certe persone, pur provocando in me reazioni negative, possono ugualmente divenire oggetto di amore. Così riesco a provare tenerezza, anche per coloro che magari mi fanno male. Riconosco che spesso tutto dipende da me, non da loro.
Questo breve libro non ci racconta di un’ottusa fede fatta di dogmi, perché Antonella Lumini è stata a lungo distante dalla chiesa tradizionale, camminando nella natura per conoscere se stessa e per trovare il suo personale linguaggio che la mettesse in contatto con qualcosa di superiore, che lei stessa individua come Spirito Santo; non è necessario qui ripercorrere la sua intera vita per invitare lettrici e lettori a regalarsi qualche ora di vero silenzio e solitudine, per imparare a conoscersi lontani da una quotidianità spesso fatta di troppi volti e troppe voci, di oggetti insignificanti e di relazioni superflue.
La custode del silenzio può rivelarsi l’illuminazione che mancava a chi è in cerca di qualcosa d’indefinito, che possa alleggerire il cuore, ma può anche essere un fastidioso pungolo per chi non riesce a riconoscersi al di fuori del flusso di una vita piena di cose da fare.
un libro per chi: a volte si sente sopraffatto dal mondo
autore: Paolo Rodari con Antonella Lumini
titolo: La custode del silenzio
editore: Einaudi
pagg. 118
€ 15