Articolo a cura di Metella Orazi.
Robicheaux è il titolo ma anche il cognome del personaggio più amato dei crime di James Lee Burke, autore americano di culto pubblicato in Italia da Jimenez Edizioni.
Robicheaux
Come un poeta del primo Ottocento, quando ho dei momenti di malinconia e mi sembra che il mondo sia troppo per noi e che presto o tardi prendendo e spendendo sprechiamo le nostre forze, sono costretto a fare una pausa e riflettere sulle mie esperienze con i morti e sull’influenza che esercitano nelle nostre vite.
Dave Robicheaux vive in Luisiana ed è un bravo poliziotto con una lunga esperienza; la sua vita, però, non è mai stata lineare e semplice, infatti i ricordi del Vietnam lo tormentano e deve combattere contro l’alcolismo.
Ha da poco perso l’amata moglie, travolta in un incidente stradale e l’unica consolazione alla solitudine è l’impegno come detective, che porta avanti per fare qualcosa di utile per la comunità di New Iberia, dove lavora, e per non fare preoccupare l’unica figlia.
L’ultimo sole si infrangeva sull’acqua. Dopo l’incidente di mia moglie, questo per me era diventato il momento peggiore della giornata. La casa era una caverna di vuoto e silenzio. Mia moglie non c’era più, e nemmeno i miei animali e gran parte dei miei parenti. Ogni giorno che passava, mi sentivo come se il mondo che avevo conosciuto venisse cancellato da un dipinto.
Robicheaux è generoso, aiuta l’amico Clete Purcel, sempre in mezzo a qualche guaio, ma dà una mano anche chi amico non si può considerare, infatti fa da tramite tra Toni Nemo, boss malavitoso molto malato ma con ancora dei sogni da realizzare, e Levon Broussard, scrittore diventato popolare grazie alla trasposizione cinematografica di alcuni suoi libri.
In ballo c’è una spada della guerra civile che Toni vorrebbe donare allo scrittore perché pensa così di potersi introdurre nell’ambiente cinematografico di Hollywood, nel quale l’autore locale è conosciuto.
A complicare le cose appare sulla scena l’affascinante Jimmy Nightengale, politico di prossima candidatura al senato, che apprezza Broussard e ancora di più la moglie di questo: Rowena.
La faccenda diventa presto nebulosa, sembra impossibile definire i contorni del male che accade e per cui nessuno vuole responsabilità.
Credevo che Jimmy avesse una predisposizione tanto per il bene quanto per il male, e che il suo spirito fosse capriccioso come una banderuola. F. Scott Fitzgerald disse una volta che nessuno può comprendere l’America senza comprendere le tombe di Shiloh. Penso che lo stesso si poteva dire di Jimmy Nightengale.
Su un altro fronte, Robicheaux durante un’indagine capisce che potrebbe essere lui stesso l’assassino dell’uomo che uccise, travolgendola con il suo pick-up, la moglie Molly.
Lungo il corso delle indagini Robicheaux incontra tanti indizi che hanno impresso il segno del male assoluto e della cattiveria umana, e altrettanti che svelano sentimenti più alti quali l’amicizia e l’amore paterno e filiale, tutti incarnati in una serie di personaggi con caratteristiche tridimensionali, dall’aspetto quasi palpabile.
La scrittura di Burke regala figure realistiche sempre in bilico tra la cosa giusta da fare e la pena che bisogna subire per farla.
Tutto in questo romanzo è una riflessione sulla giustizia e sulla vendetta, su quanto sia arduo trovare la prima in questo mondo e quanto lecito volere la seconda.
I dialoghi perfetti sono una caratteristica dello scrittore, che dà vita a un personaggio malinconico nello spazio e nel tempo del romanzo, e buono, almeno questa è l’impressione, da sempre.
un libro per chi: immaginando di ammirare uno struggente tramonto sul bayou, si domandi cosa darebbe in cambio di una vendetta
autore: James Lee Burke
titolo: Robicheaux
traduzione: Gianluca Testani
editore: Jimenez
pagg. 461
€ 22