Articolo a cura di Metella Orazi.
Il potere logora chi ce l’ha? Questa è solo una delle domande che sorgono durante la lettura de Il sospetto, il nuovo libro di Scott Turow, edito da Mondadori.
Il sospetto
Lucia Gomez è a capo della polizia di Highland Isle, vicino alla contea di Kindle, e sul lavoro ha sempre mantenuto un alto profilo di professionalità e competenza fino a quando tre poliziotti del suo distretto hanno deciso di accusarla di abusi a sfondo sessuale, avvenuti, a detta loro, in cambio di promozioni e per non rischiare di perdere il lavoro.
Gomez per contrastare la campagna diffamatoria nei suoi confronti si rivolge a un vecchio amico, l’avvocato Rik Dudek a cui si affida per il dibattimento nelle indagini svolte dal Gran Giurì federale contro di lei.
Rik si avvale della collaborazione di Clarice Granum, detta “Pinky”, una giovane donna sulla trentina, dall’aspetto inconsueto: i capelli rosa e numerosi tatuaggi infatti dicono molto del suo essere anticonformista e il chiodo che le trafigge il naso lo conferma.
Pinky non si è fatta mancare esperienze con le droghe e insubordinazioni varie, ma lo splendido rapporto con il nonno Sandy Stern (comparso per la prima volta in Persunto innocente), ex titolare di un ufficio legale importante, le ha indicato la strada da percorrere, quella dell’investigazione privata autorizzata; così dopo aver fallito il test antidroga poco prima della conclusione dell’accademia di polizia, dalla quale è stata espulsa, Clarice è rimasta a combattere il crimine a modo suo.
Il caso del capo Gomez è il primo di una certa rilevanza che le capita di trattare e il fatto che la sfera privata di una donna di potere venga messa alla gogna l’appassiona e la irrita allo stesso tempo, lei che non disposta a discutere con nessuno le sue scelte, in primis quelle sessuali.
Tutto questo la spinge con impeto nelle indagini che l’assorbono completamente.
“Come mai è un crimine?” gli avevo chiesto. “Andare a letto con qualcuno è reato? Su cosa sta indagando il procuratore federale?”
“Perché lei è un pubblico ufficiale” aveva risposto Rik.
“Perché è una donna, Boss. Gli uomini odiano una donna che fa ciò che vuole del proprio corpo. Le storie di quei tizi non hanno senso. Sì, va bene, anche gli uomini possono essere violentati o aggrediti, ma di solito non succede se hanno una calibro 38. Per non parlare delle basi: se l’uccellino non alza la testa, impossibile che canti. Come faceva a costringerli?”
Mentre si prepara sul caso Gomez, Pinky nota anche uno strano vicino di casa che si è trasferito il mese prima nell’appartamento accanto al suo. L’uomo, un asiatico americano sulla quarantina, è silenzioso e schivo, senza apparenti orari di lavoro normali, esce spesso con una borsa da palestra e solo la notte fuma una sigaretta sul balcone, per Pinky rappresenta un mistero troppo attraente, non solo sul profilo professionale.
La maggior parte della gente non ha il fegato di essere sola e anela all’amore pur di non restare per sempre con se stessa. Quanto a me, spesso starmene per conto mio è un sollievo. Il culmine della pandemia, quando non ho dovuto affrontare nessuno faccia a faccia per un po’, è stato un periodo fantastico. Poi le cose stanno come stanno: siamo soli. Molti trovano deludente l’amore perché la parte che più desiderano non si realizza mai.
Le indagini corrono su due binari e Pinky è dentro fino al collo in entrambe, sia a livello lavorativo che personale; le verità scomode che affiorano servono anche come momento di riflessione sul tipo di società in cui siamo immersi ad oggi.
Quando il potere è in mano a una donna, questa rappresenta quasi un’anomalia e, come ammettono i personaggi della vicenda, anche se riuscisse a riscattarsi dopo un’accusa infamante rimarrebbe comunque perdente agli occhi della società che la giudica in ogni momento, come al contrario non fa con gli uomini.
Turow trova il modo di introdurre il Covid-19 e la pandemia in un legal thriller intenso e molto contemporaneo, la cui protagonista è una millennial, calzante espressione di un modo di essere delle nuove generazioni, che porta una ventata di freschezza tra i completi gessati dei tribunali americani.
Il sospetto oltre ad essere un’appassionante ricerca della verità è anche un’occasione per riflettere sul ribaltamento della consuetudine che vede la donna sottomessa al potere maschile.
un libro per chi: vuole vedere come si comporta la nipote di un personaggio emblematico nel campo delle indagini a sfondo legale
autore: Scott Turow
titolo: Il sospetto
traduzione: Sara Crimi, Laura Tasso
editore: Mondadori
pagg. 384
€ 22