Già dal poetico titolo s’intuisce che quello di Cédric Sapin-Defour non è il solito libro che racconta in modo accattivante, spiritoso e un tantino melenso la storia di un cane.
Il suo odore dopo la pioggia, pubblicato da Salani dopo il grande successo raggiunto in Francia, è piuttosto un memoir dallo stile ricercato, una sorta di biografia epica di un cane amatissimo e indimenticato.
Il suo odore dopo la pioggia
È una grande storia d’amore quella che ci racconta Sapin-Defour, una storia che tutti coloro che hanno un cane conoscono bene.
Cédric ha già avuto un cane e conosce quindi il profondo dolore della perdita, la costante mancanza di quell’essere a quattro zampe che ci ha accompagnato per parte della nostra vita.
Un giorno, però, legge sul giornale un annuncio che mette in vendita dei cuccioli di pastore bernese, e qualcosa in lui si accende di nuovo: una rinnovata sensazione di completezza, l’entusiasmo di sapersi non più soli, di avere ancora una volta al proprio fianco qualcuno da amare e che ama incondizionatamente.
Il mondo degli uomini viziati – cui appartengo – comprende due campi: quelli che onorano senza posa la loro condizione di viventi, paurosi di rinsecchire e sviluppando per i giorni incerti un ardore essenziale e, all’altro capo, quelli soddisfatti che non succeda loro niente, rigorosamente niente fuori dall’ordinario, che accumulano giorni identici, insostituibili, reclamando dalla vita soltanto di essere visibile e per piacere non disturbare. Mi sforzo di continuo di non imitare i secondi perché dev’essere sfibrante.
La vita insieme a Ubac – in francese questa è la parola che indica il versante in ombra di un monte – inizia quando il cucciolo ha solo due mesi. Insieme viaggiano in auto, passeggiano tra i monti, cambiano casa, vivono ogni giorno l’uno accanto all’altro e quando restano separati per un po’ il mondo intorno a loro, dandone sempre per scontata la perenne unità, s’interroga perplesso.
E quando Ubac sta male, quando le cose non vanno per il verso giusto e il tempo si dilata nell’attesa del sollievo, Cédric è lì, con le lacrime agli occhi e la speranza che tutto si risolva, perché senza il suo migliore amico il vuoto sarebbe così profondo da scivolarci dentro per sempre.
L’amore di cui si tratta qui sarà senza condizioni. Lui s’infischerà di tante cose, del mio posto nella società, delle mie ricchezze, delle mie virtù e dei miei difetti. Mi aiuterà a sfoltire gli interessi e ridurremo insieme questa esistenza al lusso dell’essenziale. Sarà lì a inselvatichire i miei giorni e né lui né io saremo mai più soli. Ciò può bastare per essere felici. Che arrivi il meglio o il peggio, il pianto o il riso, gli onori o i biasimi, viaggerà nella sua perseveranza e negli ondeggiamenti della mia vita senza mai sottrarre alla nostra storia un pollice della sua lealtà, senza giudicarmi, pronto a dare la sua se necessario. Mi accrescerà.
Anche quando la famiglia si allargherà, con un nuovo amore per Cédric e altri quattro zampe che si scodinzolano nei paraggi, l’affinità elettiva tra l’uomo e Ubac resterà sempre un’isola rigogliosa, un luogo florido in cui rifugiarsi.
Una relazione semplice, naturale come il respiro, perché così è quando si sceglie di amare un cane e lasciarsi amare da esso.
Il suo odore dopo la pioggia forse richiede qualche attimo per prendere confidenza con un magnifico stile di scrittura che ricorda altri tempi, ma una volta che la lingua si fa familiare ci si immerge in una storia universale, che ci ricorda le cose importanti e quanto l’amore vero sia una cosa semplice, che nasce da uno sguardo e che non ha bisogno di inutili orpelli per restare vivo per sempre.
Un plauso va fatto a Francesco Bruno, che ha tradotto in italiano la meravigliosa complessità delle parole di Cédric Sapin-Defour.
un libro per chi: conosce bene quell’odore dopo la pioggia (e ne sente la mancanza)
autore: Cédric Sapin-Defour
titolo: Il suo odore dopo la pioggia
traduzione: Francesco Bruno
editore: Salani
pagg. 253
€ 16