Articolo a cura di Metella Orazi.
La scrittrice inglese Elisabeth Jane Howard, nata nel 1923, è conosciuta soprattutto per i cinque libri che compongono la saga dei Cazalet, ma ha avuto una lunga e movimentata vita lungo la quale ha scritto un bel numero di romanzi, fino ad arrivare nel 2008, all’ultimo, Amarsi, pubblicato da Fazi.
Amarsi
Persephone Plover – Percy – è una ragazza anglo-greca di vent’anni, che ha appena concluso una tormentata storia d’amore; i genitori separati e distanti, non si curano affatto di lei che si rifugia dall’unica persona a cui si sente davvero vicina: l’amata zia Florence.
Zia Floy vive in una deliziosa villetta londinese dove si stabilisce anche Percy dopo la delusione con un uomo sposato, in attesa di capire come impostare la sua nova vita.
Adesso le sembrava che la loro relazione non fosse che un edificio fondato sui suoi sogni: lei voleva appartenere a qualcuno, essere la prima scelta di qualcuno, essere ammirata e apprezzata; e lui di certo l’ammirava e l’apprezzava quando erano insieme. Il fatto che fosse sposato, e tutte le relative implicazioni, avrebbe dovuto metterla in guardia, ma lei invece aveva tradotto quella circostanza in un amore mitologico – così le appariva ora – in cui era completamente e avventatamente immersa.
Floy è un’architetta paesaggista e per lavoro deve occuparsi del giardino di Melton House, una tenuta appena acquistata da Jack Curtis, un ricco imprenditore che la vuole rimettere a nuovo. La presenza sul posto è necessaria, per questo la donna si deve temporaneamente trasferire nel pittoresco villaggio dove si trova la villa e Percy accetta di accompagnarla. Comincia per la giovane una fase di rinascita sociale e di conoscenza con gli abitanti del posto, ognuno con una storia alle spalle e nuovi problemi di vario tipo davanti.
I fratelli Musgrove, Thomas e Mary vivono nei pressi della splendida magione della quale vorrebbero ritornare ad essere proprietari, come era stato nella loro infanzia. Thomas che è rimasto vedovo da poco viene aiutato dalla sorella, sia crescere la figlia, sia a mandare avanti la casa; ogni tanto ai due si aggiunge il cognato, Francis che è un giovane pittore di poco successo che deve ancora capire la strada da intraprendere.
«Parli proprio come una Emma Woodhouse. Credere di sapere cosa è meglio per gli altri è un gioco pericoloso».
«Ma io voglio molto bene a Mary. Tu la trovi una pessima idea?».
«Non la trovo pessima. Ma hai pensato al fratello e alla bambina? Che ne sarebbe di loro? E non dirmi che l’amore risolverebbe tutto, perché di solito non risolve proprio niente».
Tutti i vari e numerosi personaggi di Amarsi sono alla ricerca dell’amore, si incontrano, si lasciano, intrecciano le storie, ma una delle tesi che sembra emergere tra le righe è che non esista solo l’amore romantico per essere felici, e che quello che viene definito “amore” sia un sentimento variegato, che può incarnarsi in varie forme e avere tante sfacettature.
Lo stile aggraziato ed elegante di Howard fa sì che si superi lo spaesamento iniziale per i tanti personaggi che prendono parte attiva alla vicenda. Anche lo strano cambio dalla terza alla prima persona di alcuni protagonisti nella parte finale del libro lascia un po’ interdetti, ma la scrittrice inglese ha una tale qualità della scrittura che le si perdona tutto.
In Amarsi sembra prevalere la morale un po’ banale del quando meno te lo aspetti qualcuno vedrà in te qualcosa e con pazienza tutto si aggiusterà, ma Elizabeth Jane Howard – che è lontana dall’essere scontata – crea delle figure umane con un proprio spessore, che vivono e amano ciascuna in maniera diversa e forse il messaggio sotteso è che la felicità non è per forza una questione di coppia.
Un romanzo forse non perfetto, ma che riesce a far riflettere sul sentimento che più di tutti gli altri muove il mondo.
un libro per chi: ama riflettere sull’amore e la sua assenza
autrice: Elizabeth Jane Howard
titolo: Amarsi
traduzione: Manuela Francescon
editore: Fazi
pagg. 513
€ 20